Gabriel aveva iniziato ad esercitarsi ogni notte mettendoci grande impegno, ma senza raggiungere alcun risultato, questo lo scoraggiò un po'. Grazie alla pietra di quarzo ialino, Gabriel riusciva sì a sognare, ma non era in grado di rendersi conto di stare sognando. Inoltre, il diario dei sogni era pieno di descrizioni di sogni che non avevano nessun valore, perché spesso il bambino sognava cose accadute il giorno precedente.
Il tempo passava e il primo giorno di primavera iniziava ad avvicinarsi, tutti nel villaggio erano in fermento, soprattutto i bambini di sette anni, per la prima volta sarebbero usciti dal villaggio e intrapreso un pericoloso viaggio di due giorni verso il monte Alegere. I più coraggiosi lo vedevano come una grande avventura e i meno ebbero crisi di pianto; gli sciamani dovettero calmare i bambini con valeriana e camomilla.
Quella mattina, Gabriel si era svegliato tardi, e stranamente si era reso conto di non aver sognato, solo dopo essersi alzato dalla sua amaca capì il motivo. La pietra di quarzo, che era abituato a tenere dentro la federa del cuscino, era scivolata fuori durante la notte e finita a terra.
Crina si accorse subito che suo figlio era già sveglio e disse: «Già in piedi?»
«Che ore sono?» Chiese Gabriel rendendosi conto che fuori era ancora buio.
«Le cinque. Vuoi rimetterti a dormire?»
«No! Preferisco fare colazione.»
«Intanto che preparo puoi scrivere sul tuo diario dei sogni e lavarti.»
«Non ho sognato. Il quarzo è caduto durante la notte.» Si lamentò il bambino, perché Gabriel credeva fortemente nel detto: ogni lasciata è persa.
«Scrivi lo stesso che non hai sognato perché non avevi la pietra del sogno sotto il cuscino.» Suggerì Crina.
«Giusto. Lo scrivo subito.» Gabriel sentiva che era la cosa giusta da fare, Leon gli avrebbe dato lo stesso consiglio di sua madre se fosse stato lì.
Questo gli fece pensare a Leon, era un po' che non andava da lui, e durante questo periodo non aveva fatto progressi, così pensò di andare a trovarlo.
Gabriel scrisse poche righe sul diario dei sogni e andò subito a lavarsi.
Quando il bambino tornò in sala da pranzo, la colazione era già pronta, iniziò a mangiare ma poi si ricordò dei suoi progetti per la mattina.
«Mamma, dopo vado a trovare Leon!» Era un affermazione, ma in realtà Gabriel voleva sapere se sua madre fosse d'accordo che uscisse. Dopo gli avvenimenti degli ultimi mesi, sua madre e suo padre erano diventati molto apprensivi, Gabriel doveva sempre far sapere loro dove sarebbe andato. Gabriel non vedeva l'ora di passare il rituale della scelta, così da non dover più fare rapporto per ogni spostamento.
«Bene, dopo che hai fatto, torna subito.»
«Ok, mangio e vado.»
«Gabriel!» Chiamò sua madre, Gabriel guardò sua madre confuso, non sapeva cosa avesse fatto, ma dalla voce di Crina stava arrivando una sfuriata.
«Mamma?» chiese cautamente Gabriel.
«È ancora buio, non puoi andare a casa della gente a quest'ora, si spaventeranno pensando che sia successo qualcosa, e devi ancora vestirti.»
«Oh! Giusto.» Gabriel realizzò il suo errore, ma poi notò qualcosa. «Mamma, perché sei già alzata anche tu?»
«Tuo padre è tornato dalla ronda per prendere alcuni attrezzi, degli animali sono caduti in una delle trincee.»
«Animali posseduti?» Chiese spaventato il bambino.
«No, altrimenti avremmo sentito l'allarme. Tuo padre era molto arrabbiato. Hanno scoperto che Brad e i suoi amichetti Toma, Vali e Stan avevano posizionato rune di transito su diverse pecore, del villaggio, che sono riuscite a passare la prima barriera difensiva interna e sono cadute dentro la trincea.»
«Sono morte?» Chiese il bambino.
«Quattro morte e tre ferite gravemente, le hanno soppresse.»
«Ma come hanno fatto a disegnare le rune di transito sulle pecore? Loro non sono maestri di rune.»
«Ah! Quei marmocchi. A quanto pare sono entrati nel negozio d'abiti della madre di Vali e hanno rubato le etichette di stoffa con le rune di transito per poi appenderle al collo delle pecore.»
«Sono pazzi!» Esclamò indignato Gabriel. «Le rune di transito sono pericolose, lo sanno tutti! Se non ci fossero state le trincee e le pecore fossero state possedute, le rune gli avrebbero permesso di rientrare nel villaggio e a quel punto...» Gabriel comprendeva bene la gravità della situazione e si indignava dentro di sé del fatto che gli altri bambini non riuscissero a capire di aver messo tutti in pericolo.
«È proprio così, le rune di transito ci permettono di attraversare le barriere a protezione del villaggio e di tenere fuori tutto il resto. Ma se qualche posseduto riuscisse ad ottenerle, neanch'io oso immaginare.»
Crina strinse le labbra in segno di frustrazione, quei bambini la spaventavano per la loro incoscienza, se non avessero messo la testa a posto, prima o poi ci sarebbe scappato il morto.
«Che cosa succederà ora?»
«L'anziano Mihai ha proposto di punire tutti, dovranno lavorare fino il giorno della partenza per il monte Alegere per il rituale della scelta.»
«Che cosa dovranno fare?»
«Si occuperanno di pulire le stalle, tutte le stalle, fino alla partenza.»
«Pecore, maiali, mucche e cavalli?»
«Anche i pollai.»
Gabriel si rese conto che quei quattro avrebbero passato tutta la settimana a lavorare, probabilmente non avrebbero avuto nemmeno tempo per dormire. La cosa lo divertì molto, così corse verso la porta di casa.
«Dove stai andando?» Urlò sua madre, Crina.
«Da Goe, devo informarlo.» Rispose il ragazzo come se fosse la cosa più normale del mondo, era la regola della fratellanza.
«Gabriel torna a dormire. Te l'ho detto non meno di dieci minuti fa. È ancora buio. La gente sta dormendo.»
«Mm... Credo che tornerò a dormire.» Disse mesto il bambino scontento, voleva parlare con Leon e raccontare tutto a Goe su Brad e gli altri prima che lo facesse suo padre Vlad, ma non poteva uscire. Gabriel sbuffò scontento e dopo poco essersi sdraiato sulla sua amaca si addormentò.

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LA FINE DELL'ERA OSCURA
FantasíaAttanagliati dalla paura, le popolazioni della Pianura di Ierbos, dei Colli del Vant e delle Terre di Nisipos, vivano costantemente scandendo le loro giornate nel timore dell'arrivo della notte, il momento più duro per loro. Creature oscure si muov...