Samael

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Nero osservò attentamente le macchie, poi scosse la testa. Morgana ne attirò l'attenzione.

"Nero, si stanno nutrendo della cupola. È possibile attraversarla perché loro la consumano. La mangiano e quindi la cupola si assottiglia, le sue maglie si allargano ed è possibile attraversarla".

"Quello che non capisco è perché proprio il piano Acqueo. È uno dei più protetti, sì, ma anche dei meno interessanti. Non c'è niente", disse corrucciato Nero.

"Ti sbagli, al contrario, il piano Acqueo ospita tutte le forme di vita in via di gestazione, è continuamente monitorato dai Maestri della Pagoda e soprattutto", lo fissò eloquente.

"Elettra!", esclamò Nero rabbuiandosi.

"Esattamente. Il piano Acqueo è sotto il Pianeta Rosso, ed il Pianeta Rosso è sotto Elettra".

"Perfetto, quindi sta diventando una vera e propria faida familiare. Il fratello maggiore contro la sorella maggiore e il fratello minore contro la sorella minore?", sbottò preoccupato.

"Nero, stai calmo, Elettra sa difendersi. Anche se è la più giovane di noi, è anche lei estremamente potente. Ricopre un incarico che a pochi è stato concesso ricoprire, lo sai".

Lui ringhiò qualcosa di incomprensibile.

"Comunque credo che le due cose non siano collegate", continuò Morgana riflettendo ad alta voce.

"Cosa intendi?", disse Nero attento.

"Sauro non conosce i movimenti di Jareth, lui non si preoccupa certo di tenerlo informato, come non si tiene informato di ciò che fa il fratello minore. Se questa è opera di Sauro, fa parte di un qualche suo piano per compiacere Jareth, il quale però non ne è al corrente".

"Cosa te lo fa pensare?", chiese allora il fratello.

"Il fatto che il piano Acqueo sia ancora integro, Nero. Il Demone Sovrano manda biglietti sanguinolenti, come mi hai fatto notare".

Lui ci pensò un po', sospirò annuendo.

"Hai ragione, non credo che le due cose siano collegate. Resta il fatto che dovremmo parlare con Elettra".

Morgana ci rifletté un po'.

"Aspettiamo. Non sappiamo bene cosa stia accadendo, se queste forme di vita si siano sviluppate o semplicemente esistessero già e si siano trasportate o evolute, né perché. Ci serve Saafa. Quando sapremo qualcosa di più concreto, allora decideremo cosa fare".

Lui storse la bocca, ma assentì.

"Nero, sai benissimo che raggiungere Elettra è complicato e richiede grande dispendio di energie. Inoltre, io sono sicuramente vicino al Sonno. Dobbiamo essere certi di quello che facciamo, se esaurissi le mie energie per raggiungerla e non ci fosse un motivo concreto? Rischieremmo di lasciare Nera scoperta per niente".

"Ma Elettra potrebbe essere in pericolo".

"Se Elettra fosse in pericolo io lo saprei, e questo tu lo sai benissimo. Lui mi avvertirebbe immediatamente".

Nero serrò la mascella.

"Sono solo preoccupato per nostra sorella".

"Come sempre d'altronde", disse Morgana sorridendo. Nero sbuffò una risata di rimando.

In quel mentre si aprì un varco, da cui uscì il Maestro Saafa, il dolce viso femminile, il corpo arboreo, scolpito nel legno, foglie e invisibili arbusti che si intrecciavano ai suoi capelli castani, pieni di minuscoli fiori e germogli. Gli occhi verdi e profondi erano sempre dolci e caldi e così il suo sorriso. I movimenti delle mani lunghe e affusolate erano sempre gentili e misurati e qualsiasi cosa lei toccasse, tornava alla vita. Era sempre aggraziata nei movimenti, leggera e delicata, eppure deteneva il potere della Natura. Di tutte le Nature. Lei governava la forza vitale di ogni singola forma di vita che Lui avesse creato. Era una creatura potente e terribile, eppure delicata e pura.

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora