Capitolo 7

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Trevor's POV

Pioveva a dirotto quella mattina, feci una doccia, mi vestii e provai a chiamare Cathleen per chiederle cosa avrei dovuto passare a comprare per il pranzo. Era stata molto carina ad invitarmi a casa sua, e poi mi piaceva da morire, e sebbene il programma che ci eravamo prefissati fosse quello di un pomeriggio a studiare insieme, chissà che non ci fosse scappata la possibilità di farci anche una bella scopata. Il suo telefono risultava spento o irraggiungibile, strano pensai essendo ormai le 11 di mattina. La conoscevo per essere una ragazza piuttosto mattiniera, ed esclusi a priori che stesse ancora dormendo. Uscii di casa, presi la macchina, mi fermai a comprare una bottiglia di vino bianco frizzante di cui lei andava matta e presi la direzione di casa sua. Durante il tragitto provai a richiamarla ma di nuovo inutilmente.

Arrivato nei pressi di casa sua, posteggiai e mi diressi spedito sotto la pioggia alla sua porta. Suonai, attesi ed ebbi la sensazione di udire la sua voce ed un'altra femminile, sembravano concitate. Suonai una seconda volta e quando la porta si aprì rimasi sorpreso di vedere che chi mi aveva aperto era la nostra professoressa di storia medievale. A differenza mia lei non sembrò molto sorpresa di vedermi lì. Mi disse che era passata da Cathleen per consegnarle due libri e che era di fretta perchè avrebbe dovuto prendere l'autobus per tornare al college. Tra me e me pensai che sarebbe piaciuto da morire anche a me vedermi piombare a casa questa donna bellissima per portarmi due libri: slanciata, capelli mossi castani che le accarezzavano le spalle, due occhi color nocciola ed un culo da favola. Il sogno proibito di ogni studente eterosessuale. Chissà se le voci che giravano sul suo conto fossero vere. Alcuni miei miei amici che l'avevano conosciuta a Reading dicevano che fosse una "mangia passere". Sono sicuro che lo dicessero perchè una figa così per loro era qualcosa di inarrivabile, se non nei loro sogni solitari e con il birillo in mano.

Le proposi di accompagnarla in macchina insieme a Cath, me lei declinò con un sorriso temendo forse di rovinare quello che credette essere un incontro galante tra me e Cathleen. E come mi apparve così scomparì in direzione della fermata dell'autobus. E a me non restò che vederla allontanarsi, bellissima come una dea su quegli stivaletti tacco 12 e quell'ancheggiare il suo culo meraviglioso.

Sebbene la prof mi avesse lasciato la porta aperta bussai:

"Entra pure Trevor"

La trovai in camera sua mentre rimetteva a posto il letto.

"Ciao amica mia, cosa ci faceva quell'angelo della nostra prof in casa tua?"

La vidi irrigidirsi come se l'avessi sfiorata con un cavo dell'alta tensione. E la sua risposta fu in tono con quella reazione del suo corpo:

"Sei arrivato per farmi un interrogatorio Trevor? L'ho solo incontrata alla stazione stamattina perchè' pioveva che Dio la mandava, era zuppa e l'ho portata in casa per farle asciugare i vestiti, non so cosa ci vedi di strano!".

"Cathleen rilassati, non ti sto facendo nessun interrogatorio, mi ha solo sorpreso trovarla a casa tua, tutto qui". Quella reazione scomposta però mi insospettì, e a quel punto ricordandomi delle parole della prof le chiesi quali libri le avesse portato:

"Libri? No non mi ha portato nessun libro, te l'ho appena detto, l'ho portata a casa mia perchè era bagnata come un pulcino e..."

"Ok ok Cath, non sta certo a me impicciarmi dei tuoi fatti privati, però sai girano strane voci su di lei, anche se io non ci ho mai creduto perchè è troppo femmina per.."

"Troppo femmina per...finisci la frase dai..."

"Beh dai...è troppo figa perchè le piaccia la figa..."

La vidi avvampare di rabbia, ma avevo fatto centro: la bellissima prof se la faceva con una sua studentessa 19enne. Al college gli argomenti di discussione non sarebbero mancati.

"Senti Trevor mi faresti il favore di andartene?"

Senza nemmeno salutarla me ne tornai a casa.


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