Capitolo 10

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Valeria's POV

Neanche mi sopresi quando Cathleen si offrì di accompagnarmi a casa, e anzi ne fui contenta, anche perchè in quell'ora scarsa di tragitto che separava Swindon da Reading avremmo avuto il tempo di chiacchierare po'. Nel vortice di attrazione in cui eravamo precipitate entrambe infatti non avevamo avuto modo di approfondire la nostra conoscenza. Prendemmo la M4 mentre Cathleen mise su un cd di musica della sua terra per cui io da sempre andavo matta e che mi metteva un'allegria indescrivibile con quel violino che dettava il ritmo. Cathleen mi guardò sorridente e gratificata nel vedermi così entusiasta nell'ascoltare la musica della sua isola.

"Un giorno ti porterò a Dublino". Risi di gusto a quelle parole, e al tempo stesso non mi sarebbe dispiaciuto affatto visitare l'Irlanda, e presi la palla al balzo.

"Chi hai lassù tesoro?"

"Mio papà, mia mamma, un fratello di 25 anni ed una sorella di dieci".

"Da quanto non li vedi?"

"Vederli li vedo almeno due volte a settimana con le videochiamate, fisicamente non li vedo dal natale scorso, mi mancano molto, e tu in Italia chi hai?".

"I miei genitori...che non vedo da due anni, sì anche io come te li vedo in video ogni tanto e vorrei tanto riabbracciarli". Mi guardò e mi sorrise: "ti ci porto". Scoppiai a ridere e le accarezzai il viso: "intanto portami a casa che ho una fame tremenda". Erano quasi le 14,30 e a parte la colazione fatta prima di partire per Reading non avevo toccato cibo. Verso le 15 arrivammo finalmente davanti a casa mia. Spense la macchina e mi guardò: "mi piacerebbe vedere la tua casa". Feci finta di essere seria, curiosa di vedere la sua reazione:

"vuoi salire in casa della tua professoressa di cui si raccontano cose imbarazzanti? Non credo sia il caso tesoro mio...". Piegò le labbra in una smorfia di delusione e mi misi a ridere.

"Non ho accettato il tuo passaggio per rimandarti indietro scemina, dai seguimi". Inutile dire che quei suoi occhi color smeraldo tornarono ad illuminarsi, e con essi il suo sorriso. Scendemmo dalla macchina e dopo averla presa per mano entrammo nel portone, e fu in quell'istante che fece capolino Rajiv dalla porta di casa sua: "ciao Val...immagino che lei sia..il dilemma". Lo fulminai con una occhiata: Rajiv lei è Cathleen...Cath lui è Rajiv. Si sorrisero, gli diedi un pizzicotto sul naso, e dopo averlo salutato salimmo a casa mia.  

Tesoro se sento un complimento sulla casa significa che sei una bugiarda e a me le persone bugiarde piacciono poco...guarda te che caos ho lasciato stamattina.."

"Okay Valeria allora me ne starò zitta, però una cosa devo chiedertela..."

"Tutto quello che vuoi Cath, però adesso andiamo in cucina così preparo qualcosa da mettere in tavola, te l'ho già detto che muoio di fame, vero?" Spalancai le tende per far entrare la luce del sole mentre lei si guardava intorno, andai in cucina, misi una pentola d'acqua sul fuoco e tirai fuori dal frigo un pacchetto con due fette di carne. Mi voltai verso di lei indicandole dove prendere posate e bicchieri e le dissi che sarei andata un attimo in camera per mettermi in libertà.



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