Capitolo 25

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Gabriel aiutò Kira a scendere dal carro, la teneva in braccio con delicatezza, non si era reso conto di aver attivato le rune da guerriero, ma questo lo facilitò nel trasportare la ragazza che sembrava molto dolorante e debole, e Gabriel lo sapeva bene, dopotutto, c'era passato anche lui attraverso la trasformazione. Gabriel portò Kira davanti a Florin e disse con lo stesso tono pomposo e pieno di orgoglio che aveva appena usato con la sua nuova sorella: «Papà questa è, Kira, tua figlia e mia sorella.» Florin un attimo sorpreso si riprese subito e con voce gentile disse: «Benvenuta, Kira!»

«Grazie, papà!» Rispose un po' timorosa la bambina che si era aspettata un rifiuto che non venne.

Ad un certo punto un anziano di Lup e i guerrieri si avvicinarono minacciosi e uno di loro tentò di afferrare Kira. Gabriel di riflesso schivò la mano dell'uomo per poi sferrare un calcio all'inguine con grande forza. Il guerriero si accasciò a terra urlando di dolore, non si aspettava che un bambino potesse reagire così velocemente.

«Guerrieri!» Urlò Florin richiamando aiuti e mettendosi difronte ai suoi due figli, Gabriel e Kira, per proteggerli.

I guerrieri di Cerb accerchiarono la gente di Lup lasciando fuori quelli di Vier che rimasero fermi, mentre Gabriel fece alcuni passi indietro per stabilizzarsi sulle gambe e prendere distanza, con quel calcio aveva perso un po' l'equilibrio e rischiato di cadere insieme a Kira.

«Spiegatevi!» Urlò Florin all'anziano che aveva dato ordine ai guerrieri di agire.

«Volevo solo vedere quella cosa da vicino!» sì giustificò, quello, con scherno, verso la reazione, degli abitanti di Cerb che ritenne esagerata e mostrando ancora una volta una grande mancanza di tatto e di umanità verso una creatura indifesa.

«Beh! Quella cosa come l'hai chiamata tu ora è un cittadino di Cerb figlia del capo villaggio, non avete più autorità su di lei.» Urlò Gabriel. «Si tratta di una bambina del nostro villaggio, che viva o muoia a noi non interessa, se decidete di esorcizzarla poi ve la dovete tenere, noi non la vogliamo.» ripeté, Gabriel, facendo il pappagallo all'anziano di Lup e imitando alla perfezione la sua voce.

«Prendete i carri e andatevene, quelli di Vier possono restare!» l'ordine di Florin fece vacillare l'anziano di Lup che all'improvviso capì l'avventatezza delle sue azioni, ma si riprese e partì all'attacco accusando il capo villaggio di Cerb, pensando che la miglior difesa fosse l'attacco e non volendo ammettere di aver agito di impulso e con poca diplomazia per il ruolo che ricopre come anziano nel suo villaggio.

«Sei impazzito? Mancano due ore al tramonto!» sbraitò questo.

«Perché dovrebbe importarmi di te che non sei né carne né sangue di questo villaggio, quando a voi non importa di una bambina innocente.» Rispose Florin

«Calmiamoci! Non ci abbasseremo ai metodi di Lup.»

L'anziano Mihai si fece strada tra i guerrieri e arrivò vicino a Florin, gli mise una mano sulla spalla e cercò di mediare prendendo in mano la situazione: «Lascia che restino, ma alle prime luci dell'alba dovranno andarsene.»

I guerrieri di Cerb si ritirarono, lasciando libera la gente di Lup. Gabriel si guardò intorno e si rese conto che c'era molta gente che non conosceva, capì che erano usciti dai carri quando non guardava e troppo preso da Kira nella gabbia.

«Papà, porto Kira a conoscere la mamma.» Disse Gabriel. mentre trotterellava via con la ragazza in braccio.

«Vai pure.» Disse Florin. «Leon, puoi andare con loro per spiegare la situazione a Crina, se ce ne fosse bisogno?»

«Certo!» Rispose Leon.

Gabriel dovette rallentare per aspettare Leon, nonostante il peso della bambina in braccio era comunque più veloce dello sciamano.

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora