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Mirko's pov
Oggi è il 2 novembre, dopo aver trascorso qualche giorno in vacanza dopo la fine del tour, avvenuta il 17 ottobre, oggi si torna al lavoro, devo ancora lanciare una canzone per quest'inverno.
Arrivo puntualmente in studio, saluto i miei ragazzi, scambio qualche parola con loro e qualche battuta, poi prendo un caffè dalla macchinetta e vado nella mia stanzetta, dove di solito trovo ispirazione per scrivere le mie canzoni.
Sulla scrivania ci sono ancora delle bozze, probabilmente sono lì da quest'estate o anche da prima, sono le idee che mi vengono sul momento e che scrivo, se mi convincono abbastanza solitamente ci creo una nuova canzone.
Mi siedo alla scrivania e leggo attentamente le bozze, sebbene siano di pochi mesi fa non le ricordo tanto, però la qualità è buona, le parole vanno bene, ma nessuna, per ora, mi convince abbastanza da crearci una canzone.
Peccato, mi sarei risparmiato parecchio lavoro, ma vabbè, in fondo amo concentrarmi per trovare l'ispirazione.
Leggo l'ultimo foglio e forse mi rendo conto di avere parlato troppo presto, non mi ricordo tanto di queste parole, come tutte le altre, ma questa è molto valida, correggo qualche parola che non mi convince tanto e poi è perfetta.
Sorrido, il testo c'è, quando arriverà Simone glielo farò leggere per avere una conferma.
Cerco di immaginare la musica che possa accompagnare queste parole, sicuramente sarà coinvolgente e ritmata ma anche dolce e tranquilla.
Mi squilla il telefono, mi è arrivato un messaggio.
È Simone.
"Fratellino, tra cinque minuti sono lì".
Sorrido.
"Fai con calma, tranquillo", gli rispondo io.
Visualizza e io rimetto il cellulare nella tasca della giacca.
Lo sguardo mi cade sulla finestra di fronte alla scrivania, Milano è immersa in un grigio intenso di nebbia e sembra immersa in una calma inusuale per lei, questo paesaggio però mi rilassa e allo stesso tempo mi dà la carica e mi spinge a dare il meglio di me in ciò che sto facendo.
I miei pensieri vengono interrotti dal rumore di qualcuno che bussa alla porta.
"Fratellino, sono io!", è Simone.
Sorrido.
"Entra, entra pure", gli rispondo.
Lui obbedisce, indossa ancora la sua giacca pesante nera, segno che probabilmente è venuto qui di corsa o comunque avrebbe preferito arrivare prima.
"Ciao Mi", mi saluta abbracciandomi.
"Ehi Simo", gli rispondo, ricambiando l'abbraccio.
"Come stai?", mi chiede.
"Non c'è male, tu?".
"Oh bene, bene, tutto bene, grazie", dice sorridendo. "Mamma mia, che freddo che c'è fuori", aggiunge, appendendo la giacca al piccolo appendiabiti della mia stanzetta.
"Eh già, siamo in pieno autunno", commento io con un sorriso.
"Fra un mese entriamo pure nell'inverno", ribatte lui sorridendo.
Gli occhi gli cadono sulla mia scrivania, in particolare sui miei fogli.
"Che fai di bello?", mi chiede.
"Oh, stavo leggendo le bozze di qualche mese fa, sai, per vedere se magari posso ricavarne la nuova canzone", rispondo.
Lui si avvicina, prende una sedia e si siede vicino a me.
"Eh sì, se non erro devi ancora fare un pezzo per quest'inverno, giusto?".
"Sì, sì".
"E hai trovato qualcosa di interessante?".
Prendo il foglio che stavo guardando poco fa e glielo porgo.
"Leggi e dimmi cosa ne pensi".
Lui prende il foglio e si mette a leggere con attenzione, poi me lo restituisce.
"Che ti devo dire... Le parole sono bellissime, rispecchiano molto il tuo stile, non è male, può andare bene", dice mentre fa spallucce.
"Quindi secondo te questa potrebbe essere la mia nuova canzone?".
"Sì, è molto bella, come sempre, del resto. Tu non sbagli mai, e lo sai. Ho visto che hai corretto delle parole, non so che parole avevi messo prima, ma in ogni caso hai fatto bene, perché così è molto più profonda e coinvolgente. Bravo, sicuramente sarà un'altra hit", mi dà una pacca sulla spalla e mi sorride.
"Lo spero tanto", dico con un sorriso.
"Lo dici ogni volta e ogni volta è una hit", dice lui sorridendo.
"Eh Simo, sai come sono fatto, non si sa mai", dico sorridendo.
"Sisi, ti conosco, sei molto critico con te stesso, anche se secondo me non dovresti esserlo, qualsiasi cosa che tocchi si trasforma in oro, lo sai, hai talento e bravura da vendere".
Sorrido e lo guardo con affetto, ricevere questi complimenti mi fa sempre un immenso piacere.
"Grazie fratellone", dico contento, prendendogli una mano e stringendola.
Lui sorride.
"Ma di nulla, fratellino" e ricambia la stretta.
C'è un attimo di silenzio, poi lui prende parola.
"E hai già qualche idea sulla musica?".
"Sì, ci stavo pensando, e secondo me andrebbe bene sia qualcosa di ritmato sia qualcosa di più calmo e dolce".
"Sì, per esempio il ritornello potrebbe essere ritmato, invece le frasi più profonde più dolci".
"Esatto, stavo pensando proprio così. Poi uno di questi giorni mi metto al lavoro e faccio la musica".
Lui annuisce e io metto da parte sulla scrivania il foglio con le parole della nuova canzone, separandolo dagli altri fogli, che metto in una busta trasparente, ogni volta che scelgo una bozza su cui fare una canzone non butto mai via le altre, possono sempre servire.
Finito di sistemare, la mia testa si mette a girovagare nei pensieri e il più insistente riguarda Ginevra perché già, fra esattamente dieci giorni è il suo compleanno.
E io, come sempre quando si tratta di compleanni, molto probabilmente mi riducerò all'ultimo per farle un regalo.
"Mi... Ehi, Mi! Fratellino, che hai? Ti sei incantato?", la voce di Simone spezza i miei pensieri.
Lo guardo.
"Eh? Cosa? Stavi parlando? Scusami, non ti ho ascoltato".
"Nono, tranquillo, è che stavi con lo sguardo perso nel vuoto e mi chiedevo a cosa stessi pensando, tutto qui", rivela con un lieve sorriso.
"No, no, nulla, stavo solo pensando al fatto che tra dieci giorni è il compleanno di Ginevra...", inizio a dire, "... e io non ho ancora pensato ad un regalo o a qualcosa di bello per lei".
"Oddio, tra dieci giorni? Non lo sapevo... Quindi... 12 novembre, giusto?".
"Esattamente".
"Grazie per avermelo detto".
"Figurati".
Cala il silenzio per pochi minuti, poi Simone prende parola.
"Ma hai già qualcosa in mente o proprio niente niente?".
"Proprio niente niente", rispondo.
"Be', vabbè, dai, hai ancora dieci giorni... Il tempo c'è".
"Sì, è che non so... Vorrei fare qualcosa di speciale... Sai com'è, è la mia fidanzata e poi diciotto anni sono un traguardo molto importante".
Lui sorride.
"Certo, certo, hai ragione. E per 'qualcosa di speciale' nel concreto cosa intendi?", mi chiede.
"Boh... Magari una festa a sorpresa".
"Davvero? Stai dicendo sul serio?", chiede sorpreso.
"Sì, perché?", chiedo con un lieve sorriso.
"Così, insomma... Di solito non ti piacciono granché i compleanni, soprattutto il tuo".
Simone mi conosce come conosce sé stesso, è vero, in generale non mi piacciono molto, però finché si tratta del compleanno delle persone a me care va tutto bene, il problema è quando si tratta del mio. Ogni anno quel giorno mi perdo nei miei pensieri e non lo festeggio mai completamente, non amo particolarmente il mio compleanno e questo lui lo sa, così come lo sa chiunque mi voglia bene.
Abbasso lo sguardo.
"Hai ragione, però sai, è il compleanno della mia fidanzata e fa diciotto anni... Voglio che almeno lei sia felice il giorno del suo compleanno".
Sento la sua mano sulla mia spalla, alzo la testa e lo vedo sorridere.
"Quella ragazza è davvero quella giusta per te. Non ti ho mai visto così preso, così innamorato, pur di vederla felice ti butteresti nel fuoco. Sono molto contento per te, conoscerla ti ha fatto davvero bene".
Sorrido anch'io.
"Hai ragione, conoscerla mi ha fatto davvero bene, a prescindere da quanto durerà la nostra storia, sentimentalmente è stato l'incontro più bello della mia vita".
Lui mi guarda con ammirazione.
"Quindi che facciamo? Una festa a sorpresa?".
Annuisco.
"Ma che non sia troppo affollata, inviteremo solo le persone più importanti".
"Va bene".
"Simo...".
"Dimmi fratellino".
"Mi aiuterai, per favore?".
Lui sorride e mi dà una pacca sulla spalla.
"Ma certo, chiedi pure? Ovvio, sarà una festa bellissima!".
Sorrido.
"Grazie, grazie davvero".
"Ma figurati, questo e altro per te e per la tua dolce metà".
Mi alzo e vado ad abbracciarlo, lui ricambia contento stringendomi forte a sé.

Partire Da Te - Rkomi 💛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora