Risveglio

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Morgana si alzò di scatto, boccheggiando, come se fosse rimasta in apnea fino a quel momento. Come previsto da Jareth, gli occhi erano di un viola acceso, colmi di furia e di quel desiderio di sterminio che, come anima di Nera, solitamente sarebbe stato placato ma che, come Berserk libera nella propria natura, non aveva ragione di trattenere.

"Quello stupido pezzo di m-" la mano di Jareth le impedì di terminare la frase. Morgana continuò non dimeno a lamentarsi e imprecare, mentre tentava di allontanare la mano del demone. Invano.

Dopo qualche secondo, si zittì, incrociando le braccia al petto e fulminando il compagno.

"Ti comporterai bene?" chiese quello beffardo.

Lei lo fissò truce, poi mugugno un assenso. Lui allontanò la mano, non troppo convinto e la ammonì. "Siamo in casa del Vecchio, comportati bene, piccola Guardiana."

"Guardiana di un cazzo, grazie a quel pezzo di-" Jareth le tappò la bocca roteando gli occhi al cielo e sospirando spazientito. Lei sbuffò, ma annuì, più convinta.

"Scusa" borbottò per niente dispiaciuta "ma ammazzerò tuo fratello la prossima volta che lo incontro."

"Morgana..." la guardò lui con biasimo.

"Morgana una cippa! Mi ha fatto rigettare da Nera!" urlò con le lacrime agli occhi "Sai quanto fa male? Sai cosa vuol dire essere improvvisamente metà di quello che si è? Io... io... cazzo!" sbraitò lanciando un cuscino verso la porta, che il Vecchio schivò abilmente, raggiungendola sul divano.

"Ti sei svegliata" constatò divertito.

"Morgana vuole uccidere Samael" lo informò placido Jareth.

"Perché è uno stronzo!" sbottò lei.

Il Vecchio la guardò severo. "Linguaggio."

Lei sbuffò come quando era bambina, gonfiando le guance. "Scusa" bofonchiò irritata. "E comunque, non è colpa mia se mi sono svegliata così! Improvvisamente la mia natura Berserk è libera, sono inca-volata come una scimmia, perché Samael mi ha fatto del male per soddisfare il suo ego in una battaglia che sa di perdere e nessuno mi lascia imprecare!" sbottò infine frustrata.

"Che poi è il vero motivo per cui stai sbraitando, suppongo" disse Gabriel dalla porta con espressione severa.

"Sì, e allora? Dammi un motivo valido per cui non essere fuori dai gangheri. Avanti, uno. Uno solo, angelo."

L'altro scosse la testa esasperato, ma non disse niente. Cohan lo sorpassò con nonchalance. "Ah, se il problema fossero le tue imprecazioni, saremmo a cavallo" esordì facendo strozzare Gabriel con la saliva. "Gabriel, per favore, lasciala imprecare quanto vuole, purché si riprenda" si limitò a dire avvicinandosi a Morgana.

"Il Vecchio ha fatto il caffè. Quello, vero, il tuo insomma. È in cucina che ti aspetta, insieme alle mappature di alcune... definiamole zone d'ombra, in cui Samael avrebbe potuto lasciare dei petali, per fare in modo di manipolare le linee temporali."

Morgana sbuffò, ma annuì convinta. "Va bene, ma ho tutta l'intenzione di imprecare quando ne sentirò il bisogno e ancora voglio uccidere Samael" indicò minacciosamente Jareth, che sbuffò una risata.

"Ah, la mia piccola berserk sanguinaria" le fece una carezza, poi si alzò in piedi, rivolgendosi a Cohan. "Voglio vedere quelle mappature, generale."

Cohan annuì, facendogli cenno di seguirlo in cucina. Gabriel sbuffò geloso, andando dietro ai due. Il Vecchio porse la mano a Morgana per aiutarla ad alzarsi. La ragazza era parecchio silenziosa e non era da lei.

"Guardiana..." iniziò il Vecchio.

"Non sono più una Guardiana. Nera mi ha rifiutata."

Il Vecchio sospirò. "Nera non ti ha rifiutata. Si sono accavallate due linee temporali e a causa di ciò, Nera non ti ha trovata. Quindi non ti ha rigettata, si è ripresa la sua parte mancante. Inoltre, quello che è accaduto, ha origine nella linea temporale del pianeta Berserk. Riprenditi e torniamo là."

NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora