Capitolo 10

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Gabriel non fece in tempo a bussare alla porta di casa dello sciamano, che Leon gli chiese di entrare. La casa, di Leon, era come tutte quelle del villaggio con una grande stanza principale che faceva da cucina e sala da pranzo, una piccola stanza laterale per il bagno e una un po' più grande, sempre laterale, da camera da letto, non avendo figli non c'erano stanze aggiuntive, infatti Leon non era sposato.

«Come facevi a sapere che ero dietro la porta? Sono appena arrivato.» Chiese incuriosito il bambino.

«Ti ho visto dalla finestra.»

La risposta ovvia di Leon lasciò Gabriel con l'amaro in bocca che si aspettava una risposta tipo: ho avuto la percezione che fossi li dietro, ho avuto una visione di te che stavi per bussare ... etc.

«Non perdiamo tempo. Prego, siediti!» Leon indicò una sedia per il bambino in cui sedersi, mentre lo sciamano si accomodava su un'altra.

«Parliamo prima del tuo sogno. Da quello che mi hanno raccontato e da quello che è successo la scorsa notte, hai fatto una divinazione mentre dormivi.»

«Che cosa è una divinazione?» Chiese Gabriel.

«Significa prevedere eventi futuri che debbono ancora accadere,» rispose Leon «comunque quello che voglio insegnarti non è la divinazione, quella nel tuo caso è naturale quindi non c'è bisogno di esercitarsi, verrà da sé.»

«Credevo che mi avresti insegnato ad interpretare i sogni, la oniromanzia.»

«L'oniromanzia è la tecnica per interpretare i sogni... dopo che ci siamo lasciati, oggi pomeriggio sono andato a trovare Radu. Ti ricordi che era da Dan per aiutarlo a superare il lutto?»

«Certo, sono stato anch'io a trovarlo, ma sono andato via subito, sembrava voler rimanere solo.»

«Sì, Radu è venuto via, anche lui, poco dopo.» Leon fece una breve pausa per riordinare i pensieri e poi continuò dicendo: «Ho cercato Radu per avere la sua opinione su quello che ti era accaduto a Vier, avevo la versione di Roxana e di tuo padre, ma nessuno di loro è uno sciamano.»

«Che cosa ti ha detto Radu?»

«Che secondo lui non sei un oniromante. Radu ritiene che il tuo dono è differente, non sappiamo cosa lo stimoli, ma Radu ritiene, e anche io, che esercitarti nel controllare i sogni possa comunque esserti di aiuto.»

«Quindi niente oniromanzia, ma controllo dei sogni?»

«Esatto!»

«E cosa cambia?»

«L'oniromanzia prevede che ti insegni ad interpretare cosa stai sognando, quindi tenere un diario dei sogni e lavorare su ciò che accade nel sogno. Ma i tuoi non sono sogni, sono divinazioni e non hanno bisogno di essere interpretati, perché il significato è già ovvio.»

«E il diario dei sogni?»

«Sì! Quello lo devi tenere. Perché ti insegnerò a fare delle cose mentre sogni, ed è bene che tu registri i tuoi progressi.»

«Cose difficili?»

«Difficili e anche no. Dipenderà dalla tua attitudine.» Leon si spostò sulla sedia, un movimento involontario ma che denotava un po' di agitazione, Leon non aveva mai insegnato a nessuno e si sentiva sia emozionato che un po' sotto pressione. «Ciò che io e Radu vogliamo ottenere dal questo lavoro è aiutarti a non farti coinvolgere emotivamente mentre stai divinando nei tuoi sogni, a rimanere presente in essi, così che la prossima volta che ti succederà non dovrai subire il sogno, ma potrai vederlo come un testimone.»

A Gabriel sembrava una buona cosa, aver contribuito alla sicurezza del villaggio lo aveva messo di buon umore per tutto il giorno, ma ora che era qui con Leon il ricordo del momento in cui aveva avuto quel sogno divinatore lo spaventò. Il dolore era insopportabile, così come le emozioni fuori controllo o il suo corpo che si indeboliva e lui che ne perdeva la sensibilità.

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora