Prologo

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Era seduta sul letto. Le mani stringevano convulsamente le lenzuola. I lunghi ricci scuri le coprivano il volto, nascondendo la smorfia di frustrazione che sciupava il bel viso. L'intero corpo sembrava vibrare. La rabbia stava prendendo il sopravvento.

Come era possibile?

Come dannazione poteva essere accaduto?

Da dove erano entrati?

Demoni.

Dei maledetti demoni erano riusciti in qualche modo ad attraversare lo strato più esterno di Nera. Mentre lei era sveglia. Mentre era ancora lì. Come poteva essere successo?

Certo, nessuno avrebbe potuto penetrare Nera, non comunque quelle forme demoniache inferiori, ma erano arrivati allo strato esterno. Come poteva essere successo? Più ci pensava, meno capiva. Né lei, né le sue Ombre avevano avvertito la loro presenza fino all'ultimo, come se qualcosa li avesse celati al loro sguardo. Ma cosa?

Aveva ancora negli occhi le immagini dei corpi dei suoi uomini. 

Era stata lei a trovarli, lei la prima ad arrivare. I demoni avevano fatto scempio dei loro corpi, alcuni erano addirittura irriconoscibili, ad altri erano stati staccati gli arti. Pochi ancora avevano il volto intatto, ma nei loro occhi vitrei, ancora poteva leggere l'orrore che aveva preceduto la loro morte.

Chiuse gli occhi.

Nonostante tutto non era quello ad averla turbata. No.

Perché aveva visto migliaia di volte i campi di battaglia. Aveva visto il sangue, i corpi, aveva sentito l'odore della morte e il pianto dei sopravvissuti.

Solitamente, quando arrivavano dopo che i demoni se ne erano andati, non erano i corpi, ciò che trovavano. Ed era quello che la aveva turbata. I demoni non lasciavano il cibo. I demoni mangiavano ciò che uccidevano e ciò che restava, a meno che non arrivassero loro, diveniva Materia. Ovvero ciò che usavano i Demoni Maggiori per creare altri demoni.

Eppure, quella volta, i corpi non erano stati toccati. O meglio, erano stati lasciati dove erano, come erano. Scempiati forse, ma integri.

E lei era furiosa. Era furiosa perché, se i demoni avevano agito in quel modo, era perché qualcuno aveva loro ordinato così.

E questo voleva dire una sola cosa. Il Demone Sovrano aveva saputo che Nera aveva una nuova Guardiana. Forse in ritardo, ma lo aveva saputo. E quel messaggio era per lei. Quei corpi erano per lei.
Erano il benvenuto del Demone Sovrano. 

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora