Un battito

297 32 12
                                    

Prima di fare qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire, Jareth si rifugiò nella Dimensione Buia. Nel sonno, Morgana sospirò leggera.

Come Jareth arrivò nella Dimensione Buia, l'intero piano iniziò a tremare. Squarci si aprirono sulla superficie e una sostanza vischiosa e rossa iniziò a uscirne. Jareth si inginocchiò, piantando le mani a fondo nel terreno della Dimensione Buia e migliaia di voci uscirono lamentandosi e urlando di dolore.

In quel momento apparvero il Giardino, il Maestro Saafa e, incredibilmente, Samael, che lo afferrò, stringendolo a sé. Il corpo di Jareth tremò violentemente, mentre il fratello diveniva il serpente e lo avvolgeva nelle sue nere spire. La pelle del Demone Sovrano perse ogni parvenza demoniaca, diventando bianca e luminosa, le scaglie lucide e le braccia che divenivano ali lunghe e lucenti.

Troppo luminoso per essere sostenuto dalla Dimensione Buia, Jareth riassunse velocemente la sua forma, lasciando che il fratello assorbisse la sua rabbia, così come la sua Luce in eccedenza. I due si fissarono a lungo, poi Jareth sparì, lasciandoli lì.

"Cosa è successo?" mormorò il Giardino preoccupato, mentre il Maestro Saafa poneva rimedio ai danni inferti da Jareth al piano.

"Credo che mio fratello abbia... perso il controllo?" chiese Samael frastornato.

"Cosa?" esclamò il Giardino sconvolto "Cosa vuole dire perso... è Jareth! Lui non ha mai perso il controllo, Jareth è controllo!"

Samael annuì preoccupato, anche se il Giardino poté cogliere un sorriso negli occhi maliziosi. "Esatto, ma sai perché il Padre ci ha creato. Perché a volte l'eccesso di controllo porta al caos più distruttivo. Credo che Jareth abbia appena capito qualcosa che lo ha reso furioso e instabile. Ma, onestamente, non so cosa" disse accigliandosi.

Il Giardino e il Maestro Saafa capirono che stesse dicendo la verità. L'espressione di Samael era preoccupata e, se questo riguardava Jareth, la cosa diventava pericolosa. "Torniamo" disse il Giardino, prendendo Samael per mano.

"Guarda che non scappo" sorrise dispettoso.

Il Giardino lo guardò con dolcezza. "Lo so, ma adoro farlo."

Il Maestro Saafa li fissò severa. "I danni sono ingenti. Non so cosa abbia scatenato questa... questa cosa" si fissò attorno, il terreno ancora pieno di squarci "ma so che è pericoloso. Jareth non aveva mai danneggiato un piano. Lui non reca danno alla Sua creazione, non intralcia i Suoi piani. Guarda, Samael, guarda il terreno."

Samael lo guardò. Il terreno stava perdendo consistenza, erano arrivati appena in tempo, Jareth stava dissolvendo la Dimensione Buia.

"Sì, non va bene. Questo... non era previsto. Forse nemmeno Lui lo aveva previsto."

Il Giardino lo fissò sospettoso, mentre Saafa sospirava, tornando ad occuparsi del piano. "Ne avrò per molto, intanto tornate e, per favore, Samael... se sai qualcosa, diccelo" disse sorridendogli con dolcezza. Samael annuì, poi sparirono.

Appena arrivati, il Giardino gli afferrò le mani preoccupato. "Imprevisto? Lui? Cosa succede Samael? Devo... Morgana sta bene?"

Samael sorrise indulgente. "Se così non fosse, tu lo sapresti e io sarei molto, molto, contrariato, fratello. Il problema non è Morgana, il problema è Jareth."

Il Giardino lo fissò in attesa. Samael sospirò. "Non posso parlartene, perché io l'ho capito da solo. Devi chiedere al Padre. Non prendertela, è stato Lui a fare di me quello che sono. Avrebbe dovuto farmi meno intelligente, non credi?" tentò di sdrammatizzare.

Il Giardino annuì agitato, poi però sorrise e gli fece una carezza. "Sei perfetto come sei. Il più bello di tutti noi. Il Fiore Nero" detto questo, sparì.

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora