Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•

Capitolo 41

[Vi ho lasciato qui sopra una canzone d'ascoltare in un determinato punto della seconda parte del Capitolo. In caso non riusciate a sentirla e volete cercarla: "Squids - Frigg Viking Wedding Dance".]

La musica risuonava nell'aria mescolandosi al chiacchiericcio, al suono dei piedi sbattuti nel terreno, ai boccali di birra e ai calici di vino che venivano riempiti, persino al battito d'ali dei Draghi, che ancora sorvolavano il cielo quasi a voler tenere sotto controllo la situazione.

Izuku scoppiò a ridere appena Katsuki lo strinse a sé, la battuta fatta al suo orecchio troppo sciocca da poter essere raccontata ad alta voce. Dovevano ancora salutare alcuni ospiti, eppure l'unica cosa che gli importava in quel momento era restare al suo fianco. Accoccolarsi al suo petto, circondargli il busto con le braccia e donargli qualche dolce bacio. Ora sposi, nessuno poteva impedirglielo davanti al resto della Tribù e del mondo. Non che a Kacchan importasse molto, da quando mi ha portato qui non si è fatto troppi problemi. Mi ha riconosciuto fin da subito, anche prima del rituale. Ma appartenere in tutto e per tutto l'uno all'altro... Il verdognolo sorrise sulle sue labbra, il respiro caldo di Bakugou gli provocò un brivido lungo la schiena. È una delle cose più belle che mi siano capitate.

«Brutto bastardo, non hai intenzione di salutarmi?!»

Midoriya si allontanò un poco voltando il capo, solo quando lo abbassò vide il Nano furioso. Hannes! I capelli rossi sciolti, con qualche ciocca sistemata grazie a delle trecce. La barba lunga gli copriva il collo arrivando con la punta fino al centro del petto, dove un ciondolo dondolava ogni volta che gesticolava. Indossava abiti diversi rispetto all'ultima volta che lo aveva incontrato, sempre in pelle ma più eleganti, di un marrone scuro. Lui alzò lo sguardo arricciando il grosso naso a patata, già colorato di rosso a causa della birra. Lo ammetto, mi è mancato.

«Hah? Nano bastardo.» Katsuki si piegò allungando una mano nella sua direzione, un ghigno divertito in volto «Ce l'hai fatta alla fine.»
«Per chi mi hai preso?» Hannes ricambiò la stretta «Non me lo sarei perso per nulla al mondo. Guardati, ragazzo!» andò davanti al verdognolo scaricando completamente Bakugou, che lo guardò in malo modo «Un vero barbaro ormai. Alla fine sei riuscito a gestire questa testa di cazzo qui, eh? Detto tra noi, è un miracolo.»
«Che cosa hai detto? Guarda che ti sento bastardo.»
«E secondo te perché l'ho detto?» il Nano scoppiò in una fragorosa risata tenendosi stretta la pancia gonfia «Quando mi darete dei marmocchi da portare nelle fucine?»

Izuku sgranò le palpebre arrossendo all'istante. Tutto si immaginava tranne che Hannes se ne uscisse con qualcosa di così imbarazzante. Certo, la confidenza tra loro non mancava dopo le cose capitate nel Regno dei Nani. Però l'idea che si aspettasse dei figli da loro gli fece seccare la saliva in gola. Ora è questo che tutti si aspettano, immagino. Un erede.

Il rosso l'osservò, i suoi occhi azzurrini luccicarono grazie alle fiamme del falò accanto a loro. Si vedeva che era felice, e probabilmente anche orgoglioso di Katsuki viste le sue decisioni finali. Lui conosceva i piani di Mitsuki, vedere il suo figlioccio costruire il proprio destino e la propria vita doveva donargli un certo tipo di soddisfazione. Forse è meglio lasciarli soli, Hannes vorrà sicuramente parlargli anche di questo.

«Non sono cazzi tuoi.» borbottò Bakugou indignato.
«È un piacere rivederti Hannes. I tuoi consigli sono stati di grande aiuto.» Izuku sorrise, decidendo di non riprende il discorso del formare una famiglia «Avremo sicuramente tempo per chiacchierare in questa lunga serata. Ora vado a salutare gli altri ospiti. Se non sbaglio devo ancora parlare con il Principe Todoroki.» lasciò un piccolo bacio sulla guancia del biondo, che divenne bollente «Uh?»
«Hah! Il grande Katsuki Bakugou è appena arrossito o sbaglio?» domandò Hannes prendendolo in giro.
«Brutto figlio di putt-»
«Tua-» il Nano si fermò, capendo di non poter dire una cosa simile lì «Via!»