Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•

Capitolo 31

[Due settimane dopo.]

Izuku strinse il palmo sul legno duro dell'arco mentre con l'indice e il medio tendeva una freccia contro alla corda. La punta intagliata in pietra gli sfiorò lo zigomo appena chiuse una palpebra per prendere la mira, il grade cerchio di paglia colorato di rosso e blu attendeva di essere colpito. Aveva fatto diversi tentativi in quelle ore, l'unico traguardo raggiunto era stato il cerchio disegnato vicino al bordo, lontano rispetto al suo obiettivo, ovvero il centro. Prese un profondo respiro lasciando entrare l'aria fin nei polmoni, l'odore del terriccio gli graffiò la gola senza fargli perdere la concentrazione.

Desiderava migliorare, con l'arco, con i coltelli da lancio, persino con la spada e il corpo a corpo. Desiderava diventare il compagno che Katsuki meritava al suo fianco, così da chiudere anche la bocca a tutti quegli Omega e quelle persone che l'osservavano di sottecchi, diffidenti, invidiosi. Alcuni membri del villaggio però, a differenza loro, cercavano di parlargli per conoscerlo. Altri addirittura gli offrivano del cibo o, i soldati in particolare, un aiuto durante gli allenamenti in caso Bakugou fosse stato assente. Vedrete, non importa ciò che ha detto Kacchan, diventerò forte e farò quel rito per entrare a tutti gli effetti nella Tribù. Dimostrerò il mio valore.

Lasciò andare la freccia che con un fischio tagliò l'aria girando veloce su sé stessa. In meno di un secondo si conficcò nel terzo cerchio colorato, un leggero miglioramento rispetto a prima. Con i coltelli ci riesco meglio, ma non posso limitarmi. Devo imparare ad usare più armi, devo essere in grado di agire in ogni situazione. Soprattutto se... Abbassò l'arco fissando le punte dei suoi stessi stivali, alcune foglie rossastre degli aceri ne sfioravano i lati. Prima o poi vorrà pareggiare i conti con Atlas, ho evitato di pensarci, ma ora che sono qui non posso farne a meno... Troverò un modo per utilizzare i miei poteri insieme alle armi. Diventerò il suo secondo esercito. Sarò la sua forza, al suo fianco.

Un paio di braccia afferrarono le sue di colpo, facendolo sobbalzare. Una mano avvolse quella stretta all'arco, mentre l'altra sul gomito che avrebbe dovuto reggere la freccia. Il panico svanì appena si rese conto dall'odore che si trattava di Katsuki. Il suo aroma di miele e cenere gli entrò nei polmoni gonfiandoli, come a prendere una fresca boccata d'aria dopo essere stato in apnea per tanto tempo. Lo sentì appoggiare il petto contro alla sua schiena, il bacino vicino al fondo schiena lo portò a stringere leggermente le labbra. Questi allenamenti non vanno a finire bene se ogni volta...

«Sei troppo teso, Zuku. Così sbagli la traiettoria e manchi il bersaglio quando scocchi la freccia.» sussurrò vicino al suo orecchio, il respiro caldo gli solleticò la pelle.
«Credevo fossi a caccia, quando sei tornato?» domandò il verdognolo tenendo lo sguardo sul cerchio di paglia.
«Poco fa...» lasciò scivolare uno dei palmi sul suo fianco «Sei rimasto tutto il pomeriggio ad allenarti?»
«Si.» Izuku deglutì rumorosamente, quella situazione gli ricordava il giorno in cui Bakugou gli aveva insegnato come lanciare i coltellini nel Regno dei Nani «Sai, questa cosa che stiamo facendo mi sembra familiare, a te no?»
«Hah? Tu dici?»

Il biondo afferrò l'arco e obbligò Midoriya a voltarsi così da incrociare il suo sguardo. Le iridi cremisi vennero illuminate dai raggi del sole, sfumati di arancione a causa del tramonto. Le ciglia crearono delle piccole ombre sugli zigomi alti, e gli angoli della sua bocca si incurvarono formando un sorriso, uno di quelli in grado di rendere le sue ginocchia mollicce. Da quando è successa quella cosa nella casetta nel bosco, c'è sempre questa tensione. Soltanto quando gli capitava di restare lontani diverse ore, riuscivano a tenere sotto controllo le loro sensazioni, i loro impulsi. Ma poi arrivava il momento in cui per forza di cose si incrociavano al villaggio o a palazzo, e uno sguardo bastava a far divampare la fiamma che ormai ardeva tra loro, potente, eterna.