Consapevolezza

273 33 19
                                    

Morgana passeggiava lungo le rive del lago Bianco, la mente assorta. Ormai erano passati più di cinque mesi da quando si era svegliata dal Sonno. Nera l'aveva tenuta a sé per ben 98 anni.

Quando si era svegliata, aveva saputo che Micael Volkov li aveva lasciati, era morto serenamente nel suo letto, circondato da figli e nipoti.
Era andata a rendergli omaggio, scoprendo così che anche il giovane Andrei si era sposato e aveva avuto ben sei figli, mentre Mordred e Conro, grazie al genio di Joris, ne avevano avuti due. Anche Lucien si era sistemato, mentre Joris... beh, Joris era sempre uguale, sia fisicamente che caratterialmente. Soffriva molto la mancanza del suo amico, ma si teneva occupato con i ragazzi della Lega.

Morgana inspirò a fondo, poi si sedette su un tronco poco lontano dalla riva. Molte cose erano cambiate mentre lei era nel Sonno, rigenerandosi insieme a Nera. Chiuse gli occhi, alzando la testa al cielo e ascoltando i rumori del bosco. Gabriel e Cohan si erano riappacificati, anche se continuavano a battibeccarsi, Nero e Fiamma finalmente avevano ufficializzato la loro relazione, anche se non avevano effettuato il Rito del Fuoco fino a quando lei non si era risvegliata.

La prima cosa che aveva chiesto, appena ritornata alla sua vita, era come fosse andata con l'attacco sul piano cardine e Joris le aveva raccontato lo scontro per filo e per segno, condito con tutto il pathos di cui era stato capace. C'erano state molte perdite purtroppo, ma grazie all'intervento delle Ombre di Morgana e all'implementazione della matrice, i demoni erano stati sconfitti, i varchi chiusi e tutto era tornato alla normalità, vampiri a parte. Alla criticità ci aveva pensato il Giardino stesso, ripristinando il giusto equilibrio ed eliminando il nodo di energia che aveva creato quel punto debole nel piano.

Era contenta che tutto si fosse risolto per il meglio, le era dispiaciuto di non essere stata lì per aiutarli, ma d'altra parte non aveva avuto scelta. In compenso aveva trovato affascinante il modo in cui l'armatura dei cadetti si era evoluta naturalmente. Non in tutti, si intende, ma nella maggior parte di loro sì. L'armatura si era evoluta e adattata ai cadetti, i cui figli si erano a loro volta evoluti prima delle migliorie di Joris. Aveva scoperto che i figli di Conro e Mordred avevano non solo sviluppato parte delle capacità dei genitori, ma entrambi erano in grado di evocare il Messaggero, cosa per la quale era stato consultato Rafiel. Poiché si era deciso che nessuno si sarebbe dovuto ricordare niente, a parte pochi selezionati, era stato necessario bloccare il loro Messaggero, finché non fossero stati maturi per essere portati alla Pagoda.

Ancora inspirò a fondo il profumo dei castagni, poi aprì gli occhi. Elettra era tornata sul Pianeta Rosso e lei era tornata alla sua vita, ma qualcosa non andava. Nel Sonno aveva sentito qualcosa... non sapeva cosa esattamente, ma le era sembrato di percepire una presenza.
Inizialmente si era convinta che non fosse stata niente più di un'ombra di sensazione, ma adesso non ne era più sicura. Da quando si era risvegliata, si sentiva osservata, seguita, non si sentiva mai sola. Sebbene dormisse profondamente, la mattina si svegliava con un senso di ansia, come se qualcuno fosse nella camera, ma non percepiva niente, non c'erano altro che lei e le mura.

SI alzò, stiracchiandosi. Si inoltrò nel bosco e improvvisamente un senso di urgenza la colse. Era Nera. C'era qualcuno lì. Qualcuno che non avrebbe dovuto esserci.
Scivolò silenziosamente in un albero, mimetizzandosi nel pianeta. Non dovette aspettare molto, prima che un varco si aprisse e ne uscisse proprio l'ultima persona che avrebbe mai voluto vedere.
Alto, troppo alto. Lunghi capelli bianchi, occhi verdi e ferini, e un sorriso tutto canini.

Il Demone Sovrano. Quale onore. Ma perché sempre a me? –
Cosa ci faceva Jareth lì? Per quel che ne sapeva, dopo che lei era caduta nel Sonno, il Demone Sovrano era sparito. O meglio, aveva continuato a fare quello che aveva sempre fatto, ma non si era più presentato su Nera.
Eppure, era lì, proprio davanti a lei, in tutto il suo demoniaco splendore.

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora