Quando Gabriel si svegliò, i carri erano ripartiti, il ragazzo si sentiva debole un po' come se avesse la febbre alta, anche se non scottava.
A fatica, un po' per la stanchezza e un po' per il movimento del carro, il ragazzo si trascinò fino al fondo per potersi affacciare, dopo essersi appoggiato alla sponda, guardò con curiosità fuori, dietro c'era l'altro carro merci e a guidarlo il guerriero che il giorno prima gli aveva portato la carne secca per pranzo.
L'uomo fece un cenno di saluto verso Gabriel che rispose con garbo.
Il ragazzo stava per tornarsene dentro per riposare ancora quando udì uno scampanellio venire da lontano e a risuonare altri in successione fino all'ultimo. Il primo carro aveva dato ordine di fermata, gli altri carri avevano risposto per confermare di aver sentito, era un modo come un altro per fermarsi in sicurezza senza rischiare di finire uno addosso all'altro. Roxana arrivò poco dopo per sincerarsi delle condizioni del bambino.
«Come stai, Gabriel?»
«Tanto stanco.»
«Quando siamo partiti, questa mattina, non hai fatto colazione. Abbiamo provato a svegliarti ma senza successo. Ti va di mangiare qualcosa? È ora di pranzo.»
«Ho un po' fame.» Convenne Gabriel che in effetti si sentiva affamato.
«Oggi faremo un pausa un po' più lunga per il pranzo.»
«Come mai?» Chiese curioso il bambino.
«Ci sono dei branchi davanti a noi, a circa cinquecento metri. Stiamo aspettando che si facciano da parte o almeno si allontanino abbastanza per passare in sicurezza.»
«Animali posseduti?»
«Nessuno, se ci fossero stati li avremmo già addosso. Torno più tardi con il tuo pranzo.»
Gabriel fu costretto a sdraiarsi di nuovo finendo per addormentarsi fino a quando non si sentì più volte chiamare da qualcuno.
Il bambino aprì gli occhi stordito, nel carro, vicino a lui, c'erano Roxana, Radu, Florin e Leon.
«Cosa succede?» Chiese con la voce impastata e tremante.
«Roxana è venuta a svegliarti per il pranzo, ma tu non riuscivi a svegliarti e tremavi.»
«Tremavo?»
«Lo stai facendo anche ora in verità.» Rispose Leon.
Solo all'ora, Gabriel si rese conto dei tremiti sul suo corpo e lo trovò davvero fastidioso, soprattutto lo sbattere dei denti.
«Cosa mi succede?» Chiese un po' ansioso.
«Il tuo corpo sta reagendo un po' come quando si ha freddo, credo dipenda dal fatto che ti mancano le energie, sei svuotato, non riuscendo a recuperare, il cervello lo sta interpretando in modo errato, da qui il tremito.» Ipotizzò Radu, ma non ne era certo nemmeno lui.
«Ti ho preparato degli infusi medicinali, li devi prendere in modo regolare senza saltarne nessuno, due infusi diversi ogni due ore.» Spiegò Leon «Roxana rimarrà con te dopo che saremo ripartiti in modo da ricordarti di prendere le tue medicine.»
«Va bene.»
«Noi scendiamo. Ho visto della Saponaria¹, voglio raccoglierne un po'»
«Ottima idea, Leon. Andate pure, resto io con Gabriel.»
Gabriel fu costretto a prendere i primi due infusi medicinali, erano davvero molto amari, per fortuna Roxana lo fece subito mangiare, c'era dello stufato avanzato dalla sera prima e il gusto amaro fu spazzato via da quello del cibo.
Quando la carovana ripartì, Gabriel aveva smesso di tremare e si sentiva un po' più energico.
Ogni due ore, Roxana gli dava gli infusi medicinali e un po' di miele per pulire la bocca dopo aver preso le medicine amare, in più il miele lo aiutava a recuperare le energie.
Quando arrivò il momento di allestire il campo di bivacco i carri si fermarono per la notte. Roxana uscì per allestire la barriera difensiva insieme agli altri maestri di rune, e fu sostituita da Leon.
«Ciao, Gabriel!» salutò Leon «Tuo padre mi ha mandato a vedere come stai.»
«Meglio dopo aver bevuto gli infusi.»
«Mi fa piacere... Senti, volevo parlarti di una cosa, visto che nessuno sembra volerlo fare.»
«Dimmi!»
«Si tratta di quel tuo occhio, l'ho osservato bene ieri sera, mi è sembrato di vedere come delle rune dentro ma la loro forma non è come le nostre rune... probabilmente più antiche, le ho disegnate e fatte vedere a Roxana ma nemmeno lei le aveva mai viste.»
La voce di Leon era un po' incerta, e Gabriel sentiva che lo sciamano stava per dirgli qualcosa che non gli sarebbe piaciuto.
«Il problema comunque non è quello di identificarle ma quanto che ti rubano energia vitale, ciò che speriamo è che una volta fatto il rituale della scelta e imparato a richiamare dall'esterno l'energia e ad immagazzinarla, il tuo occhio si adatti e usi quella energia invece di attingere alla tua.»
«È per questo che mi sento così? Perché ha consumato la mia energia vitale?»
«Crediamo di sì.»
«Quindi, una volta superato il rituale della scelta, non dovrei più avere problemi. Giusto?»
«Non abbiamo certezze, e non mi sento di farti promesse che non posso mantenere. Ma crediamo che dopo il rituale le cose andranno meglio.»
Saponaria¹: Saponaria officinalis, il cui nome deriva dal latino sapo, e cioè sapone, è un erba che strofinata in acqua produce una schiuma che può essere usata come sapone.
N.d.A.: a volte troverete scritte il nome di alcune erbe e i loro usi, ma io non sono un erborista, quindi non prendete sul serio quello che scrivo, anche se quelle erbe hanno certe proprietà, non significa che possano essere usate con leggerezza, molte erbe che sono usate in medicina sono tossiche o velenose, ma anche se non c'è tossicità non significa che siano innocue, affidatevi a degli esperti e non improvvisatevi a fare cose che non dovreste.
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LA FINE DELL'ERA OSCURA
FantasyAttanagliati dalla paura, le popolazioni della Pianura di Ierbos, dei Colli del Vant e delle Terre di Nisipos, vivano costantemente scandendo le loro giornate nel timore dell'arrivo della notte, il momento più duro per loro. Creature oscure si muov...