Capitolo 57

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La riunione proseguì con il distribuire i compiti e con la decisione di far evacuare Cerb che sarebbe diventato un presidio militare fino alla fine della guerra. I cittadini sarebbero stati mandati in un campo provvisorio con tende e protetto tra il villaggio di Vier e quello di Lup. Gabriel diede ordine di costruire una tenda ad un artigiano, ma non doveva essere come le altre, aveva bisogno che potesse contenere tre persone e allo stesso tempo bassa e affusolata per non attirare l'attenzione e colorata di verde, nero e marrone per mimetizzarsi. Fece lo stesso al negozio di vestiti dove ne ordinò tre paia con colori mimetici. Gabriel intanto studiava le rune che aveva visto sia sull'entrata della grotta e quelle che vide uscire dal suo occhio per eliminare l'illusione data dalla matrice di rune che deflettono.

Una volta appreso tutto ciò che c'era da apprendere, andò dal fabbro, era il momento di creare.

«Alecu, devo prendere il laboratorio in affitto!»

«Siamo molto oberati con gli ordini Gabriel, non so se posso dartelo per molto tempo, al limite per qualche ora.»

«Me ne bastano quattro.»

«E' tuo!»

Gabriel costruì per primo tre stampi a forma di un rettangolo, da una parte nel lato lungo al centro lo smussò, in modo da formare una visiera che copre entrambi gli occhi ma che non dia fastidio al naso sul quale sarebbe poggiata. Trasmutò del minerale di ferro in metallo trasparente e lo fuse. Quando il metallo divenne liquido lo versò negli stampi. Un ora dopo quando si furono freddati, ruppe gli stampi togliendo le tre lenti rettangolari e su di ognuna ci fissò delle cinte di cuoio per  fissarli alla testa. Ora doveva solo incantarli con la sequenza di rune che aveva rielaborato da quella creata dal suo occhio, naturalmente non doveva annullare l'illusione ma solo permettere di vedere attraverso. Si fece un taglio in una mano e raccolse il sangue in un contenitore, attinse energia dall'esterno e la indirizzò sulla punta di una piuma che immerse nel sangue e iniziò a scrivere la sequenza runica sui bordi delle tre lenti, quando finì le rune si illuminarono e impressero nell metallo trasparente. Non restava che incantare la tenda e i vestiti. Gabriel mandò una lettera a Kira e Brad di presentarsi a Vier, in due giorni sarebbero partiti. Gabriel però non riuscì ad incantare la stoffa ne la tenda come voleva, stranamente la formula runica usata si surriscaldava bruciando il tessuto nel momento in cui si imprime nella stoffa, cosa che con la runa Pasaj non succede. Gabriel aveva bisogno di una materiale ignifugo ma ormai non aveva più tempo per sperimentare. Si sarebbero accontentati dei vestiti e della tenda con colori mimetici. Non gli rimaneva che fare lo zaino per partire, gli serviva cibo per un mese e mezzo, e fu costretto a comprare carne secca, ma anche una scorta abbondante di frutta secca, come fichi, prugne, datteri, pesche e mele. L'acqua non era un problema, bastava una borraccia, quando l'avessero finita avrebbe sempre potuto condensarla dall'aria. Per sicurezza prese anche diversi cristalli della padronanza con rune di purificazione.

E per ultimo non restava che comprare del sangue animale e le erbe per incidere le rune a terra per il bivacco di cui si sarebbe dovuto occupare.

«Fratello, siamo arrivati!» Disse Kira seguita da Brad.

«Qual è il piano, nella lettera non ne facevi menzione.» chiese Brad.

«Partiremo domani mattina, un'ora prima del sorgere del sole, non dobbiamo permettere a nessuno di vedere la direzione che prendiamo. Se vengono catturati e le cose vanno male, noi siamo l'ultimo baluardo. Andremo a piedi. Ho fatto fare questi vestiti per voi, sono colori che non attirano l'attenzione e nell'erba alta dovremmo passare inosservati.»

«Come faremo per la notte? Quando una carovana viaggia porta con se un carro carico di pietre con incise le rune da posizionare intorno al campo di bivacco per proteggerlo.»

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora