"Sei di cattivo umore", disse Nero, fissando la sorella, seduta al tavolo con la sua immancabile tazza di caffè in mano.
"Non è vero", rispose laconica Morgana. Lui sbuffò una risata.
"Sei ridicola. Non hai bevuto un solo sorso del tuo caffè, che si sta freddando. Questo vuol dire solo una cosa. Sei di cattivo umore o stai per morire. Quale delle due?".
Morgana mugugnò qualcosa, ma non rispose. Il fratello sospirò.
"Devo addestrare i tuoi ragazzi più giovani oggi", disse togliendole la tazza di mano, per gettare via il caffè ormai divenuto freddo e prepararne un altro. Lei sospirò.
"No. Lascia perdere, ho intenzione di sospendere li addestramenti".
Nero si girò, prese una sedia, trascinandola rumorosamente sul pavimento e si sedette davanti alla sorella.
"Bene. Adesso mi dici cosa cazzo ti prende", disse perentorio.
"Quegli uomini...che senso ha, Nero? Nera è dovere mio e del mio esercito. Ho addestrato quegli uomini perché pensavo che", ma lui la interruppe prendendole una mano nella sua.
"Morgana. Tu hai addestrato quegli uomini perché sai che Nera non può e non deve dipendere da una sola persona".
"Ma fino a questo momento", tentò lei.
"Fino a questo momento, Nera ha avuto Guardiani che altro non erano, se non potenti creature, che vedevano gli abitanti come una presenza ingombrante. Nera era il loro dovere, loro una sgradevole incombenza", lei annuì "tu li vivi come una responsabilità, non li associ a Nera come se fossero un obbligo, ma ti preoccupi di loro come individui".
Morgana sospirò guardando fuori dalla finestra, ma il fratello le prese gentilmente il viso facendo in modo che guardasse lui.
"Hai ragione tu e lo sai. Queste persone devono sapere difendersi, perché non potete essere ovunque sempre. Non è giusto lasciarli indifesi con la presunzione di essere li unici a poterli salvare".
"Tu stai dando loro una scelta, la possibilità di non essere inermi davanti al nemico in vostra assenza e loro lo apprezzano. Si sono presentati loro alle selezioni per l'addestramento, tu hai solo spiegato loro il tuo punto di vista e quando sarebbero iniziate le valutazioni. Potevano non presentarsi, restare nelle loro case e lasciare che foste voi ad occuparvi di tutto, come hanno sempre voluto fare li altri Guardiani".
"Lo so, ma".
"Ma non lo hanno fatto", la ammonì il fratello "non lo hanno fatto perché anche loro la pensano come te. Sanno che quello che hai detto è giusto e, forse, si sono sentiti più accettati da te che li hai spronati a comportarsi come uomini liberi, piuttosto che da quei Guardiani che li trattavano come fastidiosi danni collaterali".
"Ora non esageriamo", disse lei sarcastica.
"Io ho conosciuto alcuni dei precedenti Guardiani. Credimi quando ti dico che molti di loro erano ottimi Guardiani per il pianeta, ma solo per quello".
Lei sorrise ancora insicura.
"Tu non li hai visti, Nero", si passò le mani sugli occhi "i loro corpi-loro...li hanno completamente scempiati, non ho potuto che rendere le ceneri alle famiglie. Li ha lasciati lì per me, capisci? Per farmi sapere che lui è più potente di me, per intimorirmi".
"A quanto pare c'è riuscito", disse duro il fratello. Lei lo guardò rabbiosa.
"Li ha uccisi tutti, Nero. Sventrati, squartati, li ha resi irriconoscibili e li ha lasciati lì a monito per noi! Non mi ha intimorito, mi ha fatto incazzare, ma io sono io e ho scelto di fare quello che faccio! Queste persone sono una mia responsabilità, sono la mia gente! Dovrei proteggerla, non mandarla al macello!", sbottò.
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NERA
ParanormalMorgana. Jareth. Lei è una Guardiana, attualmente anima del pianeta Nera. Lui è il Demone Sovrano. La guerra fra i piani è al culmine. Sebbene la pace fra molti piani sia da tempo stabilita, alcune razze rifiutano quella che loro considerano una for...