Capitolo 21

18 4 1
                                    

Florin e Vlad erano furiosi, il figlio di uno si era trasformato in un mostro posseduto da uno spirito vendicativo e quello dell'altro, probabilmente, aveva fatto la stessa fine.

«Voglio delle risposte!» Urlò Florin durante l'assemblea d'emergenza.

Questa volta non solo gli anziani e pochi altri erano presenti, ma tutti i cittadini di Cerb furono invitati a partecipare, poteva capitare ad ognuno di loro, quello che era successo oggi, avevano il diritto di sapere.

«Una runa della seconda barriera difensiva si è spezzata, o meglio la pietra su cui era incisa, pensiamo che sia stato a causa del cambio di temperatura tra il giorno e la notte. La mattina infatti c'era stata una gelata ma poi nel pomeriggio ha iniziato a fare molto caldo.» Concluse Roxana.

«E l'uomo di vedetta, perché non ha dato l'allarme? Avremmo potuto salvare Goe.» Chiese Florin.

«Si è addormentato.» rispose qualcuno.

Un brusio di voci arrabbiate, come di un vespaio che era stato disturbato si diffuse tra i presenti, le persone erano tutte indignate, come poteva essersi addormentato, era solo un irresponsabile, pensarono.

«Maledizione!» Imprecò Vlad.

A questo punto prese la parola l'anziano Jan.

«Florin raccontaci cosa è successo, senza tralasciare nulla, è giusto che la gente del villaggio sappia.»

Ovviamente l'anziano si riferiva all'occhio di Gabriel quando parlava di non tralasciare nulla, e Florin lo capì.

«Stavo lavorando all'esterno della casa quando Barbu ha urlato, mi sono girato e c'era Gabriel inginocchiato a terra con la testa rivolta verso l'alto, il suo occhio sinistro proiettava strane rune verso la porta di casa.» Dopo un attimo riprese dicendo: «Non è durato molto, Gabriel si è ripreso subito, mi ha detto che Goe era in pericolo. Sono andato subito a dare l'allarme aiuto, li per li non ho dato peso al fatto che Gabriel non mi abbia seguito, dopo tutto Goe è il suo migliore amico. Comunque, siamo arrivati al fiume e Goe stava lottando con quella scimmia posseduta;» Florin rabbrividì al ricordo di poco prima, alla vista di Goe e a quello che seguì, «il bambino ha preso un sasso da terra e si sono azzuffati, la scimmia lo mordeva e graffiava, alla fine Goe è riuscito a colpire la scimmia in testa con il sasso che teneva in mano, uccidendola. Erano così vicini, che lo spirito vendicativo entrò subito nel suo corpo e anche se non lo avesse morso o graffiato per lui non ci sarebbe stato scampo. A quel punto abbiamo legato Goe con una corda e siamo andati a chiamare Vlad per l'esecuzione, è suo figlio se fosse stato il mio avrei voluto farlo io. Vlad è arrivato poco dopo, il tempo di prendere una spada in prestito da uno dei guerrieri, in quel momento abbiamo sentito il rumore degli zoccoli di un cavallo e siamo stati spruzzati con della polvere urticante, ci siamo allontanati da Goe lasciandolo solo. Ho visto Gabriel in sella al cavallo portare via Goe, poi il sole è tramontato e non abbiamo potuto inseguirli.» Lo sconforto accompagnò le ultime parole di Florin.

«Come ha fatto Gabriel ha proteggere se stesso e il cavallo dalla polvere urticante?» Chiese Roxana.

«Aveva un panno che gli copriva il naso e la bocca, lo ha messo anche al cavallo, credo fosse la sacca per la biada.» rispose Vlad a mezza voce, gli sembrava irreale stare lì a parlare di questo quando le sorti dei due bambini erano ancora incerte, calde lacrime iniziarono a scorrere lungo il viso. Vlad non era riuscito a piangere quando prese consapevolezza che avrebbe dovuto uccidere il figlio, sarebbe arrivato dopo il dolore, pensava. Ma ora c'era una piccola speranza, non osava sperare, ma lo voleva così tanto da fargli male.

Fu Leon ad esternare il suo stesso pensiero.

«Gabriel deve aver previsto tutto, dobbiamo aver fiducia in lui.»

«È solo un bambino, cosa pensi che possa fare da solo li fuori con un mostro insieme a lui.» Protestò, Florin, con rabbia. «Ed è pure notte.»

«Forse un esorcismo,» ipotizzò Leon «uno che non uccide la vittima, e non è un mostro, Goe, è una vittima.» Contestò, Leon, marcando sulla parola vittima.

«Non volevo parlare male del ragazzo, ma in centinaia di anni non si è mai tornati in dietro dopo essersi trasformati.» Disse scusandosi Florin.

«Non possiamo rischiare la vita degli abitanti del villaggio per andare a cercarli.» Intervenne dicendo l'anziano Mihai. «Ma possiamo confidare in Gabriel, ha salvato il villaggio, poi mio nipote Brad, dobbiamo solo credere che possa farcela ancora una volta.»

«La riunione si conclude qui, potete ritirarvi tutti.» Sentenziò l'anziano Jan alzandosi e andandosene. 


Fonte, immagine: https://creazilla

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Fonte, immagine: https://creazilla.com/it/nodes/1407-cavallo-da-corsa-silhouette

LA FINE DELL'ERA OSCURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora