Capitolo 36

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[Due mesi dopo.]

Due mesi. Izuku aveva mantenuto la sua promessa e per ben due lunghi mesi si era allenato lontano dal centro del villaggio, lasciandosi aiutare a turno da Kirishima e Denki, così da non far sospettare a Katsuki del rituale che, quella sera, lo attendeva. Doveva ancora abituarsi alla sua forma fisica, alle spalle un poco più larghe su cui posava il mantello, alle gambe e ai glutei gonfi, ai bicipiti colmi di cicatrici che tiravano la stoffa insieme ai pettorali, costringendolo ad indossare camice in pelle larghe, ai fianchi esposti con la linea a V che si rivolgeva verso l'interno coscia, alla lieve peluria verdognola che spuntava di tanto in tanto vicino al ventre, ai sentieri degli addominali sporgenti, che attiravano l'attenzione di diversi Alpha provocando a Bakugou una irritante gelosia.

Lo marchiava spesso. Nelle serate più passionali gli mordeva i capezzoli lasciando che i canini mostrassero perfettamente la forma della sua bocca. Baciava e succhiava ogni centimetro di pelle dell'intero busto, dalla clavicola fino alla vita, così da far sapere a chiunque chi davvero possedeva quel corpo ormai tonico. Nonostante fosse un punto nascosto, spesso lasciava il segno persino sulle cosce, gliele accarezzava, le graffiava e le assaggiava, la sua saliva di notte scorreva sul suo corpo come le gocce di pioggia durante un temporale. A volte però esageravano entrambi, e si ritrovava con dei lividi dati dalla stretta troppo salda delle mani di Katsuki, e dai movimenti privi di lucidità di Midoriya.

A lui in realtà non importava di piacere agli altri o di risultare bello alla vista. Certo, se il suo Alpha lo apprezzava non si tirava di certo indietro, ma in realtà voleva soltanto essere forte, voleva combattere, e ora poteva. Grazie ai muscoli riusciva ad incanalare l'energia psichica in diverse parti del corpo, principalmente braccia e gambe. Un suo pugno ne contava dieci, e lo stesso valeva per i calci. Quando utilizzava la spada trafiggeva superfici troppo spesse per una qualsiasi persona, infine i coltellini da lancio risultavano quasi degli stuzzicadenti appena abbandonavano le sue dita volteggiando in aria. Solo arco e frecce, che non richiedevano forza ma concentrazione, lo portavano a soffermarsi più sull'osservazione, la postura e la precisione.

Bakugou notava i suoi cambiamenti, volta dopo volta. Spesso si lamentava perché non lo interpellava mai durante gli allenamenti, o non gli chiedeva di assisterlo così da aiutarlo e consigliarlo. Ma il verdognolo trovava sempre scuse, perché se avesse scoperto del rituale, il suo piano di lasciarlo a bocca aperta sarebbe crollato. Voleva vedere la sua espressione mentre Mitsuki annunciava la cerimonia, voleva vedere le sue iridi cremisi seguirlo durante tutto il percorso, e voleva vedere il suo sguardo orgoglioso una volta accettato dalle fiamme incandescenti di Drago. Perché sapeva di potercela fare.

«Ecco, direi che ora sei pronto.»

La voce di Denki lo riportò alla realtà e alzò lo sguardo ritrovandoselo davanti. Aveva passato l'intero pomeriggio ad aiutarlo, prima a decidere l'armatura, poi ad indossarla così da legarla saldamente. Mancavano solo le armi, cosa che però doveva scegliere in presenza della Tribù prima di iniziare il rituale. Spada e coltellini da lancio. Li utilizzava da tempo, inoltre si sentiva più a suo agio piuttosto che con arco e frecce, dove talvolta perdeva la concentrazione.

«Prima di cominciare però usa queste bende. Fascia le mani e i polsi, ti aiuteranno a non farti scivolare le armi a causa del sudore o dell'agitazione.»

Il biondo tirò le cinghie del cuoio che copriva la parte superiore del busto di Midoriya, nascondeva entrambi i pettorali raggiungendo le spalle e legandosi poi dietro la schiena ad X. Gli addominali restavano scoperti, mentre uno spesso paio di pantaloni in pelle aderiva alle sue gambe muscolose, infilandosi dal ginocchio negli stivali dalla pianta piatta. Izuku tremava a causa dell'adrenalina, era impaziente di dimostrare il suo valore, impaziente di vedere la reazione di Katsuki, impaziente di diventare a tutti gli effetti un membro della Tribù del Fuoco. Considerava il Regno dei Draghi la sua vera casa, l'unico posto dove finalmente sentiva di stare bene. Un posto a cui appartenere, un posto che lo rendeva felice nonostante lì non ci fossero le sue vere origini.

Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora