Il Sonno (parte II)

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Sorrise, ferino. "Piccola Morgana, sei la cosa più interessante che mi sia mai successa. Ucciderti sarà una sfida entusiasmante."

Il Giardino si avvicinò lentamente alla bolla, perso nei suoi pensieri. Ci entrò camminando con calma, guardandosi intorno. Solitamente Samael appariva ogni volta che lui era vicino.

"Samael? Fiore?" chiamò titubante.

Per un secondo non rispose nessuno, poi si alzò un lieve refolo di vento e il Giardino si sentì carezzare i capelli, mentre accanto a lei compariva Samael.

"Ciao, fratello" esordì sorridendole contento.

"Ciao, Fiore" sorrise lei di rimando, tentennando un po' "dove eri? Solitamente quando mi senti arrivare ti presenti subito."

Il fratello sorrise malizioso. "Spiavo Jareth" ammise candidamente.

Il Giardino sorrise indulgente. "Possibile che tu debba sempre immischiarti? E cosa starebbe facendo il nostro meraviglioso fratello?" chiese divertito.

Samael tentennò, non volendo tradire Jareth, poi la sua natura prevalse sul suo desiderio di mantenere il segreto del fratello. "È nella camera ovale. Con Morgana" confessò timidamente.

"Con... ma Morgana è nel Sonno!" esclamò sconvolto.

Samael alzò le spalle. "Sì, lo so."

"Ma come... aspetta, la Quercia non lo ha fermato..." mormorò consapevole.

Samael annuì silenzioso. Il Giardino lo guardò, negli occhi un misto di speranza e spavento. Morgana era nel Sonno e Jareth era con lei. La Quercia non era intervenuta e quindi era tutto compreso nel piano del Padre.

"Non capisco" disse il Giardino "perché il Padre non interviene per difendere Morgana? Perché non ha impedito a Jareth di avvicinarla?"

"Credo che il Padre abbia dei progetti per loro" scrollò ancora le spalle Samael.

"Loro? Loro, Morgana e Jareth?" Samael ancora annuì e il Giardino sospirò confuso. "Spero solo che... non lo so, spero che vada tutto bene."

"Oh, Giardino, sai che non è così che funziona. Le cose non andranno bene, andranno come devono andare."

Il Giardino sbuffò. "Già. Come sempre."

***

Gabriel camminava avanti e indietro per la sala tattica sbuffando come un toro e borbottando fra sé e sé. Dopo un'ora, Cohan alzò gli occhi dalle carte che stava studiando e incrociò le braccia sul petto.

"Hai finito? Sto cercando di lavorare, Gabriel" sbottò infastidito.

L'altro si fermò di botto, fissandolo con uno sguardo omicida. "Stai scherzando? Ma hai capito cosa sta succedendo?" esclamò esasperato "sicuramente Jareth è con Morgana nella stanza ovale. Morgana è nel sonno, perciò indifesa. E Jareth è con lei!"

"Ho capito che Jareth è con lei, lo stai ripetendo da ieri, dopo che il Giardino ti ha congedato. Anche le mura del castello lo hanno capito, tesoro. Ma voglio che ti fermi un attimo a ragionare. Se la Quercia non lo sta allontanando, perché sei così preoccupato?"

Gabriel tentennò, così Cohan sospirò afferrandogli le mani. "Gab, non puoi decidere tu per lei. Non puoi sapere quali sono i Suoi piani. L'unica cosa di cui sono certo, è che il Padre non permetterebbe mai che Morgana fosse ferita o uccisa e tu sai perché."

Gabriel annuì malvolentieri. "Perché è stato lui a scegliere Morgana per Nera, sempre Lui la ha salvata insieme ai suoi fratelli, e sempre lui la ha scelta come capo dell'esercito delle Ombre."

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora