Intuizioni

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"Mi ha fatto un complimento?" chiese Gabriel con un filo di voce.

Morgana sorrise a trentadue denti. "Pare proprio di sì."

"Wow" disse l'angelo.

"Eh, già, wow" confermò divertita Morgana.

"C'è una cosa che non capisco" disse il Vecchio riflettendo ad alta voce.

"Cioè?" lo guardò Gabriel.

"Samael vuole molto bene a Morgana. Avrebbe dovuto sapere che, creando una linea alternativa, Nera avrebbe potuto disconoscerla. E che ciò avrebbe arrecato dolore a Jareth."

"È di Samael che stiamo parlando, non credo che, nel suo delirio di onnipotenza, si sia posto troppe domande" borbottò Gabriel.

Ma il Vecchio scosse la testa. "Non lo so, Gabriel. Stiamo parlando di Samael, dici bene. È quello che è, lo sappiamo, ma sappiamo anche che i pochi affetti che ha, per lui sono sacri. Credo che non avesse previsto ciò che è accaduto, perché le cose non sono andate come le aveva pianificate."

Morgana si accigliò. "Spiega" annuì solamente.

"Samael è astuto, geniale, pianificatore. Cura tutto fin nel più piccolo dettaglio e tutto va sempre come lui vuole che vada. Lui, però, non voleva che tu soffrissi, tanto è vero che ha cercato subito di rassicurare Jareth e gli ha detto che gli dispiaceva. Ma. Perché gli dispiaceva se questo rientrava nei suoi piani? Samael non mente mai. Questo significa..."

"Che era realmente dispiaciuto, perché lui non aveva pianificato la tua separazione con Nera!" esclamò convinto Gabriel.

"Esatto" annuì il Vecchio "probabilmente, uno dei suoi seguaci è stato troppo zelante, oppure ha pensato che un piccolo cambio o una minuscola deviazione non avrebbe significato niente, ma noi sappiamo bene che il diavolo sta nei dettagli. Con buona pace di Samael" finì sdrammatizzando.

"Non hanno messo i fiori esattamente dove aveva detto Samael... questo è un disastro!" mormorò Cohan preoccupato. Gli altri lo fissarono confusi, lui spalancò le braccia. "Non capite? Abbiamo un fiore nero lasciato lungo uno degli snodi, ma non possiamo sapere quale, perché nemmeno Samael lo sa!"

Morgana serrò le labbra, lo sguardo furioso. Chiuse un attimo gli occhi, aveva bisogno di tornare lucida. Quando li riaprì, erano colmi di determinazione.

"Prima di tutto, il Pianeta Berserk. Poi controlliamo criticità, increspature e quant'altro. Una volta trovati tutti quelli che sappiamo come trovare, penseremo al fiore nascosto. Forse avremmo dovuto tenere quei rinnegati per interrogarli, ma ormai è tardi, ci dovremo arrangiare."

Gli altri concordarono. Ora dovevano solo aspettare il ritorno di Jareth.

§

Jareth entrò nella Nube, le sopracciglia aggrottate, concentrato e preoccupato. Era furioso con il fratello. Aveva fatto una mossa avventata e a pagarne le conseguenze era stata la sua Morgana. Certo, quello che era accaduto a lei non era colpa di Samael, ma il fratello sapeva meglio di tutti quanto poco fossero affidabili le loro emanazioni. In un qualche modo quello gli fece venire in mente Sauro. Anche lui non si muoveva mai in prima persona, usava sempre i suoi lacchè.
Ma Samael non aveva mai mandato altri a fare il proprio lavoro, perciò... cosa era cambiato? Era cambiato che qualcuno aveva fatto qualcosa che aveva forse fornito al fratello una finestra di opportunità.

Entrò nella sala della cupola a grandi passi. "Sauro!" tuonò.

Non ricevette una risposta immediata, perciò ringhiò basso. "Sauro, giuro che se scopro che eri nella Nube e non mi hai risposto, farò in modo di mandarti in un luogo dal quale nemmeno tu potrai tornare!" sbraitò furioso.

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora