Capitolo 42

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Dopo pranzo, Gabriel andò a lezione di rune. Aurel era già arrivato quando entrò in classe. La lezione fu identica a quella che gli teneva Roxana nel carro durante il viaggio al monte Alegere, il ragazzo fu felice quando si rese conto di non essere rimasto indietro.

Passate le tre ore, Gabriel andò a casa di Leon per prendere la borraccia, quando entrò lo trovò a parlare con sua madre Crina, Leon sembrava aver pianto, ma di umore migliore e rilassato, un sorriso gli sbocciò dalle labbra vedendo arrivare Gabriel.

«Bene, io vado!» Crina si alzò per uscire e tornare a casa, quando fu alla porta sentì dire a Leon: «Grazie!»

«Che cosa è successo? Perché hai pianto?» Chiese Gabriel iniziando il suo interrogatorio.

«Tua madre è venuta a spiegarmi le loro ragioni per la decisione che hanno preso quest'oggi su di te.»

«Che cosa ti hanno detto?»

«Diciamo che ho solo sbagliato a vedere il problema dal mio punto di vista e non dal tuo.»

Leon diede questa risposta criptica che non spiegava nulla, ma Gabriel si accontentò per il momento, gli bastava vedere il suo amico stare bene, il resto non aveva molta importanza per lui.

Prese la borraccia e andò al confine di Cerb per gli allenamenti, ad aspettarlo c'erano già Ion e Kira.

«Ciao Gabriel, da oggi Kira si unirà al tuo allenamento, si è rimessa abbastanza in forse, ma deve tonificare i muscoli prima di allenarsi nelle arti.»

«In realtà ho già preso a correre da un po', Leon mi aveva detto che mi ero ripresa bene e che potevo iniziare a fare qualcosa.»

Ion prese dei sacchetti di sabbia e li legò alle braccia e alle gambe di Gabriel e Kira, gli fece fare gli esercizi di riscaldamento e li mandò a correre. Al termine della corsa iniziarono con gli esercizi di allungamento; Gabriel, distrutto e sudato, si buttò a terra. Aveva il fiato corto e anche Kira che si era seduta vicino a lui, il sole stava per tramontare e Gabriel che voleva vederlo girò la testa ad ovest dove c'era un boschetto di betulle e il suo sguardo fu catturato da una di esse, nel silenzio del momento l'albero era come se gli parlasse ma senza parole, era più una intuizione che gli veniva e che gli diceva che domani avrebbe piovuto. Guardò il cielo ma non c'erano nuvole, il ragazzo spostò lo sguardo sul dorso della mano e vide il tatuaggio a forma di sole, quando era sicuro che durante l'allenamento non ci fosse e che negli avambracci c'erano i tatuaggi da guerriero.

«Io vado a casa, si è fatto buio.» Disse Kira «Buona serata, fratello!»

«Ciao, Kira.»

Gabriel entrò in casa di Leon e lo vide che lo guardava in modo strano.

«Ho forse dello sporco nella faccia?» Chiese Gabriel.

«No, ma il tuo tatuaggio runico è cambiato. Cosa è successo mentre ti allenavi?» Chiese Leon curioso.

L'unica cosa strana successa era quella con la pianta di betulla, quindi gli raccontò l'intuizione che gli era arrivata.

«A quanto pare sei un divinatore di betulle, o almeno avresti potuto esserlo se fossi stato un vero sciamano, ma il tatuaggio a forma di sole mi dice il contrario. Mostrami l'avambraccio.»

Gabriel scoprì l'avambraccio mostrando il tatuaggio runico da sciamano con il Cervo.

«Che cosa significa?»

«Che puoi prevedere il futuro osservando le betulle.»

«Funziona con tutte le piante?»

«Si! Anche se ognuno ne ha una, io non ho ancora incontrato la mia. Radu ad esempio può divinare con le querce, Cristi con gli abeti. Bene, da domani mattina inizieremo a studiare divinazione per le prime due ore, ti insegnerò tutti i significati delle rune riguardanti la divinazione, gli altri significati li imparerai a scuola con il maestro di rune. Un'ora invece la dedicherai ad aumentare la dimensione del Dantian, correrai intorno al villaggio usando l'energia interiore.»

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora