Capitolo 6

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Calore. Izuku riusciva a sentirlo sulla pelle. La solleticava fino a diventare quasi insopportabile, fino a fare male. L'odore di bruciato mescolato al tanfo acre del fumo gli entrò nelle narici, ed aprì gli occhi di scatto ritrovandosi al centro di una valle, ormai rasa al suolo. I fili d'erba bruciacchiati, con delle enormi chiazze nere sparse qua e là. Alcuni rami cadevano dagli alberi spezzandosi. Decise di voltarsi, alte e possenti fiamme entrarono nel suo campo visivo. Si innalzavano prepotenti, quasi potessero toccare con le punte tremolanti l'oscurità del cielo. Privo di stelle.

Midoriya fece un passo indietro, doveva allontanarsi, correre lontano. I suoi piedi però, indietreggiarono solamente, quasi trattenuti da una forza invisibile. I polpacci pesanti, rendevano difficile anche solo alzare di poco la gamba. Tossì, portandosi una mano sul collo. Faticava a respirare, i suoi polmoni e la gola pizzicavano. Piccole lacrime scesero dagli angoli delle palpebre, scivolando sulle guance. Non aveva il controllo di sé, non aveva il controllo di niente. Più pensava a cosa fare, più il suo corpo rispondeva in maniera completamente diversa.

Un boato lo riscosse, il terreno sotto i suoi piedi cominciò a tremare. La foresta prese a vorticare mentre invano cercava di mantenere l'equilibrio. Cadde a terra con un tonfo, sbattendo la schiena su un manto di foglie secche. Alcuni pezzetti strappati volarono ai lati del suo viso, ma la sua attenzione fu rivolta tutta ad una gigantesca ombra, si muoveva tra le fiamme. Un verso straziante spezzò il silenzio, un grido così potente e grave, da stritolare il suo cuore, spingendolo contro la cassa toracica.

Il fiato gli si mozzò in gola, appena la testa di un Drago spuntò sulla cima. Le narici profonde e rotonde seguivano la forma stretta del muso, collegandosi fino all'incavo degli occhi. Due luminose biglie ambrate, in completo contrasto con il suo manto rosso. Spalancò le fauci rivelando i denti bianchi ed aguzzi, la saliva li bagnò gocciolando fino al lungo collo. Aprì le ali liberandosi in volo di qualche metro, il suo corpo possente messo in risalto dal fuoco sotto di sé. Affilati artigli sporgevano dalle sue zampe, mentre sia sul dorso che sulla coda, degli spuntoni che sembravano di ossa, tagliavano l'aria.

Izuku notò la sua gola diventare di una sfumatura arancione, fino a quando i primi accenni di fuoco raggiunsero la sua lingua umida. Con uno scatto si mise in piedi, riuscendo finalmente a riprendere il controllo dei suoi arti, e cominciò a correre. Saltò un paio di radici, ed evitò alcuni rami ormai inceneriti, che stavano per cadergli addosso. Non sapeva dove andare. Non sapeva cosa fare. Poteva soltanto correre. Correre lontano, prima di rischiare la propria vita.

«Credi di poter scappare? Sei nato per questo, questo è ciò che hanno scelto per te.»

Una voce profonda parlò nella sua testa, grave, simile ad un eco. Decise di non ascoltare quelle parole, e continuò imperterrito a fuggire. Spostò delle foglie con le dita, evitando che gli andassero sul viso, ma inciampò in una buca, rotolando diversi metri a terra. Sbatté la schiena contro ad un sasso, grande quanto un cestino. Un lamento uscì dalle sue labbra.

«Vuoi cambiare le cose? Allora ascolta i segnali del destino.»

Midoriya appoggiò i palmi tra i ciuffi secchi di erba, a causa della vista appannata riuscì a vedere soltanto una sagoma in piedi davanti a sé. Avvolta in una lunga tunica, con il viso coperto da un cappuccio. Questa volta, il suo tono fu più chiaro, più cristallino. Un uomo.

«Io sono qui, Izuku. Sono sempre stato qui. Segui il tuo cuore, segui l'istinto. Aggrappati al destino insieme a Katsuki Bakugou.» lui si sporse in avanti, e poté vedere una delle sue iridi, verde smeraldo «Potete cambiare il vostro fato, se cambierete il cammino che avete appena intrapreso. Abbraccia la tua natura animale. Voi siete destinati a stare insieme.»

Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora