Capitolo 8

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I rumori, all'esterno del rifugio, erano cessati. Non si sentivano né grida né versi degli animali, tanto meno gli scossoni dovuti alla carica della marea bestiale né quelli della barriera difensiva che veniva continuamente sollecitata.

La luce del sole iniziò a filtrare dall'alto e la terra a cadere, qualcuno stava aprendo la botola che portava al rifugio.

I bambini erano troppo stanchi per accorgersi del cambiamento, quando i rumori erano cessati, l'adrenalina in corpo si era fatta sentire provocando un forte senso di spossatezza che prima non si erano resi conto di avere nonostante aver vegliato per tutta la notte.

Molti, in quel breve frangente, si erano addormentati.

Gabriel e Goe erano tra quelli che dormivano. I due bambini non si accorsero quando vennero presi in braccio, né tanto meno quando vennero riportati nelle loro case, al sicuro, a riposare.

Gabriel si svegliò che erano le due del pomeriggio; il bambino, affamato, si trovò disteso, ancora una volta, sul letto dei suoi genitori, mentre si alzava sentì delle voci provenire dalla sala da pranzo.

«Abbiamo sepolto i nostri cari e ufficiato i rituali.» disse qualcuno che Gabriel non riconobbe.

«Dovevamo permettere ai bambini di dire addio, invece a nessuno di loro è stato permesso partecipare.» Protestò Roxana.

«I bambini erano troppo stanchi, non potevamo aspettare. Le norme del villaggio parlano chiaro, in caso di incidenti che coinvolgono gli spiriti vendicativi, animali o persone possedute le salme devono essere smaltite velocemente al di fuori del villaggio.» Disse, per quella che sembrava l'ennesima volta, l'anziano Mihai, o almeno questa era l'idea che dava a Gabriel.

«Chi è morto?» chiese Gabriel uscendo dalla camera da letto e notando più persone di quelle che si aspettava nella sala da pranzo della sua famiglia.

Oltre a suo padre e sua madre, c'erano Roxana, Cristi, Leon di cui Gabriel sapeva solo che era uno sciamano ma non lo aveva mai visto fare le cose che facevano Radu e Cristi, poi c'erano gli anziani Mihai, il nonno di Brad, e Jan.

«Il vecchio Luliu e tre maestri di rune per sfinimento.» Rispose Roxana, beccandosi delle occhiatacce da tutti gli altri pensarono che fosse stata un po' troppo brusca e sincera con il bambino.

«Il vecchio Luliu è morto? Come sta Dan?» chiese subito preoccupato Gabriel.

Crina sospirò e rispose a suo figlio: «Non bene. Radu è con lui in questo momento, speriamo possa dargli un po' di conforto.»

«Vado a trovarlo.» disse subito Gabriel fiondandosi senza pensare verso la porta per uscire di casa.

«Fermo lì!» Lo bloccò Florin. «Andrai dopo, Gabriel siediti! Vorremmo parlare con te di alcune cose.»

Il bambino, contrariato per essere stato fermato, si mise seduto contro voglia.

L'anziano Mihai fu il primo a parlare.

«Gabriel, tu conosci Leon?» chiese gentilmente l'anziano¹ Mihai. Gabriel si sentì subito più propenso a rispondere visto che era stato l'anziano Mihai a chiedere, Mihai aveva fatto sempre una buona impressione a Gabriel, era sempre molto pacato e gentile con tutti, a differenza di suo nipote Brad, a volte Gabriel dubitava che Brad fosse il suo vero nipote.

«Si,» rispose Gabriel «è uno sciamano del villaggio.»

«Ma sai cosa fa?» chiese Mihai

Gabriel guardò Leon un po' confuso poi scosse la testa per dire di no.

«Esistono diversi tipi di sciamani» disse Leon, preferiva essere lui a spiegare sia per dare una buona impressione di sé al bambino ma anche per creare un po' di intimità «o meglio esistono diverse arti, ogni sciamano è obbligato ad impararle tutte, ma poi, alla fine, ci si specializza in una o più arti. Io ho scelto di diventare un oniromante, uno sciamano che sa interpretare i sogni, anche se mi diletto discretamente nella nefomanzia o divinazione delle nuvole.»

«Leon non uscire dal seminario, arriva al punto.» Rimproverò Roxana.

«Ha a che fare con quello che è successo sette giorni fa?» Chiese Gabriel non tenendo conto dell'intervento di Roxana.

«Esatto!»

«Quindi sono un onirotante e non avrò bisogno di sottopormi al rituale della scelta?»

«Si dice oniromante, e sì crediamo che tu possa esserlo, ma dovrai comunque sottoporti al rituale della scelta, è in quel momento che vengono impresse le rune sul corpo e tu non ne hai.» Rispose Leon.

Gabriel fece di sì con la testa per dire che aveva capito.

«Leon sarà il tuo istruttore, abbiamo deciso di affiancartene uno prima del rituale della scelta perché tu possa iniziare a controllore i sogni.» Spiegò a sua volta l'anziano Mihai.

«In realtà avrai una sola lezione con me, per il resto dovrai fare da solo, ma potrai sempre venire da me per chiedere delucidazioni. Ti aspetto questa sera dopo il tramonto a casa mia, porta una coperta con te, rimarrai a dormire da me.» Disse Leon.

Anziano¹: troverete scritto vecchio o anziano. Non perché uno usato in senso dispregiativo mentre l'altro no. Uso vecchio per indicare una persona di una certa età, mentre anziano una persona comunque longeva ma con una carica ufficiale all'interno del villaggio, membro del consiglio degli anziani a capo del villaggio. Il vecchio, Luliu, anche se aveva l'età e i meriti per diventare anziano non lo era a causa della sua malattia.

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora