Morgana aveva appena finito di aggiornare il fratello. Nero la fissava incredulo, mentre scopriva di non essere esistito – sebbene per poco tempo – e che nel frattempo Samael aveva infettato il Giardino e, soprattutto, sparso i suoi fiori lungo diversi snodi temporali.
"Ma che droga si è-" poi guardò Jareth di sottecchi, mentre il demone sollevava un sopracciglio. "Scusa, Jareth. Dicevo, cosa è passato per la mente di Samael? Attaccare il Giardino? Spargere parti di sé su snodi che si legano a te e Jareth? Nera ti ha rigettata, santo cielo!" sbottò alzandosi in piedi.
Subito Morgana lo tranquillizzò, facendolo nuovamente sedere. "Sì, è stato veramente tremendo, ma in un certo senso, forse, è la cosa migliore in questo momento" disse sospirando. "Slegata da Nera, la mia natura di Berserk domina ed è molto più potente così, libera, che non costretta dalle leggi di Nera. Dovremo combattere, se Samael ha lasciato guardie su ogni snodo in cui ha messo i fiori e specialmente se ce ne saranno tanti quanti ce ne erano sul pianeta Berserk" disse affranta.
"Cohan, hai trovato uno schema?" chiese speranzoso Gabriel.
L'altro scosse la testa. "No, e a ben pensarci è ovvio. Stiamo parlando di Samael, lui è l'Inganno. Non potrei prevedere le sue mosse nemmeno se volessi. La sua mente lavora in maniera... diversa, unica, geniale" disse non senza un fondo di ammirazione. "Sapremo come avrà disposto i fiori solo una volta nello snodo."
"Maledizione" imprecò Nero. "Io non riesco a comunicare con i cavalieri, può essere che siano spariti anche loro?" mimò le virgolette con le mani.
"Può essere, sì" disse impassibile Jareth "purtroppo non sappiamo bene quali siano i piani inseminati, se così vogliamo dire, da Samael. Sappiamo che probabilmente un suo schiavo troppo zelante ne ha lasciati alcuni in posti diversi, senza sapere che Samael pianifica tutto. Potrebbe avere prodotto danni inimmaginabili. Se per esempio, Micael Volkov non incontrasse Joris, i Cacciatori sparirebbero, o la loro nascita verrebbe ritardata forse di secoli" disse cupo. "Niente Mica, niente Constantin, niente Raisa, niente Vali."
Morgana indurì lo sguardo. "Niente Raisa, niente Vali... nessuno che salvi il Giardino da Samael. Forse non è stato troppo zelante la guardia, forse non abbiamo fatto bene i compiti noi, Jareth!"
Jareth inspirò a fondo, evidentemente furioso. Chiuse gli occhi, che stavano diventando un pozzo di vuoto. Espirò lentamente, poi li riaprì annuendo. "Hai ragione. Samael lo aveva previsto. Lo abbiamo appena detto, pianifica tutto. Perciò, perché non assicurarsi che Raisa non esista? Era con il Giardino mentre Mica addestrava Vali, avrà sentito il mio sangue e avrà fatto due più due" posò la mano sul tavolo, bruciandolo tutto intorno. Morgana si accigliò e lui sorrise, risanando il tavolo.
"D'accordo" continuò Morgana "partiamo dal presupposto che Samael voglia eliminare ogni possibilità che il sangue di Qayin interferisca con il suo piano, quale snodo ha portato alla nascita di Micaela?"
"Quello della sua ascendenza. Joris e Micael si sono incontrati, hanno dato vita ai Cacciatori e, se ben ricordo, solo in seguito Micael incontrò la moglie. Potremmo dover tornare allo snodo originale."
"Dovremmo nuovamente interferire?" chiese scettico Cohan "Mi sembra azzardato, se facciamo un errore, saremo noi a fare il lavoro per Samael."
"Ed è per questo che non sbaglieremo" disse placido Jareth facendo alzare gli occhi a Gabriel. "Ti vedo fratello. Intendo che non contatteremo Micael Volkov. Noi dobbiamo solo trovare i fiori che ha lasciato Samael."
"Ma se invece ci fosse un contatto anche se involontario?" chiese ancora Cohan.
Jareth sorrise, divertito dalla logica dell'Ombra. "Prepariamo una copertura" scrollò le spalle come se niente fosse.
Gabriel tossicchiò imbarazzato. "Fratello..." disse incerto "possiamo trovare una copertura per noi, ma tu... beh, credo che dovrai cambiare aspetto." Jareth sorrise sornione. "Non per essere polemico, ma un uomo di due metri con lunghi capelli argentei che quando sorride mostra un bel paio di canini, potrebbe facilmente essere scambiato per un Alto Vampiro. L'idea è di non attirare l'attenzione, ecco."
Jareth rise di gusto, facendo trasalire i presenti, tranne Morgana che alzò gli occhi al cielo. "Sei spassoso, fratello, a volte me ne dimentico!" Gabriel lo fissò torvo "Non guardarmi così. Faremo come dici, mi adeguerò, d'accordo?"
Detto ciò, si trasformò facendo sorridere divertita Morgana. Era Gabriel, solo con i capelli scuri e gli occhi del solito verde ferino. "Che ti pare di questo modello?"
"A me non dispiace" disse malizioso Cohan. Gabriel si girò di scatto, fulminandolo. "Certo, preferisco l'originale" aggiustò il tiro ridacchiando.
"Fratello, non è divertente" ringhiò l'angelo.
"Noioso" sbuffò Jareth, assumendo l'aspetto di un essere umano, mantenendo solo il colore degli occhi.
"Molto meglio" sentenziò Gabriel soddisfatto, facendo ridere gli altri.
Morgana annuì soddisfatta. "Ottimo, direi di partire immediatamente. La cosa più importante è che la linea di sangue Volkov non deragli. Raisa deve essere nel Giardino con Vali."
"Per ora ci sono" confermò Jareth.
Lei annuì. "Ecco, facciamo sì che le cose rimangano così. Andiamo sul piano cardine, direi di comparire vicino alla Pagoda. In quel modo, saremo ulteriormente protetti."
Gli altri si dissero d'accordo, perciò Jareth aprì un varco e in un battito di ciglia furono vicino alla Pagoda. Morgana si guardò intorno, ma non scorse nessuno. La Pagoda stessa pareva vuota. Si accigliò.
"Jareth..." mormorò.
"Ci sono. Sembrano come sospesi..." aggrottò le sopracciglia, confuso, poi si girò verso Morgana. "Presto, controlla lo stato dei petali!" le intimò con urgenza.
La guardiana non se lo fece ripetere. Affondò senza timore la mano nel terreno, aspettando che le spine nere le si avvolgessero attorno al polso, affondando nella sua carne. Quando fu in contatto con i fiori, spalancò gli occhi sgomenta.
"Il pianeta... l'intero pianeta ne è saturo!" mormorò sconvolta.
Jareth ringhiò sommessamente. Suo fratello aveva decisamente esagerato. Si girò verso Gabriel. "Gli abitanti?"
Gabriel si concentrò brevemente sui segni vitali. "Sono tutti nelle stesse condizioni. Sembrano sospesi in un sonno innaturale."
"Ha avvelenato il piano cardine?" disse strozzato Nero.
Jareth negò. "Non avrebbe osato. Gli ha bloccati. Non può ucciderli senza interferire con il Padre, ma può impedire che vivano e che il loro destino si compia."
Si fissarono fra loro. "Non so se posso estirparli tutti" sussurrò Morgana preoccupata.
Jareth le fece una carezza. "Ti aiuterò io. Nel frattempo gli altri ti proteggeranno?"
"Da chi?" chiese confuso Cohan.
Jareth fece un cenno verso la strada, da cui stavano arrivando diversi demoni erranti, evidentemente assoggettati dal fratello, alcuni angeli rinnegati e varie forme.
"Ah" disse Cohan.
"Già, Samael ci ha lasciato un comitato di benvenuto. Che gentile" sbuffò ironico Gabriel.
Nero si rimboccò le maniche e sguainò la spada brunita. Sorrise sghembo e si rivolse a Jareth. "Vedi di tenerla sicura, demone." Disse avviandosi verso il comitato di benvenuto, come lo aveva chiamato Gabriel.
"Tuo fratello sa che non lavoro per lui?" chiese divertito a Morgana.
"Sì, ma sai come è fatto. È protettivo" rispose al demone, ridacchiando. "Mettiamoci a lavoro, Demone Sovrano. Questa volta tuo fratello si è impegnato."

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NERA
ParanormalMorgana. Jareth. Lei è una Guardiana, attualmente anima del pianeta Nera. Lui è il Demone Sovrano. La guerra fra i piani è al culmine. Sebbene la pace fra molti piani sia da tempo stabilita, alcune razze rifiutano quella che loro considerano una for...