20 💛

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Solo dopo la fine del primo episodio tutti si accorgono che Mirko sta dormendo come un angioletto, il primo ad accorgersene è Luca, che dà di gomito a Simone, dando inizio ad una catena che termina con tutti i suoi collaboratori vicino a me a guardare incantati e con fare materno Mirko come se fosse un bambino appena nato.
"Ma guardatelo, è troppo dolce!", esclama Simone.
"Sssh, non svegliamolo, gli piace dormire e se non riesce a dormire le giuste ore di sonno dopo è nervoso", dice Luca con un sorriso.
"Vabbè regà, che dite? Passeggiata?", chiede Matteo con il suo accento romanesco.
Loro annuiscono.
"Vi lasciamo da soli", sussurra Cristina appoggiandomi una mano sulla spalla.
Io annuisco.
"Per qualsiasi cosa chiamami, il numero lo trovi nell'ufficio di Mirko, la porta bianca centrale", mi dice Simone.
"Va bene", rispondo a bassa voce.
"Torniamo presto!", promette poi a nome di tutti, salutando con la mano.
Io sorrido e ricambio il gesto.
La porta si chiude e io rimango sola a guardare Mirko che vive beatamente nel mondo dei sogni.
Facendo attenzione a non svegliarlo, prendo il telefono per vedere l'ora.
Sono le quattro e dieci.
È ancora presto, posso rimanere fino alle cinque.
Intanto che ho il telefono in mano, rispondo ai messaggi che mi sono arrivati, tra cui uno di Martina.
"Ehi amo, come stai?".
"Bene amo, tu?", rispondo.
"Tutto bene. Che fai? Io mi annoio".
"Sono nello studio di Mirko, mi ha fatto conoscere i suoi collaboratori! Stavamo guardando La casa di carta e lui si è addormentato ahahahah".
"Odiooo ahahah, deve essere dolcissimo!".
"Puoi dirlo forte, è un amore quando dorme".
"Ma è tanto che dorme?".
"Nah, quindici minuti neanche".
"Ah, ok".
"Io non ci penso nemmeno a svegliarlo, è troppo tenero, e poi se non dorme il tempo giusto si innervosisce ahahah".
"Non ci credo! È sempre così gentile".
"Boh, l'hanno detto i suoi collaboratori. Io, nel dubbio, me ne sto ferma, così non faccio nulla di male ahahah".
"Hai ragione ahahah".
"Domani usciamo? Mi sa che mi devi raccontare un paio di cosette".
"Ahahah hai ragione. Stasera ci mettiamo d'accordo".
"Certo. Ci sentiamo amo".
"Ciao amo".
Rimetto il telefono in tasca e torno a guardare Mirko dormire.
Mi perdo ad ammirare ogni singola parte del suo corpo, i suoi capelli ribelli ma per questo bellissimi, le sue labbra morbide, i tatuaggi sulle sue braccia che spuntano dalla maglietta bianca, mentre lo sento respirare piano mentre dorme.
Per me lui è perfetto e ogni occasione è buona per ammirarlo sia fisicamente che moralmente.
Sorrido e gli accarezzo una guancia delicatamente, ma poco dopo apre i suoi meravigliosi occhi verdi e la prima cosa che vede sono io china su di lui.
Mi maledico interiormente per non essere stata ferma, era così tenero.
"Principessa", sussurra.
"Scusami se ti ho svegliato, non volevo", sorrido.
"Non preoccuparti, piccola", mi risponde con un sorriso.
Si guarda intorno pur rimanendo coricato sul divano.
"Siamo rimasti da soli? I ragazzi dove sono?", chiede.
"Hanno preferito uscire a fare una passeggiata per lasciarci da soli", spiego.
"Fanno sempre così ahahah", ride scuotendo la testa.
Sorrido e lui mi guarda.
"Vieni qui", dice, facendomi cenno di sdraiarmi vicino a lui.
Obbedisco, appoggiando la testa sulla sua spalla e la mano sul suo petto, mentre sento un suo braccio cingermi la vita.
Mi dà un bacio sui capelli e restiamo abbracciati così, stesi sul divano, è un momento bellissimo, sento il suo respiro e le sue braccia avvolgermi, ho sempre sognato questo momento e ora che sta succedendo sono troppo felice e incredula.
"Allora, come ti trovi qui? Ti piacciono quei cavalli pazzi dei miei collaboratori?", spezza il silenzio ridendo.
Rido anch'io.
"Sono davvero così matti? Non li sembrano", rispondo con un sorriso.
"Lo so, quando non conoscono una persona sembrano degli angioletti, ma appena prendono confidenza diventano irriconoscibili", rivela ridendo.
"Capito", rispondo sorridendo.
"Comunque sì, mi trovo bene, sono molto simpatici, soprattutto Simone. Lui è troppo forte".
Sorride.
"Eh lo so, Simone è Simone. Ha un'energia e un ottimismo invidiabile. In certe situazioni vorrei tanto essere come lui".
"Perché, tu come sei in certe situazioni?", gli chiedo alzando la testa per guardarlo negli occhi.
"Pessimista e nervoso", risponde lui con un sorriso. "A volte invece vorrei essere ottimista e fiducioso come lui".
"I momenti brutti ci sono per tutti e penso che tu sia perfetto così", gli dico.
"Non mi hai mai visto nervoso e pessimista, sei sicura di quello che dici?", mi chiede con un sorriso.
Annuisco. "Sì, sono sicura".
Mi accarezza i capelli e fa unire le nostre labbra.
È vero, so pochi lati del suo carattere, ma è normale avere dei lati segreti di noi stessi e io li voglio scoprire, perché lo amo e voglio conoscerlo fino in fondo.
Do un'occhiata all'orologio appeso al muro della stanza.
Sono le cinque.
"Devi andare?", mi chiede.
"In teoria sì, è da stamattina che sono qui... Ma se vuoi posso rimanere".
Dispiace anche a me separarmi da lui, ma non ho detto nulla ai miei genitori e ho paura che stiano in pensiero.
E poi... Non vorrei recargli troppo disturbo.
"No, no, tranquilla, anzi, mi hai dedicato parecchio tempo oggi e te ne sono grato. Ti accompagno a casa".
Gli sorrido lievemente.
Mi dispiace davvero tanto lasciarlo, vorrei rimanere sempre con lui, ma purtroppo non è possibile, ho dei genitori che mi aspettano a casa.
Dai, ancora qualche mese e sarò maggiorenne e prenderò il diploma, poi forse potremo stare sempre insieme.
Saliamo in macchina e mi accompagna a casa, una volta arrivati faccio fatica ad allontanarmi da lui.
Lo abbraccio forte, quasi come se fosse l'ultima volta che lo vedo.
"Grazie per la splendida giornata. Sei unico", gli dico dandogli un bacio che lui ricambia subito.
"Grazie a te principessa, ti amo", ribatte.
Gli sorrido, lo saluto con la mano mentre lui non smette neanche un secondo di guardarmi e rientro a casa.

Partire Da Te - Rkomi 💛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora