Le intenzioni di Jareth

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Si guardarono per qualche attimo. Morgana non sapeva cosa dire, né cosa fare. L'unica cosa che sapeva era che quella situazione non le piaceva per niente, era troppo esposta. Jareth, nonostante tutto, era l'essere più terribile e pericoloso che avesse mai affrontato. Cercò di tornare all'interno del pianeta, ma non riuscì.
Fissò incredula la propria mano, tenuta con delicatezza da Demone Sovrano. Lo fissò intensamente, nuovamente tentò di sparire dentro Nera, ma nuovamente non riuscì. 

"Non riesco ad andarmene" disse in un soffio, come se non stesse parlando con il suo peggior nemico.

Jareth annuì silenziosamente.

"Vuoi uccidermi?"

"Ti ho detto che non lo farò. Ti ho anche detto cosa mi ha fermato."

Lei annuì perplessa. "Sì, un battito. Ma di cosa?"

Lui la guardò intensamente, cambiando espressione. "Del cuore che non dovrei avere."

Morgana sgranò gli occhi, strozzandosi con la saliva. Naturalmente non aveva capito quel che credeva di aver capito. "Io... non sono sicura di aver capito cosa intendi e-"

Improvvisamente si ritrovò incapace di parlare, le labbra del demone poggiate sulle sue, le mani che le circondavano il viso. Erano grandi, calde, non sembravano quelle di un demone. Oh, santo cielo, Jareth la stava baciando!
Si irrigidii, ma quella sensazione le sembrò così... familiare. Socchiuse gli occhi e lo baciò a sua volta, premendo le sue labbra su quelle del demone. Poi si allontanò leggermente, allontanando anche le sue mani dal proprio viso. Lo guardò confusa.

"Eri tu" affermò convinta. Jareth la guardò in silenzio. "Nel Sonno, io ho percepito qualcosa. Non ero sicura che fosse una sensazione reale, credevo... credevo che fosse il fantasma di una sensazione, qualcosa trasmesso da Nera durante il sonno, ma non è così" gli afferrò la mano, la distese e poi ne carezzò il palmo.

Alzò nuovamente gli occhi su di lui. "Riconosco il tuo tocco, Demone Sovrano."

Lui guardò dapprima oltre le sue spalle, come se cercasse qualcuno, poi sospirò. "Sì. Come ti ho detto, sono rimasto per tutto il tuo Sonno. Almeno, quasi sempre. Avevo anche altre cose di cui occuparmi. Ora che lo sai, cosa vorresti fare?"

"Come, scusa?"

"Ho detto-"

"Ho capito cosa hai detto, non sono sorda, sono confusa! Voglio sapere cosa sta succedendo!"

"Morgana" disse addolcendo il tono "quello che ti ho detto non cambia la realtà delle cose. Tu sei la Guardiana di Nera e io il Demone Sovrano."

Morgana lo guardò, poi scosse vigorosamente la testa e si allontanò. Si sedette sul tronco di un albero e poggiò i gomiti sulle ginocchia, sostenendosi la testa con le mani. Jareth si avvicinò. Lei lo guardò, poi sospirò.

"Perché mi hai baciato?"

L'ombra di un sorriso attraversò i suoi occhi. "Perché ho sentito che era la cosa giusta da fare. Perché ero curioso. Perché lo desideravo. Per provare."

"Provare cosa?"

Lui si accosciò davanti a lei e ancora una volta le tese la mano. Lei inspirò a fondo, ma lasciò che lui le prendesse la mano e se la portasse al torace. Fu in quel momento che lo sentì.
Forte. Potente. Lento. Un battito.

Tum.

Jareth fece un sorriso divertito. "Lo senti? A quanto pare, tu sei in grado di far battere il mio cuore, Guardiana. Il fatto è, che il mio cuore non dovrebbe battere. Io non sono precisamente un Demone, in realtà, né sono precisamente un Angelo."

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora