Segreti

245 31 6
                                    

"Tranquillo" disse prendendo la sorella per mano "attenti ai ragazzi" disse poi sparendo nel pianeta.

Subito Elettra si trovò a fissare la piccola casa all'interno del Giardino segreto che tanto spesso aveva visitato prima di diventare la Custode della Parola. Si voltò verso Morgana sorridendo contenta.

"Mi hai portato nel Giardino!" esclamò contenta.

Morgana annuì sorridendo di rimando. "Sì, c'è anche Nera. Abbiamo bisogno di parlare e so che tu sai più di quanto non sappia io."

Elettra fece per scusarsi, ma Morgana la fermò. "So che non puoi dirmelo e va bene così. Le regole del gioco sono anche queste, ma io ho qualcosa da dire a te, che ancora non sai, ed insieme al Giardino e a Nera dobbiamo organizzarci per resistere il più possibile al Sonno."

Elettra sospirò, annuendo e presto si trovarono nell'ingresso della piccola casa, dove il Destino le accolse con un caloroso abbraccio.

"Elettra, ti aspettavo! Non vedevo l'ora! Ti ho preparato quel tè indiano che ti piace tanto" iniziò prendendola sottobraccio e portandola con sé. Morgana sorrise, poi sentì una piccola mano insinuarsi nella sua. Abbassò lo sguardo, trovando la piccola Nera che le sorrideva.

"Mio fratello ti infastidisce molto, eh?" disse, riferendosi chiaramente a Jareth.

Morgana roteò comicamente gli occhi. "Infastidire? Santo cielo, tuo fratello è uno stalker! Mi dà i brividi" disse facendo finta di rabbrividire.

Nera rise leggera e annuì, sempre tenendola per mano e avviandosi dietro a Elettra e Destino.

"Ed eccovi tutti qui" esclamò il Giardino, facendo apparire del caffè per Morgana, mentre il Destino serviva il tè a tutti gli altri "sono proprio felice di avervi tutti qui, anche se purtroppo non solo in visita di piacere" sorrise indulgente.

Morgana scrollò le spalle, un po' tesa. "Non sempre le cose vanno come vogliamo" iniziò bevendo un sorso di caffè "però io ho bisogno di parlare con voi chiaramente."

"Possiamo farlo dopo il tè?" chiese Nera sbattendo le ciglia.

Morgana assottigliò gli occhi. "Guarda che so che non sei veramente una bambina, sai?"

"Certo, ma funziona lo stesso" disse impertinente.

Morgana la guardò un attimo interdetta, poi scoppiò a ridere seguita da tutti gli altri. "Va bene, dopo il caffè. Tu ed i tuoi fratelli mi farete uscire matta" borbottò fingendosi seccata.

§

Jareth si accigliò. Morgana era improvvisamente sparita, non riusciva a trovarla da nessuna parte.

"È inutile che la nascondi" parlò alla sorella "anche se c'è una parte del Giardino a cui non posso accedere, la dovrai riportare indietro, prima o poi. Pensi che non aspetterò? Pensi che questo per me sia un gioco?"

Accanto a lui, un refolo di vento si trasformò nella versione adulta della bambina che in quel momento si trovava con Morgana.

"Sai, fratello, tutto questa attenzione mi porta a pensare che il tuo interesse per Morgana non sia esattamente... bellicoso."

Lui si scurì. "Cosa stai insinuando?" ringhiò irritato.

La sorella gli sorrise, per niente impressionata dal suo atteggiamento. "Cosa fai ancora qui? Voglio dire, hai la tua Nube, le tue cose da fare, demoni da creare, piani da devastare. Sauro da controllare" lo indicò eloquente "eppure sei ancora qui. Cerchi Morgana, perché? È nel Giardino con me, non ti devi preoccupare per lei."

Lui sgranò gli occhi, per poi guardarla truce. "Sorella" ringhiò stavolta minaccioso "stai ben attenta. La mia sola paura è che tu decida di nasconderla nel cuore del Giardino nella speranza che io mi scordi di lei. Beh, sappi che non succederà."

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora