Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•

Capitolo 27

La pioggia scrosciava prepotente al di fuori del castello, colpendo con minuscole goccioline il vetro della finestra. Il rumore del mare trascinato dal vento, che si mescolava a quello dei rami degli alberi. Izuku rannicchiò le gambe tenendo una mano sotto al cuscino e l'altra accanto al viso. Si trovava nella sua stanza da almeno due ore, ci era andato come tutti gli altri alla fine dei festeggiamenti, ma non riusciva a prendere sonno. Più ci provava, più la sua mente veniva catapultata al momento del ballo. Percepiva ancora il legame provato con Katsuki, la sensazione di essere lontano da tutto e da tutti, soli. Come due anime libere che danzando si guardavano negli occhi, prive di barriere.

Sospirò, un lampo illuminò l'oscurità seguito da un forte rimbombo, un tuono molto probabilmente. Divenne piccolo, raggomitolandosi così tanto da sentire le gambe spingere sul petto. Non gli piaceva molto restare lì dentro da solo. In una camera estranea, senza nessuno con cui parlare. Ma chi voglio prendere in giro? In realtà gli mancava dormire sdraiato intorno ad un falò, circondato dalla natura e con Bakugou al suo fianco che controllava la situazione, per poi posargli sul corpo il pesante mantello rosso. Anche se si addormentava, riusciva comunque a percepire il tepore intorno alla pelle fredda, e il leggero sfiorare delle piume bianche sulle guance. Il suo odore lo aiutava a riposare oltre che a rilassarsi, un effetto che però lo spaventava a morte.

Temeva di diventare dipendente da lui, di non sopportare anche solo poche ore distanti. Il suo cuore prese a battere un po' più forte, e strinse la stoffa del cuscino mordendosi il labbro inferiore. Le sue narici allargate alla ricerca di un aroma che non poteva raggiungere. Perché mi sto comportando in questo modo? È ridicolo. Abbassò una delle mani scontrando il palmo con il ciondolo della collana, il dente di Shiro. Lo teneva anche quando dormiva, mentre il cristallo lo lasciava vicino a sé, in un punto strategico, così da afferrarlo in caso di bisogno. Passò l'indice sulla superficie azzurra osservandone la forma ricurva. A volte ci pensava, a quanto quel gesto fosse importante. Regalargli il dente di un suo Drago, in particolare del Drago che stava crescendo.

Gli angoli della sua bocca si piegarono formando un sorriso, la voglia di abbracciare il biondo divenne un vero e proprio desiderio. Avrebbe voluto allungare il braccio e trovare la sua schiena o il suo petto ad accoglierlo, invece vi era solo il nulla, il vuoto.

Midoriya si mise seduto lasciando scivolare via le lenzuola. Dopotutto non c'è niente di male se lo vado a trovare, giusto? Magari entro dentro e se sta dormendo me ne vado. Voglio solo... Salutarlo, si. Trattenne l'aria nei polmoni qualche secondo, infine gattonò di lato raggiungendo il bordo del letto. Indossava soltanto una camicia di flanella ed un pantalone nero abbastanza largo. Saltò giù camminando in punta di piedi, arrivò alla porta tirando la maniglia di ferro, quest'ultima creò un cigolio non troppo rumoroso. Ne approfittò per sgattaiolare fuori.

Le pareti del corridoio colorate di un rosa tenue, ora nel buio aveva assunto una tonalità quasi violetta. Fu contento di trovare la strada libera, i lampi al di fuori gli permisero di intravedere il lungo tappeto rosso. Katsuki si trovava all'incirca tre camere più avanti. Camminò tenendo le braccia lungo i fianchi, temeva di essere scoperto da qualcuno. Non c'è nulla di male. Ma sarebbe comunque imbarazzante doversi giustificare con degli estranei.

«Un giorno staremo insieme, te l'ho promesso.»

Una voce attirò la sua attenzione, ed una porta socchiusa venne completamente aperta facendogli sgranare gli occhi. Todoroki uscì fuori con la camicia per metà sbottonata e il panciotto sul braccio. Un ragazzo si sporse in avanti baciandolo sulle labbra, i lunghi capelli neri scivolarono sulla sua guancia, sfiorando la bruciatura intorno a uno degli occhi del bicolore. Izuku lo riconobbe quasi subito, si trattava di uno dei cavalieri della famiglia reale, Sero Hanta. Eh...eh?!