Capitolo 29

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[Pov Denki]

Kaminari alzò lo sguardo verso l'alto spostando il peso dai talloni alle punte dei piedi. Il sole stava tramontando oltre le alte montagne rocciose che si innalzavano vicino al confine del Regno, i raggi filtravano negli spazi vuoti creando un panorama mozzafiato. Gli piaceva guardare la distesa di aceri rossi tingersi di cremisi, da lì sopra la collina, dove abitava accanto ai Bakugou.

I componenti dell'esercito più vicini ai Capi Tribù venivano smistati nei dintorni per proteggere l'edificio, anche se avendo i Draghi su ogni centimetro di territorio sembrava piuttosto inutile. Adorava però vivere insieme alle persone con cui era cresciuto. Anche se questo significava dover fingere costantemente. Riusciva a calare la maschera solo quando finalmente chiudeva la porta della sua piccola capanna, dove Daiki, suo figlio, già dormiva nel letto che condividevano. Aveva sette anni e mezzo, e Denki venticinque.

Posò la mano sul viso sospirando, la sua vita stava andando a rotoli giorno dopo giorno, eppure lui insisteva nel mostrarsi felice, solare, privo di crepe. Mentre parlava con Kirishima scherzava, addirittura si davano scappellotti e si prendevano in giro, quasi il loro passato non esistesse, quasi non fosse mai accaduto nulla. Eppure io lo ricordo. Ogni giorno. Ogni ora. Ogni secondo. Come un coltello che girando lacera la carne ininterrottamente, facendola sanguinare. Il marchio bruciava sulla pelle indelebile, un simbolo del suo eterno amore. Un amore passionale, divampato come un fuoco ardente in grado di distruggere qualsiasi cosa intorno a sé. Quello stesso amore che gli aveva dato un figlio. Quello stesso amore che aveva rovinato la vita di tre persone. Se solo avesse scelto diversamente. Se solo...

Strinse le braccia al petto chiudendo gli occhi, i versi dei Draghi che volavano tra le nuvole rimbombarono nell'aria. Lo facevano sentire meno solo. Riempivano quel vuoto che ultimamente cominciava a farsi sempre più grande, diventando difficile da gestire. Quando Daiki sarà grande gli dirò come sono andate le cose, ora è troppo piccolo per capire.

«Kami?»

Il profumo di corteccia e frutti di bosco gli entrò nelle narici portandolo a voltarsi, Kirishima si trovava in piedi davanti a lui. Indossava un pantalone di pelle marrone infilato in un paio di stivali neri, mentre sopra a coprirlo solo una giacca dello stesso materiale, ma aperta, che mostrava gli addominali. Il bordo della sciarpa legata intorno al collo scivolò verso il basso sfiorando il suo addome nudo. Denki odiava quella sciarpa. Neanche ora riesce a toglierla.

«Possiamo...ecco, parlare? Volevo farlo prima del banchetto.»

Il biondo abbassò lo sguardo su di sé, rendendosi conto che forse il suo abbigliamento era un po' troppo elegante. Ai banchetti gli piaceva sfoggiare la forma del bacino, la larghezza delle spalle e la lunghezza del collo snello. Ecco perché, come adesso, vestiva abiti simili a quelli da cerimonia. Un pantalone a vita bassa di stoffa decorato con piccole piume bianche ai lati, per metà nascosti da un paio di stivali marroni. Sopra un corsetto comprato nel Regno degli Umani, rimodellato da Mitsuki grazie alle sue abilità. Altrettante piume infatti gli solleticavano la piega superiore del pettorale, poco sotto la clavicola sporgente. Lo so che gli piace.

Le iridi color rubino di Eijiro l'osservarono dall'alto al basso, soffermandosi sui fianchi nudi. Lo vide inumidirsi le labbra prima di arrossire e voltarsi dall'altra parte. Tutto questo è ridicolo. Denki si scostò una ciocca da davanti gli occhi, poi portò le braccia dietro la schiena avvicinandosi.

«Che succede?» domandò, fingendosi estraneo all'attrazione quasi palpabile.
«Io...non riesco più a fare finta di niente. E so che è lo stesso anche per te. Quando oggi ti ho visto insieme a Daiki-»
«Smettila. No, tu...tu non puoi farmi questo, okay?» Kaminari sentì il proprio cuore battere all'impazzata, indietreggiò inconsapevolmente «Tu non puoi fare una scelta, e poi svegliarti un giorno e decidere che vuoi cambiare le cose. Non sono un ripiego.»
«Cosa?» il rosso spalancò la bocca «Non lo sei infatti! Ed è vero, ho fatto scelte sbagliate, una dopo l'altra, ma credevo di fare la cosa giusta. Ora che Mina non c'è più però...io non voglio perdere altro tempo.»

Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora