Evoluzione e Ombre

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"Perdonami, Primo Cacciatore, ma dovevi sapere", lui si aggrappò a lei come un bambino, consapevole che niente sarebbe più stato come prima.

Non avrebbe mai dimenticato quella creatura oscura e terribile che gli aveva quasi spazzato via la ragione e strappato l'anima.

Quando riapparvero al centro del laboratorio, Joris si chinò accanto all'amico, trovandolo pallido come uno straccio. Lo aiutò a raggiungere un lettino e sedervisi sopra. Gli prese il viso fra le mani cercando di attirarne lo sguardo.

"Micael? Micael, rispondimi, come ti senti? Stai male, hai dolore, sei ferito?", poi si girò verso Morgana senza attendere risposta "cosa ha fatto? Dove l'hai portato, perché è così?", disse aggressivo. Morgana sospirò e si avvicinò ai due uomini.

"Sta bene, non è ferito e non gli ho fatto niente, se non mostrargli cosa li attende. Ora sa cosa stiamo per affrontare e cosa potrebbe succedere se non aiuteremo i cadetti di settimo ad accettare la matrice".

Joris aggrottò le sopracciglia, confuso. Micael sembrò riscuotersi, il corpo come pervaso da una scossa elettrica.

"Joris, che Dio ci aiuti", disse afferrando l'amico per le spalle "creano demoni incrociandoli con razze di altri piani, sono...sono terribili...e potenti. Ma loro...i fratelli...la loro vista fa tremare la mente e ti spinge sull'orlo della follia", disse deglutendo spaventato.

"Ero terrorizzato, spaventato a morte, ho creduto di perdere la ragione e non ero nemmeno realmente lì", lo guardò con gli occhi sgranati "capisci? Non erano che proiezioni, ricordi, ed io ho quasi perso la ragione!", esclamò con enfasi. Poi scosse la testa vigorosamente, come a negare qualcosa.

"Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi, Joris, ha ragione Morgana. Se i nostri cadetti saranno privi di quella matrice, sopravviveranno a malapena il tempo di capire cosa si trovino davanti. Se faranno in tempo a capirlo", stavolta il suo sguardo era deciso, animato dalla stessa determinazione che, secoli prima, aveva convinto Joris a seguire il Cacciatore nella sua guerra ai vampiri.

"Va bene, Micael, se dici che è la cosa giusta da fare, allora la faremo", si girò verso Morgana, fissandola duramente "non mi piacciono i tuoi metodi", disse senza peli sulla lingua. Lei lo fissò e scoppiò a ridere.

"Spesso nemmeno a me, ma non è che avessi molta scelta", scrollò le spalle con aria dispiaciuta.

"Se la tua è una scenata di gelosia, posso portare là anche te, Joris", aggiunse poi maligna. Lui la fulminò.

"Molto spiritosa, Guardiana, davvero. Grazie, ma no grazie. Preferisco restare qui a contemplare il colorito cadaverico del mio amico e immaginare li scenari più truci e sanguinolenti. Sarò comunque abbastanza motivato".

Lei scoppiò ancora a ridere.

"Ottimo, l'importante è questo", disse poi sospirando e avvicinandosi "allora, proviamo a vedere come va con Andrei?".

"Non vai tanto per il sottile, uhm?", disse sarcastico Joris, mentre Andrei arrossiva violentemente, facendola sorridere. Il Maestro Saafa si avvicinò al ragazzo, carezzandogli il braccio leggermente, in segno di conforto.

"Andrà tutto bene, giovane Andrei, non permetteremo che ti accada niente. Io sono qui appositamente per te", sorrise leggera, come sempre. Andrei sorrise di rimando, annuendo un po' più calmo.

"Bene", disse allora Joris prendendo la siringa con la matrice modificata "conosci la procedura Andrei", disse indicandogli una delle poltrone.

"N-non entro nella sala isolata?", chiese il ragazzo evidentemente ansioso. Saafa ancora sorrise.

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora