15 💛

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È passata una settimana da quando Mirko mi ha mandato quel messaggio, provocandomi un'ansia e una paura incredibili.
E pensare che mi ero ripromessa di non pensare più a lui, perlomeno durante quest'ultima settimana di scuola, ma, come avevo previsto, è stato impossibile.
Ho passato gli ultimi quattro giorni con il costante pensiero di quello che volesse dirmi e inevitabilmente la scuola è passata in secondo piano.
Sono stata promossa con tutte le materie sufficienti, l'anno prossimo andrò in quinta, non vedo l'ora!
Mi spaventa parecchio l'esame di maturità, ma devo affrontarlo, è l'unico modo per prendere il diploma.
Oggi è mercoledì, il giorno dell'incontro con Mirko, e io sono seduta sul mio letto a gambe incrociate, brancolando completamente nel buio.
Sono un fascio di nervi: non faccio altro che avere pensieri negativi e in più, come sempre, non so cosa mettermi!
Chiamo Martina, ho un vitale bisogno di sentirla in questo momento.
"Ehi amo, come stai?", risponde lei allegramente.
"Amo, ti prego, sto di merda!".
"Oddio perché, che è successo? Stai male?", chiede allarmata.
"No, no, tranquilla, non è per quello. Oggi devo incontrare Mirko".
"Sì, mi ricordo. E allora?".
"Come 'e allora?' Non so cosa pensare amo, cosa vorrà dirmi? Non vuole più vedermi? Gli ho fatto qualcosa? L'ho offeso? Giuro non riesco a pensare a niente di buono. Ho paura!".
"Quanto la fai drammatica! Innanzitutto stai tranquilla, scialla, eh, sennò qua non andiamo da nessuna parte. Seconda cosa, cosa gli avresti fatto, scusa?".
"Boh, che ne so... È da una settimana che penso negativo...".
"Secondo me invece dovresti pensare solo positivo. È dolcissimo e poi tu non gli hai fatto niente, se non magari conquistarlo...".
"Ma quello non credo proprio".
"Forse. Ma sarà lui a dirtelo".
"Ecco, a questo proposito, se tu dovessi avere ragione... Io cosa dovrei dirgli?".
"Dimmi tu. Mirko Martorana detto Rkomi ti dichiara il suo amore e ti dice di metterti con lui. Tu che fai, gli dici di no?".
"Be', ovviamente no".
"Ah, ecco, sei sana allora ahahahah".
Scoppiamo entrambe a ridere.
"E se invece dovesse dirmi una cosa brutta?", chiedo preoccupata.
"Dipende qual è. Chiaro che se ti dovesse dire (speriamo proprio di no, eh) che non può o non vuole più vederti dovrai rispettare la sua volontà, ovviamente".
Sospiro. Spero con tutto il cuore che questo non succeda, io non riuscirei a sopportarlo.
"Questo certo".
"Per il resto è difficile fare previsioni adesso, penso che verrà tutto naturale, vedrai".
Ha ragione, devo restare calma e non pensarci.
"C'è un altro problema".
"Non sai cosa metterti, vero?".
Martina mi conosce troppo bene, del resto è la mia migliore amica.
"Sì".
Ridiamo entrambe.
"Mettiti l'outfit del concerto, stavi molto bene. Magari si ricorderà di quando ti ha visto per la prima volta e se ti vorrà dire una brutta cosa ci ripenserà".
La sua è una buona idea, ma non mi va di mettermi quei vestiti, sono troppo speciali per me e mi ricordano un bel momento, e non mi va di ricordarli per il motivo opposto, cioè un incontro andato male.
"Bello, ma ho paura che vada male...".
"Nah, stai tranquilla, andrà tutto bene. Lui ti vuole bene, ci tiene a te. E non smetterò di dirlo, se ti dirà qualcosa di brutto sarà per il tuo bene, fidati".
Sospiro e annuisco.
"Hai ragione. Devo andare là senza pensare a niente, poi vedrò sul momento".
"Oh, brava amo".
Sorrido.
"Grazie per il suggerimento".
"Quindi ti metterai l'outfit del concerto?".
"Sì. Comunque vada, avrò comunque vissuto il sogno di avere Mirko nella mia vita, mi basta solo questo".
Sento che sorride.
"Ora devo prepararmi. Ci sentiamo amo".
"Appena torni a casa devi assolutamente dirmi com'è andata!".
"Ovvio. Ciao amo".
"Ciao tesoro".
Riattacco e prendo i vestiti che avevo al concerto, hanno ancora il profumo di Mirko quando mi ha abbracciata, è passato quasi un mese da quella serata indimenticabile.
Appena li indosso avverto ancora la sensazione di essere tra le sue braccia, è bellissimo.
Sorrido, mi sistemo i capelli e mi guardo allo specchio, sono pronta, pronta ad affrontare lui e quello che il destino ci pone davanti.
Esco di casa e mi incammino verso i Navigli, che non sono molto lontani da casa mia.
Ad ogni passo il mio cuore esplode e qualsiasi cosa sembra tentarmi di tornare indietro, ma non lo farò mai, non lo devo fare. Non è giusto, devo sapere, questa attesa mi sta uccidendo.
Rimpiango di non aver chiesto a Martina di accompagnarmi per un breve tratto, almeno lei mi avrebbe incoraggiato e mi avrebbe aiutato ad essere calma, da sola invece sono un fascio di nervi, nonostante tutti i tentativi di calmarmi.
Ecco, ci siamo, sono arrivata ai Navigli.
Faccio un respiro profondo, imponendomi di stare calma, mentre vedo immediatamente Mirko a pochi passi da me guardarsi intorno, passandosi una mano tra i capelli.
Non mi ha ancora vista.
Sospiro e mi avvicino a lui, cercando di camminare con sicurezza, nonostante il cuore che mi esplode in petto ad ogni passo che mi porta da lui e le farfalle nello stomaco.
Appena mi vede sorride.
"Ciao Mi", ricambio il sorriso e istintivamente lo abbraccio stringendolo forte a me, respirando il suo profumo e accarezzandogli i bellissimi capelli.
Ho bisogno disperatamente di questo abbraccio, potrebbe essere l'ultima volta che me lo dà.
Lui mi avvolge tenendomi stretta a sé, restiamo abbracciati per un tempo che a me sembra indefinito, ma in realtà sono pochi secondi.
Quando mi stacco noto com'è vestito: indossa una camicia di jeans scura e pantaloni neri, è bellissimo.
"Ciao piccola Gin", mi dice con l'immancabile sorriso.
Io ricambio, ma sono terribilmente in ansia.
"Come stai?", gli chiedo.
"Bene, tu?".
"Bene, dai".
Qualche secondo di sorrisi lievi e di scambi di sguardi, poi rompo il silenzio.
"Volevi parlarmi?".
"Sì, è importante".
Annuisco.
"Ecco... Non so da dove iniziare... Non mi è mai capitato, ma c'è sempre una prima volta. Sai, nelle mie canzoni scrivo sempre di relazioni complicate, amori finiti e cose così. Ma si sa, il lavoro è lavoro, ma la vita vera è tutta un'altra cosa. È per questo che quando mi sono accorto di quello che provavo dentro di me mi sono stupito, perché non mi è mai successo e poi perché mi aspettavo che succedesse con una persona simile a quelle che immaginavo nelle canzoni... Non so se mi capisci...", dice con un sorriso, è imbarazzatissimo e mi fa un sacco di tenerezza, ma non riesco a capire cosa vuole dire.
Lui nota il mio spaesamento e ride.
"Non so come dirlo... Non voglio fare figure di merda".
"Dillo a parole tue, stai tranquillo", lo rassicuro con un sorriso.
"Mi sono innamorato di te".

Partire Da Te - Rkomi 💛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora