Joris sospirò. "Mai una gioia.
Morgana, Gabriel e Kalima, nelle vesti di Sauro, arrivarono già celati nella Dimensione Buia. Subito, la Bugia li condusse vicino alla zona in cui Sauro aveva creato la bolla contenitiva.
Morgana guardò i demoni a guardia della bolla, assottigliando gli occhi.
"A cosa stai pensando?" chiese sospettoso Gabriel.
"Sto pensando che un corpo Sauro lo deve trovare. Se non vogliamo lasciare Kalima, qualcuno deve sostituire Cohan e quella tigre zoomorfa ha la sua stessa corporatura."
Gabriel annuì. "Ma se Kalima li allontana..."
"Tu e Kalima libererete Cohan, riconducendolo subito su Nera per ripristinare la sua energia vitale. Io seguirò i due erranti e mi occuperò di loro, sostituendo Cohan."
Gabriel si accigliò. "Non mi piace saperti sola nella Dimensione Buia."
Morgana sogghignò. "Oh, ma io non sono sola, vero Darius?" disse rivolgendosi ad una roccia poco lontana.
Si sentì uno sbuffo e improvvisamente apparve davanti a loro Darius. "Buongiorno, Guardiana."
"Darius" lo fissò severo Gabriel "cosa fai nella Dimensione Buia? Ci stai spiando per conto del tuo Padrone?"
Lui ridacchiò. "In realtà, il mio Padrone mi aveva inglobato in uno di questi massi, perché a quanto pare non ha gradito che io abbia avvertito il suo nemico" disse indicando Morgana "né che abbia eseguito gli ordini di qualcuno che non fosse lui" sospirò teatralmente "naturalmente, dopo qualche ora sono stato liberato, ma vi ho sentiti arrivare. Quando ho visto la Bugia – fra l'altro complimenti, hai un notevole potere – ho pensato che sarebbe stato... divertente?"
Gabriel alzò gli occhi al cielo. "Sei proprio irrecuperabile, Darius" disse senza biasimo.
"Che ci vuoi fare, è la mia natura" sorrise sornione "ad ogni modo, se volete fare lo scambio, vi conviene sbrigarvi, gli zoomorfi si danno il cambio ogni sei ore, ci siamo quasi."
"Ma guarda un po', sai anche per caso se passerà Sauro a farci un saluto?"
Lui si grattò il collo, imbarazzato. "Il Padrone sta parlando con lui, adesso..."
Gabriel sogghignò. "Quindi ne avrà per un bel po' e conoscendo Jareth, ci vorrà un po' perché Sauro si rigeneri."
"Cosa?" esclamò Morgana.
"Lascia stare, sono cose da demoni, Guardiana" cercò di sviare il discorso Darius "piuttosto, approfitterei del momento."
Morgana lo guardò storto, ma annuì, invitando Kalima ad avviarsi.
Quando i demoni videro arrivare Sauro, si inginocchiarono tremanti. "Spostatevi, stupidi servi, devo parlare con il prigioniero!" sibilò crudele.
Quelli tremarono ancora di più e si alzarono velocemente, facendogli spazio.
Lui li fulminò. "Non voglio trovarvi qui fuori quando ho finito."
"Ma Signore, il cambio non è ancora..." ma Sauro lo schiaffeggiò, portandogli via un occhio e aprendo larghe ferite sul viso.
"Cosa non hai capito di quello che ho detto, servo?" ringhiò facendo uggiolare i due demoni.
"Mi perdoni, Signore" mormorò il demone, tenendosi la mano sul viso.
"Ho ancora bisogno di te, perciò ricomponiti, cerca Darius e fatti curare. E non osare mai più contraddirmi, inutile ammasso di materia."
I due demoni annuirono, poi si inchinarono e sparirono velocemente dalla sua vista.
In quel momento, Kalima si girò verso Gabriel e Morgana, che la raggiunsero insieme a Darius.
"Mi spiace per l'occhio di quel povero demone" disse ora Sauro con la voce della ragazza "ma se non lo avessi fatto..."
"Non saresti stata Sauro. Tranquilla bambina, lo sistemo io lo zoomorfo di Sauro. Fa lavori piuttosto approssimativi, non ci vorrà molto per rimetterlo in sesto" la consolò il demone.
"Se ti sente ti frantuma" disse sarcastico Gabriel.
"Per fortuna che è occupato a non far arrabbiare il mio Padrone, allora" rispose quello arguto "facciamo conversazione, o attuiamo il vostro piano?"
Morgana lo guardò incredula. "Sono contenta che tu ti stia divertendo! Sei proprio assurdo, guarda! Noi qui rischiamo la vita!"
"La vostra, appunto."
Gabriel mugugnò qualcosa di poco elegante. "Segui lo zoomorfo con il grande comico qui, noi prendiamo Cohan."
Morgana annuì, facendo cenno a Darius di seguirla. Quando furono vicini ai due zoomorfi, videro aprirsi un varco ed uscirne altri due.
- Che palle – pensò Morgana.
- Guardiana, linguaggio! – sentì dire da un divertito Darius.
- Esci dalla mia mente o ti polverizzo, Darius! –
Morgana guardò attentamente i quattro, avvicinandosi per sentire cosa stessero dicendo.
"Non vi conviene andare alla bolla, ragazzi. Il Signore è di pessimo umore, non so cosa sia successo, ma guarda come ha ridotto Zarim."
I nuovi arrivati rabbrividirono. "Cosa facciamo allora? Aspettiamo che ci chiami?"
"Io se fossi in voi aspetterei qui, accanto al varco. Meglio che non lo disturbiate. Deve aver litigato con il Demone Sovrano."
"Allora non è proprio prudente stargli accanto" ammise uno zoomorfo squalo.
"Io devo trovare Darius" disse con una smorfia la tigre.
"Che facciamo?" sussurrò Morgana.
"Ci penso io. Tu resta occultata fra quelle rocce."
"Darius!" lo richiamò Morgana, ma il demone si era già avviato "possibile che non mi dia mai retta?"
Intanto Darius era arrivato davanti ai demoni. "Signori! Ho forse sentito pronunciare il mio nome?" chiese mellifluo.
I quattro trasalirono. "D-Darius, signore, cosa ci fa qui?"
"Non credo di dover rendere conto a voi dei miei spostamenti, o sbaglio?" chiese ancora stucchevole.
"N-no, certo, certo! Senta, per l'appunto la stavamo cercando, perché... ecco..."
"Vedo benissimo da me perché. Cosa hai fatto, hai respirato troppo forte vicino al tuo Signore?" chiese sarcastico.
Quelli sbiancarono. "Non... è impazzito? Il Signore è qui vicino... se la dovesse sentire?"
"Se mi dovesse sentire, mi punirà, io chiamerò il mio Padrone e la punizione avrà fine. La mia. Dovreste sapere bene che io rispondo solo a Jareth" a quel nome i demoni tremarono, Darius parve farsi più alto "io non ho altro padrone se non lui e nessuno può affrontare il mio padrone. Ora seguimi, forza, rimettiamo a posto la tua faccia" disse secco alla tigre.
"Ma... seguirla dove?" chiese quello spaesato.
"Credi che giri con il mio laboratorio in tasca? Ma un po' di materia nel cervello ce la avete? Mi sa che Sauro la mette tutta nei corpi" sbottò seccato.
I demoni si scusarono sommessamente e la tigre lo seguì docile, dirigendosi verso le rocce dietro le quali era occultata Morgana.
Come furono lontani dalla vista degli altri demoni, Darius si girò e strinse il collo del demone errante con forza, fino a che non lo sentì spezzarsi. Poi si girò e lo trascinò senza sforzo dove era Morgana.
"Beh, grazie... lo avrei fatto io, ma grazie."
"Qualcosa mi dice che non ti piace uccidere, se non è necessario" scrollò le spalle Darius "d'altra parte, a me piace farlo sempre. Mal comune, mezzo gaudio, Guardiana."
Morgana alzò gli occhi al cielo. "D'accordo, d'accordo. Adesso però devo renderlo uguale a Cohan" disse concentrandosi sul demone.
"Sai manipolare la materia?" chiese sorpreso Darius.
Lei lo guardò maliziosa. "Qualcosa di simile."
Il demone la fissò intensamente, chiedendosi cosa stesse per fare la ragazza. Quelli come lei non erano in grado di manipolare la materia.
Morgana aprì la mano destra e il demone sussultò. "Quello è..."
"Questo è un mio caro amico" disse lei, mentre dal tatuaggio di un loto iniziava ad uscire del fumo nero.
"Beh, è stato un piacere rivederti, Morgana, ma credo che adesso sia più salutare per me sparire. Anche se non è il mio Padrone, Samael ha la capacità di dissipare la mia umile persona con un solo gesto."
"Non vedo perché dovrebbe, visto che mi stai aiutando" rispose lei sorniona "cosa c'è, Darius, hai fatto qualcosa che non dovevi?" lo stuzzicò.
"Certo che no!" si indignò il demone "anzi, io ho eseguito i suoi ordini, finendo dritto in una roccia!"
"E mi pare che non ti sia andata male" sentì dire dalla voce del Fiore.
Darius sussultò e girandosi si trovò al cospetto del Fiore Nero. Veloce, si inginocchiò, tenendo il capo abbassato. "Fiore." mormorò a mo' di saluto.
"Comodo, Darius, ho già mangiato" disse lui divertito.
"Samael..." lo chiamò Morgana.
"Morgana! La dimensione Buia, che bel regalo che mi hai fatto!" disse gioioso abbracciandola. Darius lo guardò esterrefatto, ma subito riabbassò il capo timoroso.
"In tutta onestà avrei bisogno di un favore" disse lei arrossendo.
"Oh, mia cara, certo che è così. Altrimenti non mi avresti chiamato, no?" disse mieloso.
"Ehi!" sbottò lei "io ti chiamo anche quando sono su Nera, per farti uscire un po'! E chi è che mi ha mollato al lago per divertirsi con le sirene? Mhm?"
Samael scoppiò a ridere, facendo suo malgrado sanguinare Darius. Quando se ne accorse lo guarì con un semplice movimento della mano. "Scusa Darius, ma la mia Morgana mi fa sempre ridere. Allora, dolcezza, di cosa hai bisogno?"
Morgana gli spiegò il loro piano e lui ancora una volta scoppiò a ridere. "Oh, non sai che gioia mi dai! L'idea di ingannare Sauro... è come la neve in agosto, un regalo meraviglioso e inaspettato."
"Allora lo puoi fare?"
Lui la guardò eloquente e lei ridacchiò dispettosa. "Scusa" disse divertita.
Lui ammiccò e poi si girò verso la tigre. Posò una mano sul suo petto e l'intero corpo iniziò a tremolare, come se qualcosa si muovesse sotto la pelle del demone.
Morgana fece una smorfia disgustata. Samael sorrise divertito.
In poco tempo, quello che era un demone errante, assunse la forma di Cohan, perfetto in ogni dettaglio, compresi i vestiti.
"Non ti spiace, vero? Ho preso in prestito uno dei tuoi ricordi" le disse malizioso.
Lei alzò gli occhi al cielo, poi sorrise soddisfatta. "È perfetto, Samael! Ora devo portarlo alla bolla e sostituirlo!"
"Posso venire anche io? Magari posso essere ancora di aiuto" disse serio. Morgana dovette leggere qualcosa in fondo ai suoi occhi, perché annuì silenziosamente.
"Darius, accompagnaci, vuoi?"
"Aspetta" disse Samael. Prese della terra e poi aprì il palmo rivolto verso l'alto. Si sentirono dei gemiti e dei fili di fumo denso e scuro vennero attirati verso la mano, fino a formare una sfera di fumo. Morgana si rese conto che erano essenze oscure, piccole, deboli, ma sempre essenze. Capì cosa volesse fare Samael e si costrinse a non dire niente.
Samael usò la terra per plasmare una forma simile a quella del demone zoomorfo. Era molto piccola, ma appena vi ebbe intrappolato le essenze, pronunciò qualcosa che suonò estremamente armonioso alle orecchie di Morgana, mentre fece sanguinare copiosamente quelle di Darius. Morgana sospirò arresa e si avvicinò per guarirlo. Darius mise le mani avanti, spaventato.
"La luce che io uso, è la stessa che usa il tuo Padrone. Voglio solo guarirti, Darius."
Lui scosse vigorosamente la testa. "No, ne sentirà l'odore. Sto già guarendo, ma grazie."
Morgana lo fissò perplessa, ma annuì allontanandosi. Nel frattempo, il demone ricreato da Samael era pronto, identico in tutto e per tutto all'originale. Se non si contava che non lo fosse veramente.
"Terra e un po' di spirito, il trucco più vecchio del mondo" disse sarcastico guardando Morgana.
"Samael!" esclamò lei incredula "sei davvero... oh, mio dio, non posso credere che tu l'abbia detto!"
Lui sorrise divertito, quel sorriso fanciullesco e dolce che tanto bene nascondeva la sua vera natura. Le tese la mano, portando il finto Cohan su una spalla come non avesse peso.
"Ti è piaciuto il mio doppio inganno, dolce Morgana? Questo vuol dire doppio compenso per il meraviglioso Samael, giusto?"
Lei ridacchiò divertita. "E cosa vorrebbe il meraviglioso Samael? Sentiamo un po'"
"Mi accontento di un giro su Nera. Sai, salutare mia sorella, approfondire la mia conoscenza delle sirene..."
A quel punto Morgana non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere a sua volta.
"Sei incorreggibile! Però hai ragione, sei stato magnifico e ti meriti le tue sirene!"
Arrivarono alla bolla sotto lo sguardo incredulo di Darius e quello divertito ed interessato di Agnot.
Era arrivato nella Dimensione Buia nello stesso momento in cui Morgana richiamava il Fiore.
Si era paralizzato, incredulo nel rivedere davanti a sé uno dei suoi fratelli più amati, Samael, che lo aveva sempre trattato con affetto e rispetto. Samael, che avrebbe potuto spazzarlo via con un solo gesto. Samael che rideva e scherzava con la Guardiana di Nera!
Agnot sorrise suo malgrado. "Ecco perché, fratello. Ha stregato il Fiore e, di conseguenza, ha stregato anche il Sovrano" mormorò sbalordito.
Si irrigidì, vedendo Samael girarsi all'improvviso. Era occultato, ma era certo che lo avesse percepito.
"Tutto bene, Fiore?" chiese Morgana.
"Sì, sì" sorrise gentile "ho solo sentito profumo di casa..."
Agnot capì che quello era un chiaro avvertimento e, sospirando seccato, sparì in un varco.

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NERA
ParanormalMorgana. Jareth. Lei è una Guardiana, attualmente anima del pianeta Nera. Lui è il Demone Sovrano. La guerra fra i piani è al culmine. Sebbene la pace fra molti piani sia da tempo stabilita, alcune razze rifiutano quella che loro considerano una for...