Capitolo 13

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Cathleen's POV

Dopo una decina di minuti terminai di lavare piatti, pentola e quant'altro, mi asciugai le mani e raggiunsi Valeria in camera, sembrava già assopita sul fianco sinistro. Presi quel libro dal comodino e mi distesi sul letto con lei ma in direzione opposta; avere le sue gambe nude davanti agli occhi era un richiamo irresistibile. Voltata sull'altro lato ne potevo sentire comunque il respiro, lento e cadenzato. Mi misi a pancia sotto e iniziai a sfogliare le prime pagine del libro del venerabile Beda, ma mi resi presto conto che concentrarmi su quel tomo sarebbe stato difficile.   

Mi cadde lo sguardo sulle piante dei suoi piedi; sovrapposte l'una sull'altra sembravano due tessere di un puzzle. Rosee e irresistibilmente attraenti, richiusi il libro e ci avvicinai il viso, le stavo rubando qualcosa di intimo, e questa cosa si tramutò in una sferza che dalle narici mi salì al cervello e da lì al clitoride. Gliele sfiorai con un dito per assicurarmi che dormisse e non ci fu reazione, fu invece il segnale verde che mi permise di poterci posare le labbra, le baciai ognuna delle dita sfiorandole poi con la punta della mia lingua, e fu in quel momento che con uno dei piedi mi dette uno schiaffetto su una guancia e sollevò il viso. 

"Hai letto almeno le prime pagine Cath..?". 

Le feci cenno di sì con la testa e dopo essersi voltata mi tese le braccia. Mi staccai dalle sue estremità e la raggiunsi per posare la mia testa accanto alla sua, i nostri visi l'uno di fronte all'altro, i suoi occhi nocciola persi nei miei...le sfiorai la punta del naso con la mia per poi appoggiare timidamente le mie labbra sulle sue, timorosa di un suo rifiuto, ma anche memore delle sue stesse parole al riguardo dell'impossibilità di resistere dal non rispondere ad un paio di labbra che cercano il contatto con le nostre. E credo proprio che pensò a quelle parole non appena la sua bocca si dischiuse per accogliere il mio bacio, fu la sua lingua a cercare la mia e fu lei ad intrecciarsi a me, la sua diga era crollata. Mi staccai dalla sua bocca e la guardai, come a trasmetterle quello che avevo nell'anima.                

"Lo vuoi davvero Cath..?...vuoi davvero che tra noi due succeda di nuovo...? Perchè sappiamo entrambe che succederà ancora e ancora...". 

Mi guardò negli occhi per un istante che mi sembrò infinito, come a valutare la mia reazione alle parole che aveva appena pronunciato, ma io ce l'avevo ben chiaro nella testa quello che volevo. 

Le misi un dito sulle labbra, le scostai dal viso una ciocca di capelli e tornai a baciarla, avrei passato ore nell'emozione che mi trasmetteva la mia lingua ogni volta che si avvolgeva alla sua, e sentivo che la medesima emozione la stava provando lei, vibravamo come due corde di violino sulla stessa nota. 

Non esistevano più dubbi, paure, non mi ero mai sentita così leggera e con la mente sgombra. Forse perchè avevo deciso e sapevo che, nonostante tutti gli interrogativi sul nostro immediato futuro, lei era la donna che avrei seguito in capo al mondo, e capii che quello era stato il momento perfetto per baciarla. E lei era lì a rispondere a quel bacio, con un'intensità ed una passione che mai mi sarei immaginata potesse accadere, mi toccava e non sapevo più da quale punto del mio corpo provenisse il piacere che stavo provando. I nostri respiri in perfetta sincronia erano l'ossigeno per le nostre due anime, e le nostre lingue le due metà di un ponte levatoio attraverso cui potessero congiungersi.

Valeria accarezzava il mio corpo, e sapeva farlo, la cura e la precisione con cui mi baciava mi facevano impazzire. Mi sbottonò la camicetta per poi venire sopra di me, si tolse la quella sua     t-shirt extralarge con il viso e gli occhioni di Betty Boop e rimase con il solo intimo addosso, mi slacciò la fibbia del mio gonnellino e fu lei a posare gli occhi sulle mie mutandine, notò la macchia umida e mi sorrise, come se fosse compiaciuta che il solo baciarla mi provocasse questo. 

Non doveva accadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora