Capitolo 16 - fate

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(SE STATE LEGGENDO SLEEPING BEAUTY MENTRE LA STO REVISIONANDO, QUESTO SEDICESIMO CAPITOLO CORRISPONDE ALLA PRIMA META' DEL VECCHIO DECIMO CAPITOLO)!

And if I only could

I'd make a deal with God

And I'd get Him to swap our places

Be runnin' up that road

running up that hill, Kate Bush

Ross

Stare fermo in un angolo, lì impalato fuori dalla sua stanza, a guardare Ginevra piangere scossa dai fremiti e stretta dalle braccia di Adam mi ha trasmesso una sensazione di formicolio in tutto il corpo.

Lui la stringeva, non io.

Lui si è accorto di cosa le stava succedendo, non io.

Lui l'ha salvata, non io.

Non io.

Questo, per me che sono sempre stato il "soldato" di Ginevra, sempre lì al suo fianco pronto a proteggerla e a scattare in qualsiasi momento contro chiunque provi a farle del male, è l'ennesima prova di quanto io sia inutile nonostante provi con tutte le mie forze a non esserlo.

Ho provato a tenerla al sicuro, ma non sono stato abbastanza.

Janette si siede al mio fianco, posando il suo capo su una mia spalla. I suoi capelli lunghi mi solleticano l'avambraccio scoperto dalle maniche corte. Ho caldo e, forse, visto che fuori ci sono dieci gradi non è molto normale.

«Si è lasciata abbracciare da Adam».

Anche lei è rimasta a bocca aperta davanti a quella scena.

«Chissà se si farà ancora toccare da me che non l'ho salvata, invece».

Mi odio.

«Non cominciare».

«Se non lo avesse scoperto Adam, Ginevra sarebbe ancora con Hans», le sussurro, con voce piatta. Questa è la cosa che più mi devasta.

«Ross». Janette mi ammonisce con voce sommessa mentre prende una delle mie mani nelle sue. «Abbiamo tutti delle colpe in questa storia. La cosa importante è che qualcuno se ne sia accorto e che sia tutto finito, adesso; conta che d'ora in poi lei starà bene. Non ha senso pensare a come sarebbero andate le cose altrimenti».

«Credi alle favole se pensi che starà bene», le rispondo acido. «Non starà bene finché quello stronzo avrà ancora respiro».

Tendo spesso ad arrabbiarmi sin da quando sono bambino; è sempre stata una cosa che odiavo, e una che non sono mai riuscito a controllare.

Alla minima cosa, io scatto. Adesso, che questa non è una minima cosa, sento la mia rabbia riaffiorare a ogni mio respiro, anche quando c'è silenzio.

Mi alzo in piedi, spostando Janette a lato, e mi sgranchisco le gambe camminando per la sala d'attesa, irrequieto.

Mio padre era l'unico capace di far sparire la mia rabbia con un solo sguardo. Con lui non potevo mostrarla, o mi avrebbe affossato.

Adam l'ha sempre capito; e ha sempre capito che era per questo che, poi, quando la mia maledetta rabbia usciva fuori con qualcun altro, lo faceva con più irruenza.

Lui, al mio contrario, è sempre stato quello tranquillo. Quello che teneva tutto per sé, che cercava di non arrabbiarsi mai, e sempre, fottutamente, quello più maturo dei due.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora