[Pov Katsuki]
I primi raggi di sole cominciarono a farsi largo oltre i due piccoli veli che rendevano ancora confortevole la tenda nella quale Bakugou ed Izuku avevano passato la notte, dopo la loro prima volta insieme. Il biondo si passò una mano tra i ciuffi arruffati, intravedendo in lontananza il falò ormai completamente spento. Le coperte e i cuscini ancora nella stessa posizione, con accanto il tagliere rimasto privo di carne, il cibo cucinato da sua madre non era andato sprecato.
Mi sembra tutto un fottuto sogno. Essermi liberato dei miei segreti. Essermi tolto quei pesi. Il fatto che lui mi abbia perdonato. Che cazzo ho fatto per meritarlo? Katsuki si girò su un fianco lasciando scivolare il lenzuolo fino alla vita, così da scoprirgli il petto nudo. Le sue iridi cremisi ricaddero subito su Midoriya, che dormiva beatamente. È così assurdo. Kirishima me lo aveva detto, ma la fragilità di un Alpha con il proprio Omega è una cosa che non si può spiegare. E cazzo, lo voglio proteggere in ogni maniera possibile. Perfino da me stesso. Lo voglio, voglio sposarlo e voglio che sia lui a portare avanti la nostra Tribù quando sarà il momento. Lui e nessun altro. L'unico che terrà il mio braccio nelle riunioni, intorno al tavolo di guerra. L'unico che potrà avere i miei cuccioli.
Bakugou aveva elaborato quei pensieri nel corso delle ultime settimane, stando insieme durante gli allenamenti e tra le notti consumate nelle lenzuola, con il sudore, il sangue e le lacrime. Ma ora che poteva considerarlo completamente suo, quei punti fissi nella sua mente si illuminavano come bracieri nel buio, ardenti, scoppiettanti.
Spinse il gomito premendo il palmo contro la guancia, il suo sguardo si fermò sul collo di Izuku, ricoperto di segni violacei e morsi. La sua mano si mosse da sola in avanti, le dita accarezzarono la pelle ruvida percorrendo i disegni sconnessi creati dalla sua stessa bocca. È una sensazione... Deglutì, il pollice salì seguendo la linea della mandibola, poi scese fino al mento, dove il polpastrello toccò il bordo del labbro inferiore. Lo vide staccarsi un poco schiudendosi, era gonfio oltre che screpolato, consumato come quello superiore a causa dei troppi baci dispensati in quelle ore di puro fuoco.
Si avvicinò facendo sfiorare le punte dei loro nasi, non poté evitare di osservare il leggero rossore sulle sue guance che metteva in risalto le minuscole lentiggini, sparpagliate anche su diversi centimetri del suo corpo. In particolare gli piacevano quelle sulla parte esterna delle cosce, oltre che su un lato del suo sedere, dove la piega dei glutei andava a nascondersi incontrandosi. Merda.
Decise di lasciarlo riposare, e si alzò in piedi senza preoccuparsi di vestirsi. Lì non poteva vederli nessuno, tanto meno disturbarli. Si fermò davanti ai veli della tenda posando una mano sulla parte superiore, poi guardò l'esterno prendendo una grande boccata d'aria. L'odore degli aceri mescolato alla delicata traccia di feromoni rimasta in quel prato circolare. Un brivido lo riscosse propagandosi lungo la spina dorsale, i suoi occhi si abbassarono sul bicipite dove il marchio veniva accarezzato da un leggero raggio di sole.
L'ala e il busto del Drago incompleti, pronti ad accogliere la metà gemella sul polso del verdognolo. Quando lo notava, il suo cuore si stringeva ripensando a Shiro, al cucciolo perso solo qualche settimana prima. Si sentiva un fallito. Come poteva governare il suo Regno se neanche riusciva a tenere al sicuro l'unico Drago affidatogli fin dalla schiusa dell'uovo? Le vene sotto pelle bruciarono provocandogli un gemito di dolore. Essere un Dominatore di Draghi risultava fantastico agli occhi degli altri, eppure le conseguenze di quel dono insieme alla maledizione gli causavano veri e propri malesseri. Non voglio tramandare tutto questo ai miei figli, devo trovare il modo di spezzare la maledizione il prima possibile. Anche se...
La sua mano cambiò colore passando dal rosa al rosso, fino a sfumarsi di viola sui polpastrelli. Delle scintille uscirono dai pori espandendosi grazie al sudore. Quel figlio di puttana. Il taglio sul palmo che segnava il giuramento fatto nel Regno degli Stregoni, per rivendicare la morte di Shiro, pizziccò. Lo ucciderò. Un giorno lo ucciderò e metterò fine alla stirpe dei demoni, farò giustizia per Shiro, per i miei antenati e per le guerre che con la loro corruzione hanno scatenato nel corso della storia. Chiuse le dita a pugno. Va fatto. Il mio Omega e i miei cuccioli non vivranno con il terrore che quei bastardi... Sbatté le palpebre un paio di volte. Perché continuo a parlare di cuccioli? Io non... Si voltò, il viso di Midoriya posato sul cuscino, rilassato e sereno. Cazzo. Sarebbe bello se avessero i suoi occhi però.
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Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•
Fanfiction[Fantasy AU]: "Izuku Midoriya è un giovane Omega, ma prima di tutto è quello che viene definito un mezzelfo. Disprezzato dalla famiglia reale, viene venduto al Principe dei Draghi, della Tribù del Fuoco, l'Alpha Katsuki Bakugou. Ben presto però, sco...