[Una settimana dopo.]
«È strano, non trovi?»
Izuku prese un pezzo di legno da un cumulo poco distante, e lo gettò all'interno del falò dove le fiamme divamparono qualche secondo trasformandosi dal blu, al giallo e all'arancione, tornando stabili. Si trovava accanto alla tenda che condivideva con Katsuki, dei tronchi trasformati in panche gli permettevano di restare lì a scaldarsi così da allontanare l'aria diventata pungente giorno dopo giorno. Probabilmente a causa della nube di oscurità rilasciata da Atlas. Mio fratello ha ragione.
Midoriya si alzò in piedi sbattendo i palmi sulle cosce sporche di terriccio, e si mise seduto al fianco del gemello nascondendo il corpo grazie al mantello. Le punte degli stivali uscirono fuori sfiorando i fili d'erba privi di fiori. Udiva il vociare degli eserciti in lontananza mentre ridevano, scambiavano battute staccando a morsi pezzi di carne arrostita sui bracieri e canticchiavano fischiettando la musica suonata dai musicisti di corte, soprattutto nani. È passata una settimana ormai. Atlas non ha mosso un dito, nessun demone ci ha attaccati e non si percepisce la presenza del Re degli Elfi, quasi non fosse neanche qui. Tutto questo è molto più che strano. Ma ormai, non ha senso farsi delle domande. Dopotutto, metteremo noi fine a questa attesa. Domani.
«Non capisco perché si sia preso del tempo. Mi aspettavo la richiesta di un duello, conoscendo il suo concetto di divertimento, o al limite un attacco a sorpresa. Ma non... Questo.» Izumo indicò le persone intorno a loro prima di bere un sorso del vino che teneva stretto tra le mani, nei calici regalati da Rei Todoroki «Costringerci a scegliere di attaccare per primi non è da lui. Se solo... Potessi capire.»
«Conoscere le sue intenzioni tramite il potere del tempo non cambierebbe le cose.»Il verdognolo scosse il capo osservando il proprio riflesso nella superficie trasparente dell'acqua, versata al posto del liquido rossastro per ovvie ragioni. Rifiutare quel dono sarebbe stato scortese da parte sua, alla fine si trattava della madre di Shoto, la Regina.
«Sei stato tu ad insegnarmi che a volte non si può sfuggire al destino, e che siamo noi stessi a cambiarlo. Con una semplice decisione, con un'azione imprevista. Quindi... Non sentirti in colpa. Anche se ammetto che nemmeno io lo capisco.» le sue iridi smeraldo si posarono sul tumulto di Elfi radunati in capanne improvvisate «Quale vantaggio trae dal far aumentare il nostro esercito e rafforzare la nostra causa? Che senso ha darci la possibilità di creare un piano che va a suo svantaggio?»
«Io...» suo fratello abbassò la testa nascondendo gli occhi «Non credo di conoscerlo poi così bene. È cambiato oltre ogni mia aspettativa, non è più la persona che ho-» deglutì rumorosamente «È un mostro ormai, un demone senz'anima come tutti gli altri. Non c'è modo di salvarlo, ha scelto questo cammino, e sappiamo entrambi come andrà a finire.»Gli eserciti dei rispettivi Regni avevano costruito un accampamento in aperta campagna, dove tutti potevano allenarsi, mangiare, dormire e tenere alto l'umore, nell'attesa della battaglia. Con il passare dei giorni però, altri Elfi si erano uniti alla loro causa, al loro pensiero e al senso di libertà che li collegava l'uno all'altro, rendendoli ormai un esercito ben più grande di quello iniziale. Odio vederlo così, ma l'unico lato positivo di tutto questo è che io e Izumo abbiamo imparato a conoscerci meglio. Izuku posò una mano sulla sua spalla stringendo la stoffa della camicia, percepiva l'ansia e il dolore scorrere nelle sue vene mescolandosi al sangue, quasi fosse lui stesso a provarlo in prima persona. Non sapeva spiegarlo.
Ora lo comprendeva meglio. Alzarsi insieme alla mattina, condividere i pasti, passare del tempo a parlare, a esprimere pensieri e teorie, mettere in pratica le proprie abilità confrontandosi. La parte migliore però, era raccontargli piccoli dettagli su Inko, cose che nessun sguardo nel futuro riusciva a raggiungere. Piccole accortezze, parole, piccoli gesti, sussurri. Izumo non solo soffriva per la sua morte come Midoriya, ma doveva fare i conti con il non avere neanche l'occasione di conoscerla davvero. È così ingiusto.
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Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•
Fanfiction[Fantasy AU]: "Izuku Midoriya è un giovane Omega, ma prima di tutto è quello che viene definito un mezzelfo. Disprezzato dalla famiglia reale, viene venduto al Principe dei Draghi, della Tribù del Fuoco, l'Alpha Katsuki Bakugou. Ben presto però, sco...