Capitolo 27

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Quella, stessa, notte.

Vier, stemma

carrozza

serpente ad anelli

...

rune

cristallo esplosivo

lettera

Gabriel, si svegliò di soprassalto accorgendosi che il Dantian, sulla pancia, era vuoto, attinse l'energia esterna e iniziò a riempirlo.

«Cosa è successo, Gabriel?» Chiese Leon svegliandosi.

«Ho fatto un sogno e il Dantian si è svuotato.»

«Deve essere stato un sogno premonitore.» ipotizzò a ragione Leon, «Racconta!»

Gabriel raccontò il sogno a Leon dicendogli che era come quello che aveva fatto su Goe, solo che questo riguardava lo sciamano di Vier che gli aveva dato il cristallo per salvare Kira. Nel sogno lo sciamano era in viaggio, un serpente ad anelli era sbucato da sotto il carro facendolo ribaltare e ferendo tutti, i passeggeri, che indifesi e ancora scossi furono facile preda dell'enorme rettile. Seguì a raccontare il finale alternativo, Gabriel si vide mentre incideva delle rune su un cristallo della padronanza e darlo all'uomo insieme ad un foglio, poi la scena cambiò di nuovo ritornando al carro ribaltato ma in quel momento lo sciamano lanciò il cristallo contro il serpente che esplose uccidendolo.

«Hai intensione di aiutarlo?» Chiese Leon.

«Sì! Era nel sogno, non posso ignorarlo. D'altronde, lo sciamano di Vier e l'anziano mi hanno aiutato con Kira, gli restituisco solo il favore, un cristallo per un altro.» Rispose Gabriel.

«Allora ti servirà un cristallo non inciso e della carta.» Disse Leon alzandosi. «Vado a prendere quelle che ti serve, intanto attira energia esterna e riempi il Dantian.»

Leon tornò poco dopo in camera da letto con il diario dei sogni di Gabriel, piuma, calamaio e un cristallo; attese che Gabriel finisse di ripristinare la sua energia interna, dopo di che consegnò il materiale al ragazzo.

«Scrivi prima il sogno finché ce lo hai bene in mente!» ordinò Leon. «Quando avrai finito darò uno sguardo e farò le correzioni del caso»

Il ragazzo aveva iniziato ad imparare a leggere e scrivere da poco e non si era del tutto impadronito della lingua scritta, Leon lo sapeva bene visto che si era trovato più volte a leggere il diario di Gabriel e a lottare nell'interpretare alcune frasi poco chiare e termini non corretti.

Gabriel, ubbidiente, iniziò a scrivere il sogno, dieci minuti dopo finì, così, prese il cristallo tra le mani, si morse il dito da cui scaturì sangue, attinse energia dall'esterno e iniziò a disegnare rune.

«Se continui a usare il tuo sangue, per disegnare rune, prima o poi rimarrai dissanguato.» borbottò Leon scherzando, mentre prendeva il diario per correggere la lettera. «E non ho mai visto nessuno mordersi a sangue come fai tu e non sentire dolore, nemmeno una smorfia, in realtà non ho mai visto nessuno mordersi e basta.»

«Sì, fa male, ma non troppo. La ferita si rimargina subito, quindi non è un problema. Anche perché a scuola non mi hanno ancora insegnato come si fa, non conosco altro modo.»

«Perché lo insegnano a dodici anni, ma tu sei precoce... ne parlerò con Roxana.» spiegò meditabondo, Leon, mentre correggeva la lettera di Gabriel che alla fine risultò scritta abbastanza bene.

«Bene, ho fatto!» Esclamò soddisfatto Gabriel vedendo il cristallo illuminarsi dopo aver inciso l'ultima runa.

«Sei andato a dormire con il ciondolo di lava?» chiese ad un certo punto Leon mentre restituiva il diario dei sogni a Gabriel per fargli riscrivere la lettera con le dovute correzioni.

«Devo essermi dimenticato di toglierlo prima di andare a dormire, perché?» chiese il ragazzo che aveva già iniziato a ricopiare la su una pagina intonsa.

«Si è spezzato, guarda tu stesso!» indicò, Leon, la pietra divisa in due.

Gabriel portò la mano al collo per prendere il ciondolo e vide che era veramente spezzato in due parti, una ancora attaccata al ciondolo e l'altra caduta sul letto.

«Finisci di copiare la lettera e poi torna a dormire, mancano ancora alcune ore all'alba.» Consigliò gentilmente, Leon, vedendo il ragazzo stanco.

Gabriel si sdraiò addormentandosi subito dopo.

All'alba Gabriel fu svegliato da Leon. Il bambino si stiracchiò prima di alzarsi, si vestì e andò in cucina, con lui portò il diario dei sogni e il cristallo. Si mise seduto a tavola, aprì il diario e iniziò a strappare le pagine dove aveva scritto la bella copia sul sogno premonitore. Nel sogno le pagine erano ripiegate quando si vide consegnarle allo sciamano, così piegò con cura i fogli.

«Mangia velocemente, tra venti minuti dovremmo essere alla riunione.» Disse Leon porgendogli la colazione.

Gabriel e Leon si diressero verso la sala delle udienze, quando, come nel sogno, incontrarono la gente di Vier, Leon si fermò e Gabriel si fece avanti. La gente di Vier guardò Gabriel incuriosita. Il ragazzo, per nulla intimorito, si avvicinò all'uomo del sogno e gli porse il cristallo e i fogli ripiegati, quando lo sciamano li prese, Gabriel si girò e se ne andò con Leon per entrare nella sala delle udienze.

«Che cosa ti ha dato il ragazzo?» chiese un maestro di rune del suo stesso villaggio, Vier.

«Guarda tu stesso!» consigliò lo sciamano.

Il maestro di rune guardò il cristallo con sgomento.

«Non ho mai visto una distribuzione delle rune come questa!» Esclamò sorpreso.

Nel frattempo lo sciamano aveva iniziato a leggere i fogli, il maestro di rune incuriosito si mise dietro di lui e iniziò anche lui a leggere. Intorno a loro gli altri abitanti di Vier aspettavano pazientemente. Ben presto finirono di leggere.

«Credi sia vero?» Chiese il maestro di rune.

«Non avrebbe motivo di mentirci.» Rispose quello.

«Non sono convinto e se il cristallo ti esplode in mano?» Chiese preoccupato il maestro di rune.

«Le istruzioni sono scritte in modo dettagliate, il cristallo esplode solo quando l'ultima runa, dall'attivazione, si illumina, ci sono dieci secondi di tempo, sono più che sufficienti.» spiegò lo sciamano, che in caso di pericolo, si era convinto ad usare il cristallo.

«Credo possiamo fidarci!» approvò l'anziano di Vier che il giorno prima, insieme allo sciamano, aveva offerto a Gabriel un cristallo di purificazione per salvare Kira.

*** *** ***

Anziano, come saprà dai vari rapporti ricevuti sul mio conto, sono un discreto sciamano sognatore e i miei sogni mostrano sempre la verità.

La scorsa notte ho sognato di lei, durante un viaggio con i carri fuori da Vier, ho visto un serpente ad anelli sbucare proprio sotto una dei carri della carovana con cui stava viaggiando, l'ho vista morire.

Gli spiriti degli antenati non vogliono che lei muoia, e mi hanno mostrato il modo di salvarla; il cristallo, che le consegnerò insieme alla lettera, è stato inciso da me, con delle rune, dietro suggerimento degli spiriti degli antenati.

Può decidere di usarlo o meno, il mio debito che è quello di mia sorella, con questo, è ripagato; non le dobbiamo nulla.

Nell'altro foglio ho scritto come usare il cristallo.

Le auguro di fare la scelta giusta.

Gabriel figlio di Florin

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora