Morgana guardò Jareth confusa. "Non capisco, perché siamo in questo snodo? È tutto fatto, è andata così, no? Perché siamo qui?"
Jareth serrò la mascella, indicando un punto vicino ad un grande albero. "Per quello" disse severo.
Ai piedi dell'albero, perfetto, solitario e bellissimo, spiccava un meraviglioso loto nero.
"Quello è...?" sussurrò attonita.
"Un petalo del Fiore Nero, sì" confermò Jareth "portato qui non so come da Samael. Il Padre aveva fatto in modo di tenerci fuori dalla vostra genesi, proprio perché non aveste a che fare con nessuno dei due, evolvendovi senza mai essere toccati dalla nostra luce" spiegò "voleva una razza che non fosse assoggettabile da me o da Samael, motivo per il quale la distrusse. Ma ora ha annidato una parte di sé nel pianeta. Questo vuol dire che se ne approprierà lentamente e i Berserk diventeranno suoi" terminò serrando la mascella.
"Oh, non credo proprio" ringhiò Morgana.
"Calma, piccola Morg" sorrise il Demone Sovrano "se quel piccolo malefico loto è laggiù, qualcuno deve averlo portato qui. Il che significa, che il lacchè di mio fratello probabilmente lo sta proteggendo."
"Pensi che abbia usato un altro demone?" chiese Cohan.
"No, il pianeta è appena nato, nessuna forma di vita impura potrebbe resistere alla sua energia primigenia" rispose per lui Gabriel.
"Esatto" confermò Jareth "potrebbe aver ingannato un'Ispirazione o convinto un angelo rinnegato."
"Come ci muoviamo? Voglio risolvere questa cosa prima che spariscano altri miei consanguinei o altro" sbottò Morgana seccata.
Jareth sospirò. "Io non dovrei nemmeno essere qui. Né il mio io passato, né il mio io attuale. Purtroppo non posso separarmi da voi senza prima concordare il prossimo snodo, né lo voglio. Samael gioca sempre sporco, lo sappiamo."
"Se avesse usato un'Ispirazione non potremmo ucciderla, anche se tentasse di proteggere il fiore!" esclamò Cohan.
"Hai ragione" sospirò Gabriel "non possiamo. Se fosse un angelo rinnegato sarebbe diverso, sarebbe uno scontro alla pari, perché sarebbe consapevole delle sue azioni. Se un'Ispirazione fosse qui, lo sarebbe solo perché ingannata da Samael."
"D'accordo, quindi se si tratta di un angelo rinnegato ci pensate voi, se invece si tratta di un'Ispirazione, ci penso io" affermò Morgana.
"Perché?"
Lei sospirò. "Perché le ispirazioni sono solitamente pure, ma quando vengono toccate da un'entità come Samael vengono contaminate e perdono il controllo. Voi due sareste costretti a ucciderla, io posso portarla altrove e purificarla."
Gabriel la fissò attentamente. "Non puoi portarla nell'ombra, morirebbe" suggerì.
Lei lo fulminò. "Non la porterò nell'ombra. La porterò su Nera, la isolerò vicino al lago bianco e la metterò in sospensione. Quando avremo finito qui, la libererò dal veleno di Samael."
"D'accordo" annuì Jareth "io resterò qui. Non voglio che i nuovi nati mi vedano, né che Samael mi percepisca. Inoltre, qualsiasi angelo si accorgerebbe che questo me non è... la versione base, diciamo" ghignò divertito. Morgana lo fissò con gli occhi a mezz'asta, mentre Gabriel alzava gli occhi al cielo.
"Va bene" tagliò corto Gabriel "andiamo noi e Morgana, tu resta qui e intervieni solo se le cose si mettono molto male" disse sicuro.
Jareth sorrise. "Non ne avrete bisogno. Qualsiasi creatura mio fratello avrà messo a guardia del suo petalo, è abbastanza debole da esserne influenzato."
"D'accordo, andiamo" disse Morgana "se vedi avvicinarsi i nuovi nati, avvisami" aggiunse.
Jareth sorrise facendo un cenno di assenso.
Morgana fece un cenno e Gabriel e Cohan sparirono. Lei mantenne l'invisibilità, avvicinandosi lentamente agli alberi. Gabriel e Cohan riapparvero dietro un grande albero dalle foglie viola e la lunga chioma cadente, dietro la quale si nascosero.
Morgana si avvicinò cautamente al piccolo loto nero, cercando di capire chi vi fosse a protezione. All'improvviso, davanti a lei comparve una piccola ispirazione, Cam. La ragazza la fissò astiosa, i suoi occhi erano completamente neri, segno che Samael l'avesse ormai assoggettata.
Maledizione, Samael, ma cosa hai fatto? - si domandò disperata. Cam era una delle ispirazioni più importanti e delicate, era la memoria dei giorni felici.
"Lontana, strega!" sibilò con una voce che non le riconosceva.
"Cam, sono Morgana" tentò lei.
"So chi sei! Lui mi ha detto che mi avresti cercata!"
"Lui è Samael?" chiese accorta.
Le Ispirazioni potevano essere piccole, ma erano molto potenti e non erano da sottovalutare. Non erano combattenti, ma il loro potere le rendeva comunque pericolose.
"Sì, ma tu non puoi chiamarlo così! Io posso, perché sono sua, ma tu non sei sua, quindi non chiamarlo Samael!"
"D'accordo, Cam" si avvicinò di un passo "come desideri. Come lo devo chiamare?"
L'Ispirazione, vedendola così docile, si rilassò appena. "Puoi... puoi chiamarlo Fiore."
Morgana annuì, facendo ancora un piccolo passo. "Come desideri, allora. È stato il Fiore a mandarti qui?" chiese gentile.
L'Ispirazione annuì, tormentandosi il labbro.
"E il Fiore ti ha dato una missione speciale?" chiese "Perché se tu sei sua, sei importante. Se sei importante devi avere anche un compito importante, giusto?"
Lei tentennò, poi raddrizzò le spalle fiera. "Sì, è proprio così. Sono importante e ho un compito importante. Devo assicurarmi che la strega non tocchi il suo petalo!" disse, rendendosi poi conto che Morgana fosse vicina.
"Stai indietro!" tuonò, tagliando la pelle di Morgana in diversi punti. Lei fece una smorfia di fastidio, ma subito i tagli si rimarginarono, allarmando la piccola Ispirazione.
"Non voglio farti del male, Cam. Potrei, lo sai, ma non voglio. Voglio solo che tu venga con me."
"No! Io... io devo proteggerlo" guardò il piccolo loto con uno sguardo amorevole "è mio, capisci? Me lo ha dato lui per proteggerlo e crescerlo. È il suo bambino" sorrise persa nell'illusione di Samael.
"Oh, capisco" annuì allora Morgana "e non potremmo portarlo con noi?" tentò allora.
La piccola ispirazione sgranò gli occhi. "No! Se lo allontanassi da qui, morirebbe! Non posso e tu non lo porterai via da me!" ancora una volta gridò, ferendo Morgana.
Gabriel, ma dove siete? - chiamò mentre si avvicinava all'Ispirazione con l'intenzione di intrappolarla senza ferirla.
Siamo un attimo impegnati - rispose l'angelo - l'Ispirazione non era la sola guardia lasciata da Samael. Dovrai fare da sola.
E ti pareva - pensò fra sé e sé.
"Cam, credo tu abbia ragione" disse allora rivolgendosi all'Ispirazione.
"Davvero?" chiese quella confusa.
Morgana inspirò a fondo, mentre rivelava la sua natura di Berserk e immobilizzava contemporaneamente la piccola creatura con un sortilegio.
"Sì, credo che se la portassimo via da qui non potrebbe sopravvivere, ma io non posso lasciare che contamini il mio pianeta, mi spiace."
"No!" urlò dibattendosi l'Ispirazione "No, ti prego! Morirà! Lui morirà e sarà colpa mia e lui mi odierà! Io sono sua e lui mi odierà!"
Morgana le indusse un sonno forzato usando uno dei sigilli delle ombre, rinchiudendola dentro una sfera di energia.
"Mi spiace, Cam" mormorò dispiaciuta.
Guardò il loto e fece per chinarsi a raccoglierlo, quando un corpo la colpì con forza facendola cadere malamente a terra.
Si rialzò, scuotendo la testa e fissando davanti a sé. Un angelo rinnegato la fissava sorridendo ferino. Era piuttosto alto e sicuramente ben piazzato, ma non sapeva con chi avesse a che fare.
Sorrise a sua volta, spiazzandolo. "Oh, ma che belle ali che hai, amico mio" disse mielosa.
"Stai giù, empia creatura. Non toccherai il seme del mio signore."
A quelle parole, Morgana si incupì. "Ascoltati. Le tue parole sono veleno. Tu hai un solo signore e non è quello che stai servendo" si alzò, la pelle completamente bianca ricoperta di simboli angelici "Lui ti ha creato per servire la Luce e preservare la vita. Tu lo hai tradito servendo il serpente e portando la sua corruzione su questo pianeta."
Davanti alla metamorfosi di Morgana, l'angelo sfoderò la spada e si mise in posizione di difesa.
"Tu servi la menzogna" disse lei mentre i suoi occhi diventavano dorati e la sua pelle splendeva della Luce divina di Nera.
"Chi sei?" chiese l'angelo affascinato e allo stesso tempo spaventato.
"Io sono il futuro di Nera" si limitò a dire Morgana senza spiegare altro "getta la spada e torna sui tuoi passi e io ti risparmierò. Puoi ancora scegliere la giusta strada."
L'altro scosse la testa, come ammaliato dalla luce, poi negò. "Non posso tradire il mio signore."
"Mi spiace, lo hai già fatto" rispose Morgana, battendo le mani e sprigionando un'onda di energia che bruciò le ali dell'angelo. Quello tentò di proteggersi e di impedire che le sue ali diventassero cenere, ma Morgana possedeva la Sua luce e l'altro non poté niente.
Si ritrovò tremante a terra, guardandosi le mani, in cui ancora stringeva le poche piume che si erano salvate. Guardò poi Morgana e infine nuovamente le sue mani. Scoppiò in singhiozzi e poi iniziò a tremare.
"Cosa... cosa?" la guardò in stato confusionale, disperato e perso.
Lei si inginocchiò, lo attirò fra le sue braccia e lo strinse forte. "Mi spiace" disse sincera "ma hai scelto la strada che ti ha portato all'esilio. E l'esilio comporta la perdita delle ali e di ogni tua arma divina."
L'altro si allontanò da lei, ancora tremante, e la guardò negli occhi. "Quale strada?"
Lei sospirò. Maledizione.
Jareth, questo angelo non era rinnegato. Era soggiogato.
Non fece in tempo a finire di formulare il pensiero, che il Demone Sovrano si era materializzato davanti a loro.
"Questo cambia tutto. Devo occuparmene io, vai ad aiutare i tuoi generali, mio fratello non si è risparmiato."
Detto ciò, con un gesto della mano fece cadere l'angelo in un sonno profondo, lo prese in braccio e sparì.
"Ma perché sparisce sempre!" sbottò Morgana girandosi a controllare che l'Ispirazione fosse salva "Almeno la bolla è integra. Resta qui, piccola, torno subito."
Gabriel e Cohan erano alle prese con ben cinque angeli rinnegati, di cui uno era un messaggero di morte.
"Che spettacolo edificante" esclamò attirando l'attenzione dei presenti.
"E tu chi saresti, empia creatura?" sbottò uno.
Lei sollevò un sopracciglio, rivolgendosi a Gabriel. "Questo è il secondo che mi chiama empia creatura, cos'è, andava di moda a quei tempi?"
"Morgana, per favore..." la implorò l'angelo.
Lei annuì e si rivolse agli angeli. "Chi comanda?"
Tutti guardarono il messaggero di morte. "Un messaggero rinnegato. Interessante."
"Non userei il termine rinnegato, quanto risvegliato" rispose quello arrogante "Samael mi ha fatto capire che il mio dono è sprecato, che andrebbe utilizzato in altro modo. Uno che più si confaccia ai Suoi desideri."
"Oh, capisco" disse lei sorridendo "e come fai a conoscere i Suoi desideri? Egli forse parla con te?"
"Certo che no... ma ha parlato con Samael e lui lo ha detto a me."
Lei scoppiò a ridere, facendolo trasalire. "Stai dicendo che tu, un messaggero di morte che ha chiaramente diversi secoli sulle spalle, sei così stupido da non sapere che Samael mente? È il serpente, sciocco! L'inganno è la sua natura! No, di più, lui è l'inganno incarnato!"
"Non darmi dello stupido!" esplose l'altro mostrando il suo messaggero e attaccandola.
Morgana lasciò che il messaggero le afferrasse la mano. Quando vide che non stava sortendo alcun effetto, gli altri si bloccarono e lui tentò di ritirarlo.
"Hai fatto due errori" disse lei mentre mostrava la sua vera natura "il primo è stato credere di sapere chi avevi davanti" afferrò il braccio del messaggero, attirandolo verso di sé "il secondo chiamarmi empia. Se c'è qualcuno degno di questo appellativo, quello sei tu, che hai abbandonato la via che Lui aveva scelto per te."
"Lasciami!" gridò quello stridulo "Cosa stai facendo? Sono un messaggero, non mi toccare!"
Gli altri fecero per accorrere in suo aiuto, ma due furono intercettati da Cohan e Gabriel, mentre con un gesto della mano, Morgana intrappolava gli altri due in una sfera di energia.
"Posso contenere la tua natura, perché la mia luce è la Sua luce" disse cattiva guardando il messaggero negli occhi "Samael ti ha mentito, ma tu gli hai creduto perché già nel tuo cuore covava il seme del tradimento. Non sei soggiogato, quindi non ci sono scusanti per le tue azioni."
I simboli angelici sulla sua pelle si fecero luminosi.
"No! Aspetta, io... io volevo solo fare meglio! Volevo solo portare il Suo volere!"
"No. Tu volevi portare il tuo volere. Se fosse vero quello che dici, avresti seguito la Sua via, ma hai preferito quella di Samael. Hai fatto una scelta, come era tua facoltà fare. Lui non obbliga nessuno a restare sul Suo sentiero, ma chi lo abbandona sa a cosa va incontro."
"Non voglio essere esiliato!" gridò terrorizzato "Ti prego!"
"Mi spiace, ogni tua preghiera è inutile. Io seguo la Sua via e porto a compimento i Suoi ordini facendo rispettare le leggi. Hai tradito consapevolmente. Questo non ti porta alla morte, ma verrai spogliato delle ali e di ogni arma divina. Vivrai come una delle sue creature, ma non potrai più entrare nel Giardino, né conoscere la Sua via, né ascoltare la Sua parola. Quando avrai compreso la gravità del tuo atto, avrai accesso alla Pagoda, ma solo a quella."
"Io... va bene" disse chinando infine il capo.
Morgana posò la fronte su quella del messaggero, i suoi occhi divennero dorati, il suo corpo si fece di luce, bruciando le ali del messaggero e, di fatto, togliendogli la sua natura angelica.
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NERA
ParanormalMorgana. Jareth. Lei è una Guardiana, attualmente anima del pianeta Nera. Lui è il Demone Sovrano. La guerra fra i piani è al culmine. Sebbene la pace fra molti piani sia da tempo stabilita, alcune razze rifiutano quella che loro considerano una for...