Capitolo 18

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Quando Gabriel riprese i sensi, era in una tenda, sdraiato su di una brandina dura. Poteva sentire sotto di se alcuni strati di coperte, ma il duro delle tavole di legno era ancora lì.

Il bambino era solo in quel momento, ma dall'esterno della tenda arrivavano le voci degli adulti parlare, il ragazzo provò a spostare la coperta quando il movimento della mano lo fece inorridire, i suoi occhi fissarono la mano quasi scheletrica non riconoscendola come sua.

Spostò la manica della tunica e anche il braccio era molto magro, si toccò così il viso ed ebbe la conferma che tutto il suo corpo doveva aver perso peso.

Si sentiva molto stanco, ma a parte questo non gli sembrava di aver qualcos'altro fuori posto, tranne la magrezza, ovviamente.

Gabriel cadde in uno stato di stordimento, ma non durò molto, il movimento della tenda lo destò in tempo per vedere sua madre entrare insieme ad Ana, la madre di Goe.

Questo lo confuse ancora di più, aveva pensato di essere ancora sul monte Alegere.

«Gabriel!» La voce strozzata di sua madre lo colse di sorpresa, rendendosi conto che doveva aver sofferto molto a causa sua, e si sentì in colpa.

«Ciao, mamma!» Salutò il ragazzo.

«Come ti senti?» Chiese la donna andandogli vicino.

«Un po' stanco, ma niente di più.»

«Vado a dire a Goe e a tuo padre che ti sei ripreso.» Annunciò, Ana, prima di uscire dalla tenda.

«Mamma, dove siamo?»

Crina si mise seduta su di un ceppo di legno convertito in sedia prima di rispondere al figlio.

«Siamo ancora sul monte Alegere. Dopo che sei svenuto, i rappresentanti degli altri villaggi hanno impedito ai nostri di partire.» Crina sembrava davvero arrabbiata, «Tuo padre ha mandato Leon e alcuni guerrieri indietro per chiedere aiuto per te, visto che non volevano lasciarti tornare a casa, anche se le normali cure sciamaniche di pronto soccorso sembrano non funzionare, ma quelle erboristiche sì.»

«Da quanto tempo sono qui?»

«Una settimana. Appena Leon è tornato, sia lui insieme a me, Ana e alcuni anziani e guerrieri siamo ripartiti il giorno dopo per raggiungere il monte Alegere.»

«Mamma, cosa mi è successo?»

«Leon ci ha raccontato che tutti i monoliti si non accesi e che le rune si sono impresse sul tuo corpo attraverso l'occhio, ma non avevi abbastanza energia per supportare il processo, come se ci fosse un intelligenza dietro la cosa che stava consumando la tua energia vitale, qualsiasi cosa sia ha iniziato ad attingere al tuo grasso corporeo convertendolo in energia, questo ti ha risparmiato la vita.»

«Il rituale era protetto dal dio Cervo.» Constatò il ragazzo.

«Infatti, Radu e gli altri sciamani di Lup e Vier hanno fatto un rituale di divinazione, il responso lo conferma, ma ci dici anche che anche gli antenati erano li ha proteggerti.»

«Sono stato fortunato, alla fine.» Sospirò, Gabriel, rendendosi conto di aver rischiato di morire.

La loro conversazione fu interrotta dall'arrivo di Goe seguito da Florin, Radu, Leon e Ana.

«Gabriel!» Urlò trafelato Goe, «Come ti senti?»

«Abbastanza bene, solo un po' stanco.»

«Meno male. Quelli di Lup e Vier non ci lasciano partire, hanno preso la scusa che non potevi viaggiare in queste condizioni. L'anziano Miahi e tuo padre hanno litigato ogni giorno. Ma sono stati irremovibili.»

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora