Capitolo 53

1.9K 108 29
                                    

La pioggia scrosciava bagnando il terreno ormai ridotto ad una poltiglia di fango, i ciuffi d'erba erano completamente schiacciati, sommersi da piccole pozze d'acqua torbida sparse qua e là per il campo. Fu impossibile scorgere l'alba oltre quella fitta nube nera che copriva il cielo da più di una settimana, cancellando il tepore dei raggi del sole sulla pelle e le costellazioni formate dalle stelle luminose. L'aria intorpidiva i corpi, pungeva la gola e rendeva il respiro pesante, ma nonostante questo, nessuno si lamentò.

I soldati si muovevano come in un formicaio tra una tenda e l'altra, preparando le armi o sistemando l'armatura. Il rumore degli stivali imbrattati si mescolava a quello del temporale e al vociare agitato, insieme alle grida di vari ordini. Eppure, c'era anche chi rideva e scherzava facendo battute con i propri compagni. Probabilmente perché tanti di loro avevano già vissuto delle guerre e delle battaglie, diventando non solo veterani, ma sopravvissuti.

Izuku però, non poté concentrarsi su questo, perché la sua mente continuava a tornare a qualche ora prima, quando suo fratello era piombato nella tenda che condivideva con Katsuki, confessando il messaggio di Atlas avuto in sogno. Sentimenti contrastanti stritolavano il suo cuore. Dolore per l'amore impossibile di Izumo, rabbia e frustrazione per il piano appena andato in fumo di Mitsuki, tristezza per il sangue che sarebbe stato versato a breve. La vendetta invece, si muoveva simile ad un serpente sotto pelle strisciando fuori quando il nome del Re degli Elfi veniva pronunciato. Proteggere, questo doveva fare. E il suo nemico sarebbe stato l'ultimo a toccare la sua lama. Il desiderio di vedere Katsuki, suo figlio, gli amici e e la famiglia vivi sovrastava quello dell'ira.

Il verdognolo sistemò l'armatura chiudendo gli occhi, Mitsuki in persona gliel'aveva donata consapevole del suo stato. Il mantello color trifoglio che richiamava le sue origini, legato alla base del collo con un medaglione a forma di testa di Drago. Al di sotto una camicia marroncina rivestita dall'interno in pelle, il busto coperto da una corazza in cuoio rossa agganciata grazie a delle fibbie nere. Un paio di guanti dalla stoffa leggera proteggeva le mani, intonati alle polsiere in cuoio che lo avvolgevano anche al di sotto del gomito. Intagliati in essi i simboli della Tribù del Fuoco, ormai li conosceva a memoria, con piccole piume bianche che spuntavano sui bordi. I pantaloni tenuti fermi da una cintura da cui penzolava il fodero di un pugnale, sulla coscia due cinghie agganciate ad una giarrettiera con dei coltellini da lancio. Gli stivali cremisi invece, alti fin sopra il ginocchio.

Midoriya voltò lo sguardo verso uno specchio lasciato su un lato della tenda. Il proprio riflesso in esso gli provocò un brivido lungo la spina dorsale, e il cuore mancò un battito quando notò la spalliera viola utilizzata durante il matrimonio luccicare. Nel muoversi il mantello si era spostato, lasciando che la lanterna lo illuminasse. Il ricordo di quel giorno formò un sorriso sulle sue labbra incurvandone gli angoli. Sembra passata una eternità da quel giorno.

Scosse il capo drizzando la schiena, concentrandosi su ciò che lo stava aspettando là fuori, ma un'aroma di miele e mele dal retrogusto di cenere, quasi impossibile da captare, attirò la sua attenzione. Prima ancora di vedere la sua figura, riconobbe la presenza di Katsuki mentre spostava la stoffa dell'entrata della tenda. Ora che c'è questa situazione il suo odore è cambiato di nuovo, quella sfumatura aspra è tornata, anche se lievemente.

Rimase girato osservando il suo Alpha tramite il vetro davanti a sé. La sua armatura non sembrava cambiata molto dal solito, tranne che per qualche aggiunta e il tocco magico di Hannes per permettergli di trasformarsi senza ridurla in brandelli. Il lungo mantello rosso contornato da folte piume bianche, la stessa spalliera gemella della propria, una protezione creata con il manto di Drago che nascondeva il pettorale sinistro, salendo sulla spalla libera e avvolgendo metà del braccio. Una fascia in cuoio dalla forma di una luna calante rivolta verso il basso lo copriva dall'ombelico alla cintura dei pantaloni in pelle, dove una fila di coltelli infilati nei rispettivi foderi penzolavano.

Bakudeku [Omegaverse] •The Alpha's bride•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora