Capitolo 5

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«Ti ho detto di non toccarle quelle, sono velenose.»

Izuku fermò la mano sfiorando con i polpastrelli le foglie di un cespuglio, quelle che assomigliavano a delle bacche sporgevano dal ramo intrecciandosi con alcune piccole spine. Il frutto era viola, sfumato di nero nella parte inferiore. Non voleva mangiarlo, ma lo incuriosivano la forma rotonda e la strana tonalità, tutto di quel posto lo faceva in realtà. Aveva passato metà della giornata a lottare con il brontolio del suo stomaco, e i suoi pensieri, che spesso lo facevano inciampare nelle radici e nei sassi.

«Sto morendo di fame, ma non ho intenzione di morire per una bacca.» ammise voltandosi verso Katsuki.
«Non posso cacciare qui.» il biondo lo affiancò, piegando le ginocchia e toccando con il pollice la punta di una foglia «Ogni pianta, ogni radice, ogni animale e ogni granello di terra, sono collegati alle Fate. Un po' come per voi Elfi nel vostro Regno. Una di loro dovrebbe offrirci qualcosa.»

Midoriya spostò le iridi smeraldo sul suo profilo, un raggio di sole filtrò tra gli alberi illuminando la linea retta del naso, che creò un'ombra sullo zigomo destro, accanto alla cicatrice causata dalla freccia. Notò le labbra piene piegarsi verso il basso, formando una smorfia. Dal loro risveglio sembrava diverso. Sapeva che tre giorni non bastavano per conoscersi, soprattutto visto il loro inizio burrascoso, eppure, ora lo ascoltava. Non lo attaccava subito, e non criticava ogni sua domanda, tranne quelle più ovvie e seccanti, a suo dire. Forse il modo in cui abbiamo parlato ieri sera è servito davvero a qualcosa. Ricordò una frase in particolare. "Se mi fossi accontentato, sarei qui con te adesso, Izuku?".

Deglutì, e sgranò le palpebre appena vide Katsuki incrociare il suo sguardo. Le piume biancastre del mantello gli sfiorarono il collo, mosse da un leggero venticello. Le stagioni non sembravano funzionare tutte ugualmente in ogni Regno, e lo dimostrava la temperatura mite della foresta. Izuku abbassò la mano non più concentrato sulle bacche, ma sul modo in cui si stava sentendo. Il suo corpo rispondeva da sé, poteva negarlo, poteva opporsi, ma niente e nessuno avrebbe comunque potuto fermarlo. Si trattava d'istinto. L'istinto di Alpha e Omega. Un istinto che imparava a conoscere standogli accanto. Quello stesso istinto che controllava anche Bakugou, quell'istinto che colorava i suoi occhi di un giallo acceso e che rendeva appuntiti i suoi canini. Mentre ero nella torre, speravo di essere compatibile con lui. Ma dopo che l'ho conosciuto, mi sono reso conto che si tratta di una tortura. Eppure, perché adesso non risulta poi così sbagliato? Perché, nonostante tutto, rimane lì a guardarmi in silenzio?

Il verdognolo sentì di nuovo l'aroma di Bakugou, gli entrò nelle narici e rabbrividì un poco. Dovette stringere le labbra, la saliva nella sua bocca stava aumentando. Cercò di giustificarlo con la fame. Katsuki nascose le braccia sotto alla stoffa rossa, poi con uno scatto si alzò in piedi voltandosi dal lato opposto. Si ritrovò davanti solo la sua enorme schiena, nascosta dal mantello. Izuku sbatté le palpebre un paio di volte, rendendosi conto di essere entrato in una specie di trance. I suoi talloni cedettero e si mise seduto sull'erba affondando i palmi nei fili soffici, dove alcune margherite formavano delle chiazze bianche.

«Dobbiamo muoverci. Smettila di fissare quelle fottute bacche velenose.» disse lui con un ringhio.
«I-io...»
«Alzati, se vuoi mangiare dobbiamo trovare le Fate.»

Il biondo prese a camminare senza guardarlo, lo vide però stringere una delle mani a pugno, aprendola e chiudendola più volte, come un impulso per liberarsi dalla tensione. Non accetta che il nostro destino sia già stato scelto, e ammetto che anche io odio sentirmi così. Non ho il controllo. La mia mente si annulla. Il mio corpo segue l'istinto dato dalla nostra natura animale. Non ho mai realizzato quante conseguenze comporta essere un Omega, e ora che ogni fibra del mio corpo si piega a Bakugou, me ne rendo conto. Trovò la forza di mettersi in piedi, e gli corricchiò dietro concentrandosi su Shiro. Annusava delle foglie lunghe e strette, che spuntavano da alcuni cespugli.

Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora