Capitolo 7

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La prima ondata della marea bestiale si schianto contro la barriera difensiva esterna, la barriera iniziò a tremare e sotto la forte pressione a deformarsi ma resse. Rinoceronti, cervi, cinghiali e tanti altre specie di animali, posseduti, si erano riversate su Cerb.

«Arcieri, prepararsi a scoccare al mio via.» Urlò Florin, mentre le corde degli archi si tendevano e le vene delle braccia degli arcieri si gonfiavano e i loro tatuaggi di potere si illuminavano.

«Pronti... scoccare!»

Ad unisono gli arcieri lasciarono andare le corde e con un suono sibilante centinaia di frecce volarono verso la marea e centinaia di animali morirono. Quando gli animali videro i loro compagni cadere a terra deviarono la loro corsa allontanandosi dal villaggio. Florin era soddisfatto, se fosse continuato così sarebbe andato tutto bene, e tutti quei preparativi sembravano ormai superflui fino a quando non sentirono dei barriti avvicinarsi al villaggio, erano elefanti coda di serpente, i più enormi e feroci animali della pianura di Ierbos a parte i predatori, si nutrivano principalmente di erba ma in inverno, quando la vegetazione scarseggiava, non disdegnavano di assaggiare la carne.

Florin non aveva previsto due ondate così ravvicinate, non sapeva se fosse un bene o un male, in cuor suo sperava che dopo la prima ondata avessero avuto il tempo di riorganizzarsi e non si aspettava certo l'arrivo di questi pachidermi impazziti.

Gli animali erano il doppio della grandezza normale, essendo posseduti le loro dimensioni erano aumentate e anche le zanne avevano raggiunto lunghezze non indifferenti.

Gli elefanti coda di serpente impattarono contro la barriera, la loro mole era tale che la barriera si incrinò, le crepe iniziarono ad espandersi fino a ricoprire tutta barriera a cupola a protezione del villaggio, le rune che avrebbe dovuto sostenere e mantenere integra la barriera energetica vennero meno a causa della troppa sollecitazione mentre i cristalli della padronanza che fornivano energia e purificazione si esaurivano a vista d'occhio.

I maestri di rune tentavano strenuamente di riparare la barriera mentre altri aggiungevano cristalli, ma la mole dei pachidermi era tale che ad ogni impatto la situazione diventava sempre più ardua.

Florin ordinò ai maestri di rune di abbandonare e rifugiarsi dietro la seconda barriera di protezione, l'ordine arrivò appena in tempo per permettere a tutti di scappare, poco dopo la barriera si frantumò.

Gli animali, all'ennesima spinta, non trovando la resistenza della barriera come si aspettavano, furono spinti in avanti cadendo nelle trincee ricolme di pali appuntiti che si conficcarono in profondità sul corpo degli elefanti uccidendoli. Se non ci fossero state le trincee a bloccare l'avanzata degli elefanti, probabilmente anche la barriera difensiva interna non avrebbe retto.

«Non rilassiamoci, non è finita, resta ancora un ondata bestiale.» Urlò Florin.

«Florin!» chiamò Radu «Gli erboristi hanno preparato sacchetti con erbe repellenti, se li mettiamo sulle punte delle frecce possiamo creare una cortina orticante tra noi e la marea di animali posseduti.»

«Ottima idea Radu, questa è una notte senza vento, può funzionare.» Lodò Florin. «Radu di agli arcieri di preparare le frecce con i sacchetti e di rimanere in attesa, che nessuno si rilassi.»

Crina e gli altri erboristi portarono le ceste con i sacchetti repellenti agli arcieri e li aiutarono a legarli alle frecce. Mentre Florin li guardava prepararsi, una ruga di preoccupazione si formò sulla fronte, non poteva non ricordare il sogno di suo figlio, aveva parlato di un incendio, per precauzione qualsiasi fuoco del villaggio che non fosse un fuoco sacro, quindi azzurro, fu spento mentre grosse cisterne d'acqua posizionate vicino le abitazioni.

"No," pensò Florin. "questo non è il momento di dubitare, abbiamo fatto il possibile per prevenire eventuali incidenti, devo credere in questo".

La luna illuminava il villaggio, tutto era in silenzio e nessuno osava violarlo. Gli uomini e le donne erano schierati intorno al perimetro di Cerb, le prime due ondate erano passate ne rimaneva solo una, con la prima barriera difensiva crollata e le trincee piene di carcasse animali e non più utilizzabili rimaneva una sola difesa prima del possibile disastro.

«Stanno arrivando!» Gridò l'uomo di vedetta.

«Gli arcieri si preparino,» ordinò Florin «incoccare... mirare... fuoco!»

Le frecce volarono verso il cielo per poi ricadere a 150 metri dal villaggio colpendo la terra tutta intorno, subito si alzò da essa una cortina di fumo verde e denso.

«Eccoli.» Disse qualcuno.

La terza marea bestiale era arrivata ed era più numerosa della prima. Gli animali si fiondarono dritti verso la cortina di fumo e impazzirono ancora di più, alcuni per uscire si allontanarono da Cerb altri invece si fiondarono con ancora più foga contro il villaggio. L'impatto fu violento, la barriera iniziò a vibrare ma non si ruppe, ad ogni impatto le vibrazioni aumentavano, e le rune disegnate a terra si illuminavano e i cristalli consumavano. Gli arcieri continuavano a scoccare frecce sugli animali inferociti. L'alba era arrivata e il sole fece capolino, ma la marea non sembrava rallentare.

All'improvviso si senti uno strano rumore provenire da sotto terra, e una testa enorme sbucò da essa, era un serpente ad anelli, un tipo di serpente famoso non solo per la ferocia o perché poteva raggiungere i quindici metri di lunghezza, ma per essere un ottimo scavatore. Questo tipo di serpente era la causa maggiore di incidenti, in quegli anni, accaduti alle carovane di transito.

«Fate attenzione!» urlò Cristi «Guerrieri in posizione... attaccate!» I guerrieri non se lo fecero ripetere due volte, le rune disegnate sulle loro braccia iniziarono ad illuminarsi aumentando così la loro forza.

Ilie prese subito il comando, e ordinò: «Presto accerchiamolo, dobbiamo impedirgli di andare dove vuole!»

Il serpente fece scattare la testa verso Ilie, che schivò per un pelo, era troppo concentrato a dare ordine e si era distratto.

«Stai bene?» Chiese Dan

«Sì, tutto bene! Manteniamo la formazione, mentre io lo distraggo gli altri lo colpiscono da dietro, se ci riesco proverò ad accecarlo.» Ilie si muoveva a scatti davanti al serpente per non farsi prendere, il serpente innervosito diede un colpo di frusta con la coda facendo cadere gli altri guerrieri che prontamente si rialzarono. Ilie sfruttò l'occasione per colpire ad un occhio il serpente che strillò miseramente e più inferocito che mai si scagliò contro di lui. Ilie non riuscì a schivare del tutto l'attacco del serpente, fu capace di non farsi mordere ma l'impatto gli lussò la spalla destra. Dan corse a portare al sicuro Ilie che ormai non poteva più combattere, lasciando al comando Ion.

Ma il serpente non gli diede tempo per riorganizzarsi avventandosi contro Dan che cercava di portare via il compagno ferito, il vecchio Luliu si fece avanti con una lancia in mano, come ex sciamano non era molto avvezzo alle armi, ma questo non lo esonerava dal combattere per proteggere il villaggio, lo stesso vecchio Luliu era felice di poter dare una mano.

Il vecchio si frappose tra le zanne del serpente e i due guerrieri, piantò la base della lancia sul terreno stabilizzandola con il piede e mentre il serpente caricava verso di lui abbassò la punta della lancia verso la bocca aperta del serpente trafiggendolo e provocandone la morte istantanea, purtroppo lo slancio del serpente non fu fermato, il legno della lancia si spezzò e la parte spezzata ancora conficcata nella bocca del serpente trafisse l'addome del vecchio Luliu mentre l'enorme serpente gli rovinava addosso.

Quando il serpente morì, un fumo nero fu rilasciato dal suo corpo che a contatto con la luce del sole si disperse, era lo spirito vendicativo che moriva. Nel frattempo la marea era scemata e intorno al villaggio era ritornata la calma.

Ora, restava la conta dei morti.

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora