Tradimento

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"Distratto. Eh, già" sorrise Samael fra sé e sé "sarà bellissimo" aggiunse prima di sparire in un turbinio di farfalle nere.

Morgana comparve nel corridoio antistante il laboratorio di Joris, immediatamente seguita da Gabriel. I due si guardarono, poi Morgana afferrò l'angelo per il polso poco prima che entrasse.

"Non possiamo sapere se Samael abbia ragione, cerca di essere naturale, non dobbiamo insospettirlo, ma portarlo su Nera il prima possibile, almeno-" ma dovette interrompersi, perché dall'interno del laboratorio sentirono gridare e subito dopo un grande frastuono.

Si precipitarono all'interno, sconvolti nel trovare Micael a terra ricoperto di ferite che stavano lentamente rimarginando, i ragazzi in assetto da combattimento, mentre il Messaggero di Mordred aveva inchiodato Cohan alla parete.

Quest'ultimo si dibatteva e ringhiava, il viso deturpato dalla rabbia, che lentamente cedeva il posto ad una forma più giovanile e meno mascolina.

"Cazzo" mormorò Morgana.

"Sapevo che Samael aveva ragione, maledizione" disse Gabriel passandosi nervoso la mano fra i capelli "ok, adesso cosa facciamo?" chiese disperato, non solo per aver scoperto che Sauro era riuscito a infiltrare una spia su Nera, ma spaventato per la sorte del suo compagno.

Morgana si raddrizzò, prese un profondo respiro e si avvicinò a Mordred con passo deciso. "Lascialo."

Mordred la fissò per un attimo, poi annuì e richiamò il Messaggero. L'ombra non fece in tempo a riprendere fiato che si trovò imprigionata in una sfera di energia. Joris guardò Morgana incuriosito.

"Un incantesimo delle Guardiane. Storia lunga" disse facendogli l'occhiolino e rivolgendosi poi al falso Cohan "sai chi sono. Sai cosa sono. Hai una sola possibilità, dammi la risposta sbagliata e dissiperò la tua essenza, così che non possa mai tornare al Bosco delle Luci" disse fissando l'ombra severa.

Quella deglutì, abbassando la testa. "Sì, Guardiana."

"Anzitutto, riprendi il tuo vero aspetto."

Davanti agli occhi attoniti dei presenti, Cohan divenne una ragazza di media statura, gli occhi azzurri senza pupilla, una goccia di sangue al centro della fronte. Morgana assottigliò gli occhi.

"È di Sauro?" chiese indicando la goccia.

L'ombra tremò, annuendo freneticamente.

"Te la ha imposta forzatamente?"

Ancora l'ombra annuì. Morgana si avvicinò, posò il palmo sulla fronte della ragazza, che iniziò a tremare, mentre la Guardiana mormorava qualcosa. Il suo palmo si illuminò leggermente, la ragazza iniziò a lamentarsi, Morgana allontanò la mano, tirandosi dietro la goccia come un liquido scuro, che sembrava cercare di rientrare nel corpo dell'Ombra. La luce prodotta da Morgana aumentò, la ragazza cadde in ginocchio urlando e piangendo, un suono raccapricciante li costrinse a tapparsi le orecchie.

Il fumo si era trasformato in una specie di liquido scuro e vorticante, che sembrava cambiare continuamente forma e dimenarsi nel palmo di Morgana, la quale serrò la mano, producendo una luce ancora più intensa che, in un sibilo graffiante, dissipò completamente il sangue di Sauro.

La ragazza si piegò in avanti, rimettendo del liquido più o meno dello stesso colore, che tentò di strisciare lontano, ma che fu letteralmente spazzato via da un gesto di Gabriel, che poi si chinò a prestare aiuto all'Ombra.

"Che cazzo..." disse finalmente Joris, esprimendo il pensiero di tutti i presenti.

"Una Bugia" disse Morgana a loro beneficio "sono una specie di Ombre, capaci di assumere qualsiasi aspetto desiderino, intessere inganni, trappole mentali, modificare la percezione della realtà. Sono potentissime, ma molto ingenue. Poiché amano particolarmente ciò che fanno, sono facilmente assoggettabili da forme superiori a loro. In questo caso poi, si trattava di Sauro, non avrebbe avuto comunque alcuna possibilità."

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora