[Un mese e mezzo dopo.]
«Kacchan? Dove stiamo andando?»
Katsuki tenne le mani ferme sui suoi occhi, impedendogli di vedere ciò che lo circondava. Sentiva il suo petto strisciare sulla schiena mentre camminavano insieme a piccoli passi verso una meta a lui del tutto sconosciuta. Lo aveva avvicinato con l'inganno e portato via dal suo allenamento, senza lasciarsi sfuggire anche solo un minuscolo indizio che potesse aiutarlo a capirci qualcosa di più. Devo ammettere che da quando abbiamo avuto Calore e Rut insieme, sembra tutto un po' diverso. È come se una forza ulteriore ci tenesse legati l'uno all'altro, oltre al marchio, al morso e al matrimonio.
«Hah? Perché vuoi saperlo per forza? Rovinerai la sorpresa così.» borbottò vicino al suo orecchio.
«È che sono troppo curioso.»
«Ti piacerà, non preoccuparti.» lo voltò nella sua direzione spostando finalmente le dita dalle palpebre, e le fermò sui fianchi «Stai bene?»Midoriya si guardò intorno notando le solite file di aceri dai tronchi bianchi, con le fitte foglie rossastre a colorarne non solo i rami, ma anche l'erba sul terreno. Inclinò il capo di lato stupito dalla sua domanda, e mise le braccia intorno al suo collo accarezzandogli la radice dei capelli. Adorava farlo, perché la pelle del biondo andava a fuoco a contatto con i suoi polpastrelli, vibrando. È così sensibile quando lo sfioro, anche se non lo ammetterà mai. Come non ammetterà di aver detto quelle cose durante il Rut. So che si è lasciato sfuggire alcune parole perché guidato dall'istinto, ma è bello ricordarle. E sono sicuro che le ricorda anche lui.
«Perché me lo chiedi? Si, sto bene.» gli sorrise «C'è qualcosa che non va?»
«No, cazzo. Non lo so.» Katsuki lo strinse a sé fermando le mani unite sotto ai suoi glutei e alzandolo di qualche centimetro, così da avvicinarlo «Mi sembri diverso.»
«Diverso? No, è tutto come sempre.» gli sfiorò le labbra guardandolo dritto negli occhi «Sii più preciso.»Un raggio di sole si intrapose tra loro, illuminando le iridi cremisi di Bakugou. La sua pupilla si strinse un poco e fu sicuro di scorgere qualche striatura più chiara in mezzo a quel tumulto di fiamme e sangue. Io sono cambiato? I suoi occhi ultimamente sono più luminosi che mai. Sarebbe davvero rimasto ore ad osservarlo, tenendo nel suo cuore quel lato che solo lui poteva vedere. I ciuffi scompigliati del biondo al mattino, le sue labbra gonfie e consumate, le linee formate sulla vita che portavano fino alla sua intimità. Un privilegio di cui andava parecchio fiero. Un privilegio che non avrebbe mai condiviso con nessuno, né tra mille anni né in un'altra vita.
«La tua pelle è più chiara del solito, e morbida. Soprattutto le cosce.» piegò l'angolo della bocca «I tuoi capelli sembrano seta quando li tocco, mentre il tuo profumo di menta e cioccolato è intenso.» Katsuki si bloccò spostando lo sguardo altrove «Cazzo, non so cosa sto dicendo. É fottutamente snervante.»
«Kacchan, credo che tutte le cose che ci hanno legati, oltre ai nostri sentimenti, ci hanno anche cambiati un po'.» infilò il viso nell'incavo del suo collo lasciandoci un piccolo bacio sopra «Sei mio marito. E ti amo.»
«Dillo ancora...»Bakugou sussurrò quella richiesta con un tono di voce così basso che temette di esserselo immaginato. Lo guardò di sottecchi notando un leggerissimo rossore sulla parte superiore delle sue gote. Izuku sorrise massaggiandogli i capelli, e rilasciò il suo aroma di Omega così da rilassare i nervi dell' Alpha, tesi contro al suo corpo.
«Che ti amo?» domandò piano.
«Anche...»
Midoriya posò le labbra sul taglio della sua mandibola lasciandoci un secondo bacio «Ti amo, e sei mio marito.» gliene regalò un terzo sulla guancia «Sei mio marito.» la mordicchiò «Sei mio marito...» il quarto sul mento, dove sfiorò poi il bordo inferiore della bocca «Mio.»
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Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•
Fanfiction[Fantasy AU]: "Izuku Midoriya è un giovane Omega, ma prima di tutto è quello che viene definito un mezzelfo. Disprezzato dalla famiglia reale, viene venduto al Principe dei Draghi, della Tribù del Fuoco, l'Alpha Katsuki Bakugou. Ben presto però, sco...