"Baciami ancora senza permesso e, Demone Sovrano o meno, ti chiudo in un blocco di ossidiana!" sibilò secca.
"E che battito" sorrise soddisfatto lui.
Questo era successo più di sei mesi prima. Da quel momento, Jareth aveva più o meno preso possesso del Castello, nel senso che a seconda del momento, poteva trovarsi in Biblioteca, come nel salone delle porte, oppure in cucina, seduto a controllare quelli che lui definiva "i suoi affari", ma che nessuno riusciva a vedere tranne lui.
Gli altri vedevano solo una sfera opaca che ondeggiava sopra la sua mano, ma Jareth vedeva tutto. La Nube, gli altri piani in cui stava operando e contemporaneamente seguiva i movimenti dei suoi demoni di Settimo. In particolare quelli di Darius e di suo fratello, era veramente interessante come i loro caratteri si fossero evoluti, alla pari dei loro caratteri.
In quel momento, un varco si aprì nella piccola cucina e Morgana e Gabriel entrarono ricoperti da una sostanza viscosa. Jareth arricciò il naso. "Siete stati in uno dei pozzi-confine degli Antichi? Riconosco il fetore."
"Beh, scusa tanto" borbottò Morgana "se ti da fastidio l'odore, te ne puoi anche andare da qualche parte e tornare quando mi sarò fatta una doccia" sbuffò seccata.
"Oppure" disse alzandosi e avvicinandosi con uno sguardo malizioso "potrei aiutarti a fare la doccia. Credimi, togliersi di dosso i fluidi e l'odore degli Antichi non è facile come si pensa" terminò alzandole il mento, mettendo in mostra i canini.
Gabriel tossì, attirando la sua attenzione. "Prometto di non vomitare, se smetti di comportarti in modo così... così..." lo indicò quasi disgustato.
"Preferisci che ricominci a smembrare i corpi dei vostri uomini e che metta all'opera i miei demoni di Settimo per fare stragi sui piani? Mi vuoi più demoniaco? Se ti fa sentire a tuo agio..." disse scrollando le spalle.
Gabriel emise un verso di frustrazione. "Non intendevo... oh, ma dai! Perché a me?" disse al nulla facendo sorridere Morgana "Voglio dire, io faccio quello che devo, seguo la Legge, faccio del mio meglio per non uccidere chi non deve essere ucciso... perché cazzo mi dovevi capitare tu?"
Jareth inarcò un sopracciglio. "Non ti sono capitato io" disse placido "io sono qui per Morgana, non per altro. Non mi interessi tu, o il tuo compagno, anche se ammetto che sia una persona interessante e intelligente, molto più di te" Gabriel lo fulminò "su, non essere geloso, non lo eri un tempo."
"Ora basta" disse ferma Morgana "il passato di Gabriel deve restare passato, ne abbiamo già parlato. Non voglio sapere cose su di lui da te o durante le vostre schermaglie, me lo avevi promesso."
Jareth sbuffò, rimettendosi a sedere. Gabriel guardò Morgana con gratitudine.
"Vado a farmi una doccia" esordì l'angelo "falla anche tu, Cohan ci aspetta in sala riunioni per fare il punto della situazione. A quanto pare, si stanno aprendo altre brecce nei confini, non è naturale."
Morgana annuì, prendendo Jareth per mano e dirigendosi verso la propria camera. Il Demone sorrise al fratello da sopra la spalla. L'altro gli fece un gestaccio e sparì in un varco.
"Smettila" lo rimproverò Morgana "sei il Demone Sovrano, un po' di contegno."
"Adoro stuzzicare mio fratello. Sai, è sempre stato... diverso, un po' come Agnot. Erano luminosi sì, ma in maniera diversa. La loro Luce si accompagna alla passione, al sentimento, e questo è molto raro in un serafino. Per questo-"
Morgana gli mise una mano sulla bocca. "Cosa ho appena detto?" lo sentì sorridere contro la sua mano. Arrossì e tornò a camminare.
"Non volevo raccontarti qualcosa del suo passato, volevo spiegarti perché mi diverto a stuzzicarlo. Credo che lui non lo abbia mai capito, ma mi piace il santerellino, tanto quanto mi infastidisce quanto sia ligio al dovere."

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NERA
FantastiqueMorgana. Jareth. Lei è una Guardiana, attualmente anima del pianeta Nera. Lui è il Demone Sovrano. La guerra fra i piani è al culmine. Sebbene la pace fra molti piani sia da tempo stabilita, alcune razze rifiutano quella che loro considerano una for...