Capitolo 17

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Quando il gruppo tornò nell'aria di sosta, i bambini alzarono lo sguardo dal loro lavoro e si ritrovarono a fissare Gabriel sempre più curiosi, dopo quello che era successo la notte prima, gli erano state riferite solo alcune cose, giusto per tranquillizzarli, ma la curiosità era ancora tanta, ma non durò molto. Gli adulti gli avevano assegnato il compito di preparare la cena per tutti e c'era ancora molto da fare, soprattutto un fuoco che non voleva essere acceso, fino a che la guerriera che aveva seguito il gruppo al tempio si avvicinò per dare una mano.

Gabriel aveva scoperto che i due guerrieri si chiamavano Puiu e Corina ed erano entrambi arcieri, erano stati loro ad uccidere il primo dei due puma posseduti che poche ore prima avevano preso di mira la carovana.

Goe si avvicinò a Gabriel per confortarlo a causa degli strani sguardi lanciati poco prima degli altri bambini.

«Non farci caso, ieri sera l'anziano Mihai ci ha spiegato quello che ti è successo, ci stanno solo rimuginando sopra.»

Gabriel era felice di avere un amico come Goe che si preoccupava dei suoi sentimenti.

La cena era buona come la sera prima, peccato mancasse di sale, sembrava proprio che Roxana lo avesse usato tutto. La notte passò tranquilla, Gabriel dormì con gli altri bambini e non successe nulla di noto. La mattina non fecero colazione perché per il rituale dovevano essere digiuni, i bambini furono portati al torrente per lavarsi bene; visto che era avanzata della Saponaria, Gabriel chiese di poterla usare e grazie a lui anche gli altri bambini ne fecero uso, quando finì andarono a coglierne dell'altra in modo che tutti potessero lavarsi a dovere.

L'acqua del torrente era gelida ma tonificante; i bambini, dopo essersi lavati, corsero verso il fuoco per asciugarsi e indossare la loro tunica di stoffa bianca, ogni bambino ne aveva una, erano state preparate appositamente per il rituale. Le tuniche erano uguali sia per i maschi che per le femmine, sotto non dovevano indossare nulla.

I bambini vennero fatti mettere in fila ordinata e condotti fino al tempio per il rituale.

Gabriel, che era l'ultimo della fila, sentì il rumore di carri arrivare e vide gli stendardi del villaggio di Vier e Lup.

Il giorno prima, Radu gli aveva spiegato che il primo villaggio ad effettuare il rituale era sempre Cerb, quindi era loro responsabilità fare i preparativi, mentre al villaggio di Lup spettava chiudere e assicurarsi che tutto fosse a posto e ripulito prima di partire.

Gabriel vide suo padre, Florin, lasciare il loro gruppo per andare ad accogliere i nuovi arrivati, mentre il rituale cominciava.

Radu, Cristi e Leon andarono all'altare dove usarono gli smudges per purificare e propiziare, nel frattempo i bambini dovevano rimanere all'esterno del tempio e in silenzio.

La fase successiva era di invocazione, per primi gli antenati a vegliare sui bambini in modo che potessero ottenere i tatuaggi più consoni a loro, in fine il dio cervo a protezione dei bambini, che in questa occasione non comparve.

«Quando chiamerò il vostro nome fatevi avanti.» Spiegò l'anziano Mihai ai bambini.

«Brad.»

A Brad tremavano le gambe, il racconto che suo nonno fece loro la sera prima lo aveva destabilizzato, ma non lo diede a vedere, finse spavalderia e si fece avanti. Radu lo aiutò a salire sull'altare e a sdraiarsi. Intorno a se Brad poteva vedere i cinque monoliti: quello del maestro di rune, dell'erborista, del guerriero, dello sciamano e il quinto che non si sapeva bene cosa fosse perché non si era mai attivato a memoria d'uomo.

Radu e gli altri uscirono dal tempio, il segnale per Roxana di attivare le rune dell'altare che si accese subito, la luminosità andò a colpire i cinque monoliti ma solo uno rispose inviando una serie di rune, verso l'altare che poi entrarono nel corpo di Brad marchiandolo. Brad avvertì un formicolio e un bruciore la dove le rune si stavano imprimendo nel suo corpo. Ben presto il disagio si calmò, e le luci si spensero, era nato un guerriero.

Felice, Brad saltò giù dall'altare senza aspettare che venisse qualcuno ad aiutarlo e tornò dai suoi amici, che lo aspettavano fuori dal tempio, sfoggiando il suo tatuaggio da guerriero, la paura del momento era solo un ricordo.

Dopo Brad anche Toma, Vali, Stan e Irenl divennero guerrieri, tra le loro fila si unì anche una ragazza, Ema.

I guerrieri erano soprattutto ragazzi, ma di tanto in tanto anche alcune ragazze lo diventavano, non era inusuale.

Ci fu anche un maestro di rune, una ragazza di nome Anica. Tra gli erboristi quattro ragazze i cui nomi erano Dana, Jeni, Ela e Iones. In questo caso l'eccezione fu Goe che divenne erborista tra tante ragazze.

Goe disse a Gabriel che sperava davvero di diventare erborista, perché secondo lui erano quelli che studiavano di meno, anche si Gabriel non era sicuro di questa cosa.

«Gabriel!»

Si sentì chiamare il ragazzo, era il suo turno.

Gabriel si fece avanti e Radu, come per gli altri, lo aiutò a salire sull'altare e a sdraiarsi. Quando l'altare fu attivato successe una cosa, l'occhio sinistro di Gabriel si accese e la sua luce si mischiò con quella dell'altare che andò a colpire i cinque monoliti i quali si illuminarono tutti e a loro volta mandarono rune verso l'altare dentro il corpo di Gabriel, ma invece di entrare nel corpo, entrarono dall'occhio, e da lì decine e decine di rune iniziarono ad imprimersi sulla pelle di Gabriel ma in ordine apparentemente caotico.

Gabriel sentiva una forte pressione venire dall'occhio che gli provocava molto dolore, non voleva urlare, provò a non urlare, ma allora di chi erano le grida strazianti che sentiva? Gabriel capì che erano sue, ancora una volta era in balia di forse avverse. Avrebbe voluto chiudere l'occhio e far finire tutto ma sembrava non avere alcun controllo. Le energie di Gabriel, ad ogni runa impressa su di lui, diminuivano drasticamente, il bambino si sentiva sempre più affaticato tanto che gli sembrava che tutto vorticasse intorno a lui, le vertigini erano così intense che pensò di avere bisogno di sdraiarsi per poi si ricordarsi che era già sdraiato, le vertigini aumentavano sempre di più, il fiato era corto e il cuore sembrava battere ad un ritmo sbagliato e troppo veloce. Quando la luce dell'altare e dei monoliti si spense anche l'occhio sinistro cessò di illuminare e di essere illuminato.

Per poter funzionare, l'occhio di Gabriel aveva preso energia vitale da lui prosciugandolo di nuovo, ma ad un certo punto anche l'energia vitale non bastava più, il poco grasso del ragazzo venne trasformato in energia facendo diventare il ragazzo emaciato. Radu, Leon e Cristi si avvicinarono all'altare e trovarono Gabriel in uno stato a dir poco pietoso e privo di sensi. Dovendo ancora congedare gli antenati e il dio cervo, l'anziano Mihai si fece avanti e prese in consegna Gabriel, mentre i tre sciamani finivano il loro lavoro.

Florin, nel frattempo, sentendo da lontano le urla del figlio, corse a perdifiato fino al tempio seguito da molti guerrieri degli altri villaggi armati fino ai denti per dare soccorso non capendo di quale pericolo si trattasse.

Anche con la distanza tra il campo base e il tempio, l'acustica era molto buona, qualsiasi rumore insolito poteva essere udito facilmente al campo base, e le urla di agonia del bambino giunsero forti.

Quando Florin si vide correre incontro l'anziano Mihai con suo figlio in braccio, si sentì morire per la seconda volta in due giorni.

Il bambino era smunto, quasi scheletrico e pallido come la morte. Il suo corpo era completamente bagnato di sudore, tanto che la tunica gli aderiva al corpo come una seconda pelle, mentre il viso era ancora imperlato di sudore. 

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora