Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•

Capitolo 49

«Oi. Oi. Oi. Stai cercando di uccidermi per caso?»

Il verdognolo scoppiò a ridere, le ginocchia ed i gomiti in tensione. Stringeva l'elsa della spada tra le dita mentre la lama si spingeva contro a quella di Katsuki creando un rumore metallico. Le seghettature dorate di entrambe sembrarono combaciare per un secondo. Izuku sbatté le palpebre sentendo il sudore staccarsi dalla ciglia, così da bruciargli gli occhi. Nonostante il gelo che li circondava e la neve che imperterrita scendeva bagnando i rispettivi mantelli, il suo corpo andava a fuoco insieme ai muscoli che vibravano indolenziti. Adorava allenarsi con il suo Alpha, soprattutto ora che potevano usufruire di nuove armi.

«Che c'è, Kacchan? L'idea di perdere non ti piace proprio mh?» si sporse in avanti con un ghigno sulle labbra «Non ci starai andando piano di proposito, vero?»
«Col cazzo!»

Il biondo si fece forza dandosi lo slancio anche grazie ai piedi, i bicipiti si gonfiarono e portò Midoriya a perdere l'equilibrio barcollando all'indietro appena scontrò di nuovo la lama con la sua. Ah si? Izuku si abbassò piegandosi su un ginocchio, ed allungò l'altra gamba creando poi un semicerchio che gli permise di girare su se stesso. La punta dello stivale perforò la neve nel terreno aiutandolo a slittare con più velocità. Quando raggiunse la giusta posizione conficcò la spada nel ghiaccio e si tirò su mettendosi in difesa, sotto lo sguardo languido di Katsuki.

«Cazzo. Cazzo se sei eccitante.»
«Ti ricordo che i tuoi genitori ci stanno guardando, attento con le parole Katsuki.» provocarlo rendeva quello scontro divertente oltre che colmo di adrenalina.
«Ho occhi solo per te, lo sai.»

Bakugou gli regalò uno schiocco con le labbra, e si lanciò alla carica pronto a colpirlo. Midoriya aspettò fino all'ultimo, nel momento in cui la lama calò nella sua direzione si spostò di lato focalizzando i suoi poteri sui polpacci, così da aumentare la velocità nei movimenti. Gli passò di fianco afferrando grazie alla mano libera un coltellino da lancio dalla giarrettiera, captando con la coda dell'occhio l'esatto momento in cui le iridi cremisi del biondo vennero avvolte dallo stupore. Si ritrovò alle sue spalle puntandogli la spada alla gola e quella più piccola sul fianco scoperto.

«È sbagliato distrarsi durante un combattimento.» sussurrò vicino al suo orecchio, il petto si alzava ed abbassava veloce contro la schiena di Bakugou, che fremeva «Sei stato tu ad insegnarmelo, ricordi? A cosa stavi pensando, Kacchan?»
Lui ringhiò «A quanto vorrei strapparti i vestiti di dosso.»

Izuku arrossì stringendo le labbra, il suo cuore perse un battito ed i muscoli divennero un poco mollicci nell'udire quell'affermazione. È sempre stato così, lo eccita vedermi in questo modo. Quando prendo il controllo e quando mostro il meglio di me. Il ricordo della sua scenata di gelosia scaturita dagli altri Omega al villaggio e del rituale della sua ammissione nella Tribù, saettarono nella sua mente come un lampo nell'oscurità. Kacchan adora chi si prende quello che vuole.

Il biondo gli prese il polso girandolo, la pressione che utilizzò l'obbligò ad aprire il palmo così da lasciare cadere il coltellino da lancio nella neve con un tonfo sordo. Infilò il braccio tra il suo avambraccio ed il bicipite, nella piega interna del gomito, diede una spinta decisiva che gli fece perdere il controllo anche sulla spada. Lo tirò simile ad un sacco di patate ormai inerme, e invertì le loro posizioni ritrovandosi al contrario. Katsuki dietro e lui davanti. Il suo respiro caldo gli solleticò la pelle, sussultò appena gli bloccò le mani sul fondoschiena. Mi ha fregato.

«Chi si sarebbe distratto qui? Hah?» la sua voce rauca gli provocò un brivido lungo la spina dorsale.

Midoriya sgranò le palpebre cercando di non fare espressioni azzardate, riusciva a vedere chiaramente non solo i genitori di Katsuki da infondo il campo di allenamento, ben sì suo fratello e Hannes accompagnato da Ymir. È imbarazzante. Rilassò i nervi appoggiandosi contro di lui, tutti i muscoli della schiena vennero tirati insieme a quelli delle spalle visto che ancora lo teneva stretto.