Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 gli studenti non hanno problemi di alcun tipo. Provengono da buone famiglie, hanno un tetto sicuro sopra la testa e hanno una buona vita sociale e scolastica.
Eppure, Ginevra si ritrova sospesa tra incub...
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!(PER CHI STA LEGGENDO SLEEPING BEAUTY MENTRE È IN REVISIONE, QUESTO QUARTO CAPITOLO CORRISPONDE AL VECCHIO TERZO CAPITOLO)!❤️
Are we too young for this?
Feels like I can't move
softcore, The Neighbourhood
Janette
«Tesoro, vieni qua».
Faccio cenno a Gin di avvicinarsi a me mentre Ross se ne sta appoggiato contro uno degli armadietti in silenzio, con la testa china sul suo telefono.
«Che succede?», le chiedo poi sottovoce appena mi affianca.
«Non succede niente, perché?»
Sì, non succede mai niente e poi Ross dà di matto.
«Hai davvero dimenticato il telefono?»
Lei distoglie gli occhi azzurri dai miei, e questo è il primo segnale che mi fa dubitare del fatto che quella sia la verità.
Ginevra annuisce comunque in silenzio, passando lo sguardo sui vari studenti in corridoio intenti a chiacchierare.
«Anche ieri mi sembra che tu abbia dimenticato della sua esistenza. È tutto okay o stai cercando di sfuggire a qualcuno? Magari un ragazzo...», la spintono scherzosamente con una spalla.
Dubito sia così, ma è solo un esempio per farla parlare.
«Ma che ragazzo? No, no, è tutto okay. Davvero».
Niente. Ginevra è sempre stata una tomba.
Sospiro voltandomi di nuovo verso Ross, che adesso ha gli occhi puntati su di noi, segno che ci stava ascoltando... al contrario di ciò che pensavo. Il solito impiccione.
«La smetti di origliare, Lawrence? E che diamine!»
Prendo Gin e la trascino lungo il corridoio mentre in lontananza sento la voce di Ross richiamarci più e più volte. Non gli diamo retta e per fortuna non ci segue.
«Forza, adesso puoi dirmelo. Problemi di cuore? O a casa con Hans?»
Provo a tirare a indovinare sperando di cavarle qualche parola di bocca, ma Gin resta in totale silenzio mentre camminiamo a passo spedito.
Mi ha sempre snervato questo suo modo di fare, e se non le avessi voluto così tanto bene probabilmente non le avrei mai più rivolto la parola da tempo.
«Senti Gin... se non parli non sarò in grado di aiutarti. Il tuo telefono finirà per essere abbandonato da qualche parte in questa città di merda e Ross finirà per denunciare la tua scomparsa alla polizia», la butto sullo scherzo perché non so che altro fare.