Capitolo 35

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Le carrozze furono posizionate in cerchio e in mezzo fu acceso un grande fuoco. C'era chi erigeva difese per la notte, chi preparava per la cena, mentre Gabriel, Radu, Roxana, Micael, Nae, Pavel e Ion si stavano approntando per il rituale.

I sette trovarono un posto tra il loro carro e il fuoco di bivacco, non troppo vicino al fuoco da disturbare o essere disturbati da quelli che stavano preparando per la cena.

Ion si era occupato di controllare il terreno e renderlo il più confortevole possibile, dopo aver tolto alcuni sassi adagiò a terra un materasso in juta. L'autunno era appena arrivato e non sarebbe stato salubre dormire a terra, la mattina iniziavano le prime nebbie e la notte la temperatura scendeva di molto.

I materassi venivano fatti a mano e all'interno imbottiti con delle foglie di granturco, erano relativamente morbidi e pieghevoli, quindi comodi per essere trasportati, ma soprattutto impedivano il contatto diretto con il terreno umido. Tra il terreno e il materasso, per garantire un migliore isolamento, Ion posizionò un'arella¹ in bamboo.

Roxana, fu la prima a prendere posizione, era così nervosa che pensò di farla finita in fretta o non sarebbe riuscita a mantenere i nervi saldi. La donna si tolse le scarpe e si mise seduta sulle ginocchia appoggiando il sedere sui polpacci. Nel frattempo Gabriel si tolse la tunica e rimase solo con una stoffa a coprire le parti intime, anche lui si tolse le scarpe e notando la posizione seduta di Roxana, pensando fosse abbastanza comoda, si sedette così anche lui, proprio di fronte alla donna.

Anche Micael prese posizione, rimase dietro a Gabriel ma leggermente spostato sulla sinistra del ragazzo in modo da poter mantenere un contatto più stretto.

Radu, Nae e Pavel si piazzarono ai lati di Roxana; Radu e Nae si misero a destra della donna e Pavel a sinistra, ma non seduti sul materasso, il loro compito era di intervenire nel caso avessero notato qualcosa di strano e allo stesso tempo controllare se le rune nell'occhio di Gabriel proponessero una sequenza differente dall'ultima volta.

Ion rimase a garantire la sicurezza, di tutti, in caso di pericolo. Anche se con i guerrieri presenti nel bivacco non ce ne sarebbe stato bisogno.

Micael appoggiò la mano con la runa Pasaj sulla schiena di Gabriel, si era concordato che l'avrebbe attivata solo al segnale del ragazzo, così rimase in attesa.

Gabriel chiamò l'energia esterna e la convogliò nell'occhio sinistro, mentre la luce si proiettava verso gli occhi di Roxana, Gabriel riconobbe il momento in cui la sua coscienza iniziava a spostarsi, così urlò a Micael: «Ora!»

La coscienza di Gabriel fu scossa, c'era qualcosa che faceva forza per entrare, poi si rese conto che era lui a fare resistenza contro questa forza, una volta realizzato l'errore si rilassò e lasciò passare la coscienza di Micael. È un po' come appoggiare una mano su di una teca con un cobra dentro, anche se sai che il serpente non può nuocerti, ma nel momento in cui questo sferra un attacco verso la tua mano, non puoi non tirare indietro la mano. È un meccanismo di difesa che subentra da solo. A quel punto fu tutto molto semplice e i due si ritrovarono nella mente di Roxana.

Roxana si ritrovò in questo strano spazio insieme a Gabriel e Micael, la donna si sentiva in imbarazzo perché sapeva che nulla poteva sfuggire a quei due, era come essere messa a nudo e la cosa non le piaceva, ma se lo fece andar bene. Erano lì per qualcosa di importante e le sue remore non avevano importanza, ne era consapevole ma allo stesso tempo non poteva non sentirsi un po' timida. Gabriel e Micael ricevevano continue informazioni sullo stato di Roxana, c'erano ferite molto lontane che lei stessa pensava di aver superato legate all'infanzia e altre più recenti. Roxana aveva sofferto molto a causa di sua madre, la donna era un abitante di un altro villaggio e non si ambientò mai a Cerb, alla fine abbandonò marito e figlia e se ne ritornò al suo villaggio.

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora