Passarono le settimane senza notizie dagli uomini inviati sul monte Alegere. Un pomeriggio inoltrato, Gabriel stava correndo di buon passo quando udì la campana di vedetta suonare cinque rintocchi, dopo venti secondi altri cinque. Era la campana di vedetta posta a nord del villaggio. Il ragazzo era curioso di andare a sentire le novità portate dai guerrieri di ritorno, ma prima doveva finire quello che aveva cominciato, cercò di mantenere il ritmo, gli rimanevano ancora due chilometri. Quando arrivò al traguardo si fermò a fare gli esercizi poi corse verso casa di Leon.
«Leon, sai che notizie sono arrivate dal monte Alegere?»
«Non ancora, fatti un bagno e poi ceniamo, dopo andremo a casa tua a vedere se c'è Florin e a farci raccontare da lui.» Gabriel fece il bagno più velocemente possibile non dando il tempo al sale di fare effetto, ma non gli importava pensando che al limite domani sarebbe solo stato più stanco del solito. Quando, Leon e Gabriel, finirono di cenare, andarono a trovare Florin a casa.
«Papà, che notizie ci sono dal monte Alegere?» chiese Gabriel appena entrato in casa.
«Brutte, mettetevi seduti vi racconterò, ma ho fretta c'è un'altra riunione tra poco.» spiegò Florin, poi iniziò a raccontare.
«Le genti del popolo del deserto volevano occupare l'altopiano, di Alegere, in pianta stabile. Ci sono stati degli scontri tra i nostri e i loro per rimandarli indietro, molti sono morti, da entrambe le parti, soprattutto dalla loro parte.» Florin fece una breve pausa e prima di riprendere si lasciò sfuggire un sospiro di sconforto e Gabriel capì subito che il peggio doveva arrivare. «Le genti del popolo del deserto hanno iniziato a ritirarsi e i nostri non li hanno inseguiti, c'erano i feriti da curare e le difese da riorganizzare. Per due settimane è andato tutto bene, i reietti del deserto sembravano essere scomparsi e i nostri hanno abbassato la guardia. Una notte si sono avvicinati all'accampamento senza farsi notare, con loro avevano delle bottiglie di vetro, un materiale trasparente che ricavano dalla sabbia del deserto.» spiegò Florin per Gabriel e Kira che sembravano non capire di cosa stesse parlando. «Le bottiglie erano completamente ricoperte da rune. Quando i nostri si sono accorti degli intrusi hanno dato l'allarme, in quel momento le genti del deserto hanno lanciato le bottiglie e poi sono scappati. Queste sono cadute a terra rompendosi e tre spiriti vendicativi sono usciti possedendo due uomini di Vier e uno nostro. Gli uomini sono stati legati con corde e catene, normalmente sarebbero stati uccisi all'alba ma i tempi stanno cambiando.» Disse Florin guardando Gabriel con speranza nel cuore.
«Chi è stato posseduto dei nostri?» chiese Crina con fil di voce.
«Cristi.»
Rimasero per un po' in silenzio poi Florin continuò a raccontare.
«La mattina dopo, inferociti, i nostri hanno attaccato con l'intento di uccidere e massacrare, e così fecero, solo cinquanta dei reietti del deserto sono sopravvissuti e fuggiti.»
«Sono sicuri che sono fuggiti?» Chiese Gabriel.
«Sì! Questa volta li hanno rincorsi e braccati per tre giorni finché non hanno valicato i monti Fier e spariti nel deserto.» Concluse Florlin, che si alzò per uscire di casa, quando fu alla porta si girò a guardare Gabriel e disse: «È possibile che Micael, lo sciamano di Vier, venga a trovarti, suo figlio è uno dei posseduti.» Dopo di che uscì.
Passarono due giorni e Micael non si fece vedere. Gabriel conosceva lo sciamano meglio di suo padre, visto che era stato nella sua coscienza e sapeva che era un uomo che si faceva scrupoli, e non gli avrebbe mai fatto pressioni.
La lezione di lettere stava per iniziare quando l'insegnante Cati chiamò Gabriel.
«Gabriel, devi andare alla sala delle udienze, ti aspettano!» Gabriel si aspettava che prima o poi lo avrebbero convocato, così, si alzò e andò alla sala delle udienze. Quando arrivò, si accorse che era una udienza privata con solo i rappresentati dei tre villaggi.
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LA FINE DELL'ERA OSCURA
FantasyAttanagliati dalla paura, le popolazioni della Pianura di Ierbos, dei Colli del Vant e delle Terre di Nisipos, vivano costantemente scandendo le loro giornate nel timore dell'arrivo della notte, il momento più duro per loro. Creature oscure si muov...